I nuovi messia
Sette persone convinte di esserlo, raccontate e fotografate nel libro "The Last Testament" di Jonas Bendiksen
Il penultimo versetto della Bibbia – Colui che attesta queste cose dice: «Sì, vengo presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù – fa riferimento al ritorno di Gesù sulla Terra, la cosiddetta “seconda venuta”. Negli ultimi tre anni il fotografo di Magnum Jonas Bendiksen è andato alla ricerca di coloro che credono di essere l’incarnazione di Gesù, i cosiddetti “nuovi Messia”. Le fotografie che ha scattato – insieme a interviste ed estratti che provengono dalle scritture cristiane – sono ora raccolte nel libro The Last Testament, pubblicato da Aperture e GOST.
Bendiksen ha iniziato il progetto nel 2014 e ha incontrato sette predicatori spostandosi in diverse parti del mondo – Regno Unito, Russia, Brasile, Sudafrica, Zambia, Giappone e Filippine – per fotografarli nella loro vita quotidiana di “prescelti”. Le sette persone fotografate da Bendiksen sono molto diverse tra loro: alcune sono molto seguite e influenti, altre conducono una vita da emarginate e hanno pochissimi seguaci.
Bendiksen è stato per tanto tempo affascinato da questo tema: «I cristiani», spiega il fotografo, «aspettano da duemila anni il ritorno del Messia, quando porterà la fine dei tempi, giudicherà l’umanità e correggerà la nostra esistenza di peccatori senza speranza. Mi sono sempre chiesto cosa avrebbe detto Gesù sul nostro mondo contemporaneo se fosse venuto, e che cosa farebbe oggi il Figlio di Dio».
Bendiksen, che con il suo progetto vorrebbe aprire un dibattito sulla fede, ha spiegato: «è così strano dedicare la propria vita a seguire un messia siberiano esistente al posto di concentrarsi sulle missive di un papa infallibile? La credenza religiosa personale è ancora uno dei pochi ambiti della società nel quale è considerato politicamente scorretto discutere criticamente. Desidero incoraggiare la riflessione e la discussione attraverso la narrazione di una storia unica e divertente».
Bendiksen è nato in Norvegia nel 1977, a 19 anni ha iniziato a lavorare nella redazione di Magnum a Londra prima di trasferirsi in Russia e proseguire là il suo lavoro come fotogiornalista. Ha vinto diversi premi, tra cui l’Infinity Award dell’International Center of Photography, il secondo posto nella categoria Daily Life Stories del World Press Photo e il Pictures of the Year International Awards.