Il cda di Atac ha approvato la procedura di concordato preventivo in continuità, per provare a risolvere la crisi
Il consiglio di amministrazione di Atac, l’azienda di trasporto pubblico di Roma che da tempo ha enormi debiti ed è in crisi, ha annunciato in un comunicato di avere «individuato nella procedura di concordato preventivo in continuità la migliore soluzione alla crisi della società». La procedura scelta da Atac, i cui debiti sono stimati in circa 1,35 miliardi di euro, è quella – regolata da un tribunale – che permette a un’azienda molto indebitata di continuare le proprie attività. Per un determinato periodo di tempo, i creditori – principalmente fornitori, nel caso di Atac – non potranno presentare ingiunzioni di pagamento o chiedere che la società fallisca (come è successo soltanto ieri). Nel frattempo la società deve trovare un piano economico per uscire dalla crisi e successivamente presentarlo ai creditori, che devono approvarlo. La decisione del CdA di Atac deve ancora essere approvata dal consiglio comunale di Roma, il prossimo 7 settembre. La soluzione del concordato preventivo era quella suggerita da Bruno Rota, ex direttore generale di Atac che si era dimesso a fine luglio in contrasto con l’amministrazione della sindaca Virginia Raggi.