«Lo stato spagnolo ha sospeso di fatto l’autogoverno della Catalogna»
Lo ha detto il presidente catalano Carles Puigdemont dopo gli arresti e le perquisizioni di stamattina negli edifici del governo locale a Barcellona
Il presidente della Catalogna Carles Puigdemont ha tenuto una conferenza stampa a Barcellona per commentare gli eventi di questa mattina, cioè gli arresti e le perquisizioni eseguiti dalla Guardia civile spagnola negli edifici del governo catalano. La polizia spagnola ha agito per verificare se il governo catalano stesse proseguendo nell’organizzazione del referendum per l’indipendenza della Catalogna fissato per l’1 ottobre, giudicato illegale dalla Corte costituzionale. Puigdemont ha condannato l’azione della polizia spagnola, definendola illegale, e ha detto tra le altre cose:
«Lo stato spagnolo ha sospeso di fatto l’autogoverno della Catalogna e ha applicato uno stato d’eccezione. […]. L’1 ottobre usciremo di casa, porteremo la scheda e voteremo. Quello che sta vivendo la Catalogna non lo vive nessun altro stato dell’Unione Europea»
Dopo il discorso di Puigdemont, l’account Twitter del governo catalano ha fatto dei tweet molto duri contro il governo spagnolo. Per esempio ha scritto: «I cittadini sono convocati l’1 ottobre per difendere la democrazia da un regime repressivo e intimidatorio»; oppure: «Pensiamo che il governo spagnolo abbia oltrepassato la linea rossa che lo separava dai regimi autoritari e repressivi».
#President @KRLS: “Els ciutadans estem convocats l’1 d’octubre x defensar la democràcia enfront d’un règim repressiu i intimidatori" #1Oct
— Govern. Generalitat (@govern) September 20, 2017
#President @KRLS: “Considerem q el Govern espanyol ha ultrapassat la línia vermella que el separava dels règims autoritaris i repressius”
— Govern. Generalitat (@govern) September 20, 2017
La stampa spagnola ha scritto che le perquisizioni di questa mattina sono state fatte nei dipartimenti degli Interni, degli Affari esteri e dell’Economia, oltre che negli uffici della presidenza e del governo catalani. Tra gli arrestati c’è anche Josep Maria Jové, segretario generale del dipartimento dell’Economia e “numero due” di Oriol Junqueras, vicepresidente della Catalogna e presidente della Sinistra Repubblicana di Catalogna, un partito indipendentista e di sinistra. Dopo le operazioni di polizia della Guardia civile sono iniziate a Barcellona molte manifestazioni contro il governo spagnolo e a favore dell’indipendenza catalana.