I due carabinieri di Firenze accusati di stupro sono indagati
Secondo i giornali i reperti biologici raccolti dalla polizia confermerebbero un rapporto sessuale avvenuto nell'androne del palazzo dove vivevano le due studentesse americane
I reperti biologici raccolti dalla polizia nello stabile dove vivono le due studentesse americane che hanno accusato due carabinieri di averle stuprate nella notte tra mercoledì e giovedì a Firenze confermerebbero un rapporto sessuale avvenuto nell’androne, secondo le fonti dei principali quotidiani italiani. Le analisi mediche svolte sulle due ragazze confermerebbero invece un rapporto sessuale recente. I due carabinieri, uno con oltre vent’anni di servizio e l’altro che era da poco stato assegnato al nucleo del pronto intervento, sono stati indagati venerdì per violenza sessuale. Nel pomeriggio di sabato, secondo quanto riportano i giornali, uno di loro si è presentato in procura e ha ammesso di avere avuto un rapporto sessuale con una delle due ragazze, sostenendo però che è stato consenziente. Gabriele Zanobini, avvocato di una delle due ragazze, ha detto però che erano «in una situazione alterata, anche a causa dell’alcol: in questa fattispecie segnalata dal codice penale il non consenso è implicito».
Le due ragazze – ventunenni – sono una del New Jersey e una del Maine, ed erano arrivate a Firenze per studiare arte e design a inizio agosto. Giovedì mattina hanno denunciato lo stupro: avevano passato la serata mercoledì nella discoteca Flo, a piazzale Michelangelo, e all’uscita – intorno alle due e mezza di notte – avevano chiesto informazioni a due agenti di una pattuglia di Carabinieri, che si erano offerti di riportarle a casa. La pattuglia era una delle tre intervenute sul posto per sedare una rissa. Dopo averle riportate nel palazzo in Borgo Santi Apostoli dove hanno un appartamento in affitto, i due agenti le avrebbero violentate nell’androne del palazzo. Secondo quanto riporta la Nazione, una delle due ragazze ha raccontato: «Appena siamo entrate nel palazzo, ci sono saltati addosso. Io non ho urlato perché ho avuto paura delle armi», mentre l’altra ha detto: «Ero stordita, non mi sono resa bene conto di cosa mi stesse facendo, poi non sono riuscita a reagire». Corriere scrive che una delle due ragazze ha raccontato di essere stata violentata da un agente nell’ascensore, e l’altra sulle scale, mentre i due carabinieri le stavano accompagnando all’appartamento. Non ci sono telecamere davanti al palazzo, ma secondo Repubblica due telecamere nella zona hanno ripreso l’auto su cui viaggiavano i carabinieri arrivare nell’isolato e poi andarsene 20 minuti dopo.
Venerdì la ministra della Difesa Roberta Pinotti ha detto: «Gli accertamenti sono ancora in corso ma risulta una qualche fondatezza rispetto alle accuse che vengono mosse. (…) Lo stupro è sempre grave, ma è di gravità inaudita se commesso da carabinieri in uniforme».