Italia e Spagna si giocano un pezzo di Mondiale
Al Bernabeu si giocherà la partita decisiva del girone: chi vince sarà praticamente certo della qualificazione ai Mondiali, l'altra molto meno
Italia e Spagna si giocheranno stasera allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid una grossa parte della loro qualificazione ai Mondiali di calcio del 2018. Nel gruppo G, in cui si trovano entrambe le nazionali, sono prime a pari merito, con cinque vittorie e un pareggio. Albania e Israele, le altre due squadre più quotate del girone (in cui ci sono anche Macedonia e Liechtenstein) hanno 7 punti in meno e si possono ritenere fuori dai giochi già da un pezzo. La qualificazione riguarderà quindi Italia e Spagna, ma solo una di queste — la prima classificata — accederà direttamente alla Coppa del Mondo; la seconda dovrà giocarsi la qualificazione agli spareggi, una partita di andata e ritorno contro una delle seconde classificate degli altri gironi. Ed entrambe vogliono evitarlo.
Dopo il pareggio per 1-1 nella partita di andata giocata lo scorso ottobre a Torino, l’Italia questa sera (20.45) parte come sfavorita, perché la Spagna di Julen Lopetegui sembra molto più in forma e perché si giocherà in un Santiago Bernabeu riempito da non meno di 80.000 spettatori (per l’occasione la Federazione spagnola ha abbassato notevolmente i prezzi dei biglietti). Negli ultimi cinque anni, Italia e Spagna hanno giocato contro otto volte. L’Italia ha vinto in due occasioni: in una amichevole del 2011 e agli ultimi Europei in Francia. Il resto del bilancio conta due sconfitte — una delle quali nella finale degli Europei del 2012 — e quattro pareggi. Nel periodo considerato, tuttavia, è la Spagna che è cambiata di più. La nazionale ha risentito molto della fine del ciclo vincente di Vicente Del Bosque, ottenendo in seguito risultati ben al di sotto delle sue potenzialità. Il movimento calcistico spagnolo, tuttavia, rimane ancora il migliore al mondo. I suoi club dominano da anni le competizioni internazionali e solo la vittoria in Europa League del Manchester United ha messo fine a una striscia di vittorie che andava avanti da più di quattro anni. Nonostante gli ultimi risultati della nazionale non lo rispecchino, i migliori sono ancora loro.
È ancora un gran momento per il calcio spagnolo
La formazione della Spagna per stasera, salvo sorprese, si conosce già. Sarà un 4-1-4-1 (o 4-3-3) con De Gea in porta, Gerard Pique e Sergio Ramos centrali di difesa affiancati dai terzini Jordi Alba e Dani Carvajal; Sergio Busquets a proteggere la difesa dietro ad Andres Iniesta e Koke. Agli esterni giocheranno David Silva e Isco. L’unico vero dubbio riguarda l’attacco: Diego Costa è fuori squadra al Chelsea e non è stato convocato, quindi dopo di lui dovrebbe venire Alvaro Morata. Ma considerando le ultime incredibili prestazioni di Marco Asensio con il Real Madrid, il suo posto da titolare non è così certo.
La Spagna, come al solito, giocherà con il suo “blocco” di giocatori provenienti da Real Madrid e Barcellona: gli unici quattro che giocano altrove sono De Gea (Manchester United), Koke (Atletico Madrid), David Silva (City) e Morata (Chelsea). Inoltre, Ramos, Carvajal, Isco e Morata sono campioni d’Europa in carica con il Real Madrid e degli undici titolari, otto hanno vinto almeno una volta la Champions League. Saranno proprio i giocatori del Real Madrid quelli su cui la Spagna farà più affidamento, perché si trovano probabilmente nel miglior periodo delle loro carriere e da anni sono abituati a vincere praticamente qualsiasi cosa. A loro si aggiungono poi i migliori giocatori del Barcellona, gli unici a non essere stati toccati dalle recenti critiche sulle prestazioni della squadra.
