Il presidente del Brasile Michel Temer è stato formalmente accusato di ostruzione alla giustizia e associazione a delinquere

Michel Temer a Pechino , 1 settembre 2017
(Lintao Zhang/Pool/Getty Images)
Michel Temer a Pechino , 1 settembre 2017 (Lintao Zhang/Pool/Getty Images)

Giovedì 14 settembre, a tre giorni dalla fine del suo mandato, il procuratore generale del Brasile, Rodrigo Janot, ha formalizzato alla Corte suprema due nuove accuse contro il presidente del paese Michel Temer: «partecipazione a un’associazione a delinquere» e «ostruzione alla giustizia». Si tratta della seconda incriminazione presentata contro Temer in meno di due mesi: la prima, per corruzione passiva, era stata depositata dal Congresso, ma all’inizio di agosto la Camera bassa del Parlamento brasiliano aveva votato a larga maggioranza per respingerla e il presidente non aveva dovuto affrontare un processo. Anche questa volta sarà la Camera a decidere se far proseguire o meno il processo contro Temer alla Corte suprema: se due terzi dei deputati voteranno a favore e la Corte Suprema del paese sarà d’accordo, Temer sarà sospeso dal suo incarico fino a 180 giorni e sarà processato.

L’incriminazione presentata da Janot coinvolge Temer e altri sei membri del suo partito (il Partito del Movimento Democratico Brasiliano, PMDB, di centrodestra), tre dei quali sono già in carcere. In particolare, il presidente è sospettato di essere a capo di una vasta rete di distribuzione di tangenti. Lui ha negato le accuse criticando il procuratore generale.