Non è ancora certo di essere fra i titolari, ma per Marco Asensio c’è bisogno di un capitolo a parte. Il ventunenne trequartista del Real Madrid è l’ultimo fenomeno del calcio spagnolo. Gioca a Madrid da poco più di un anno ma ha comunque segnato al suo debutto in Liga, in Coppa del Re, in Supercoppa UEFA, in Supercoppa di Spagna, in Champions League e nella finale di Champions League. Alcuni di questi gol sono risultati decisivi, altri hanno contribuito a mettere al sicuro le vittorie, che in appena due anni sono state tantissime per un ventunenne: Liga, Champions League, Supercoppa UEFA e di Spagna del 2017 e Mondiale FIFA per club del 2016. La nuova stagione è iniziata da neanche un mese e Asensio sta continuando a rivelarsi decisivo. Ha segnato due dei cinque gol con cui il Real Madrid ha vinto la Supercoppa spagnola contro il Barcellona e nel debutto in campionato contro il Valencia ha evitato una sconfitta al Real segnando una doppietta. È un trequartista molto offensivo con caratteristiche “totali”: gran tiro (la maggior parte dei suoi gol fin qui sono arrivati da tiri dalla distanza), rapidità, visione di gioco e movimenti in campo che ricordano i grandi calciatori spagnoli degli ultimi anni.
I dubbi dell’Italia
Nella partita di andata giocata il 6 ottobre scorso a Torino l’Italia soffrì parecchio ma riuscì ad uscirne con un pareggio che le ha permesso di presentarsi al ritorno in Spagna nella stessa posizione degli avversari. Come ha detto il capitano Gianluigi Buffon nella conferenza stampa di ieri, l’Italia però non era la squadra che è oggi. Giampiero Ventura era in carica da tre mesi, aveva quindi appena iniziato il suo lavoro e faceva ancora giocare la squadra con il 3-5-2 “ereditato” dalla gestione di Antonio Conte. La squadra contava più o meno sugli stessi giocatori, ma l’attacco, per esempio, ora è molto diverso. A ottobre c’erano Pellé ed Eder, ora ci sono Ciro Immobile e Andrea Belotti, ed entrambi vengono probabilmente dalla miglior annata delle loro carriere. Nel corso dell’ultima stagione, inoltre, l’Italia si è ritrovata con molti giovani di qualità che prima non aveva: basti pensare a quelli dell’Atalanta, due dei quali si trovano ora tra i convocati.
Gli highlights della partita di andata giocata a ottobre.
L’infortunio di Giorgio Chiellini, che salterà sia la partita contro la Spagna sia quella contro Israele, ha reso ancora più incerto il modulo che Ventura userà questa sera. Non si sa infatti che difesa avrà, se a 3 o a 4, con l’ultima opzione considerata la più probabile. Una difesa a 4 dovrebbe voler dire vedere giocare l’Italia con il 4-2-4, il modulo con cui Ventura vorrebbe arrivare a giocare stabilmente nei prossimi mesi. In caso di 4-2-4, l’unica vera certezza dovrebbe essere la coppia di centrali formata da Bonucci e Barzagli, mentre restano ancora incerte le composizioni del centrocampo e dell’attacco. Presumibilmente, tuttavia, con un 4-2-4 ci saranno in campo Verratti e De Rossi a centrocampo, Insigne e almeno uno fra Belotti e Immobile nei quattro davanti. Ma c’è da considerare anche che contro la Spagna un 4-2-4 ancora poco collaudato potrebbe rivelarsi troppo sbilanciato e quindi rischioso.
Per la partita di stasera la Spagna è dunque favorita, ma il pareggio, tuttavia, non sembra un risultato così lontano: fra le due squadre non c’è molta differenza nella condizione fisica ed entrambe contano alcuni giocatori indisponibili. Dopo la partita di stasera mancheranno tre incontri alla fine dei gironi di qualificazione, che l’Italia giocherà contro Israele (fra 3 giorni), Macedonia e Albania. La Spagna, invece, dovrà giocare con Liechtenstein, Albania e Israele. Se oggi quindi la partita dovesse finire in parità, per stabilire la prima classificata in una situazione di pari merito si terrebbe conto della differenza reti e dei gol segnati: per ora la Spagna è avanti sia nella differenza reti (+18 contro il +14 dell’Italia) sia nei gol fatti (21 contro 18).