10 cose sul settimo e ultimo episodio della settima stagione di “Game of Thrones”
È andato in onda quello che sarà l'ultimo episodio per un bel po' di tempo: ora ci sarà un inverno lunghissimo, forse due
La settima stagione di Game of Thrones è finita con la messa in onda, tra domenica e lunedì, del settimo episodio, “The Dragon and the Wolf”. Quella che si è conclusa è stata la penultima stagione della serie (che secondo alcuni critici sta peggiorando): l’ultima durerà solo sei episodi e arriverà nella seconda metà del 2018 o forse – sedetevi – addirittura nel 2019. Arriverà il momento di fare i conti con quello che potrebbe essere, ma ora è soprattutto il momento di fare i conti con quello che è stato, che non è poco. “The Dragon and the Wolf” è durato quasi 80 minuti, praticamente come un film, ed è stato diretto Jeremy Podeswa, già regista del primo episodio della settima stagione e di altri delle stagioni precedenti. Ne sono successe tante, di cose: ne parliamo da qui avanti, con riassunti, teorie, spiegazioni, aneddoti, analisi, alberi genealogici, immagini, video e curiosità. Che è solo un modo più lungo per dire che, da qui in avanti, SPOILER COME SE PIOVESSE. Se siete qui senza aver visto “The Dragon and the Wolf”, meglio se andate qui; altrimenti ci vediamo tra qualche centimetro di schermo.
Ned Stark sarebbe orgoglioso di loro
L’episodio è finito con un DRAGOZOMBIE che sputando fuoco blu tira giù un muro che era lì da qualche migliaio di anni, e con l’esercito degli Estranei che finalmente lo supera. E con Sam e Bran il Corvo a Tre Occhi che, mettendo insieme quello che si impara dai libri e quello che si sa quando si può vedere tutto ciò che è successo e sta succedendo, capiscono che Jon Snow è figlio – legittimo – di Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen e non si chiama né Jon né Snow: è Aegon Targaryen (poi ne parliamo meglio). Lo scoprono, tra l’altro, proprio mentre Jon (facciamo che lo chiamiamo ancora così) va a letto con Daenerys: sua zia.
Prima di tutto questo è anche successo che: tanta gente che non si vedeva da un sacco di tempo si rivede; Jaime se ne va da Approdo del Re e vede l’Inverno arrivare anche lì; Brienne invita Jaime a mandare al diavolo la lealtà; Daenerys anziché andare all’appuntamento in barca, come tutti, ci va in-drago; Cersei la sgrida per il ritardo; Arya uccide Ditocorto; Theon parte per provare a liberare Yara (c’ha messo poco a convincere quegli uomini a seguirlo); Cersei vede un non morto e per un attimo sembra quasi buona, e invece no; Qyburn vede un non morto ed è la persona più felice del mondo; il Mastino, al solito, risponde «fuck off» a chi gli fa una domanda; il Mastino minaccia suo fratello, la Montagna; il Mastino e Brienne parlano di Arya come due zii orgogliosi.
Hillary Kelly di Vulture ha scritto che «pensavo fossi morto» potrebbe essere un comodo modo per salutarsi, a Westeros. A cui qualcuno potrebbe tra l’altro addirittura rispondere: «Sì, lo ero, ma niente di serio». Valar morghulis, comunque.
Come ha notato qualcuno su Reddit, “The Wolf and the Dragon” è anche stato un episodio in cui tutti quelli che sono stati cresciuti da Ned Stark fanno qualcosa che lo renderebbe orgoglioso. Theon fa la cosa giusta; Jon preferisce una problematica verità a una comoda bugia; Sansa e Arya trovano ciò che le unisce senza pensare a ciò che le divide, e uccidono quello che ha fatto più danni di tutti agli Stark. «Quando cade la neve e soffiano i venti ghiacciati, il lupo solitario muore ma il branco sopravvive».
Tutti a Fossa del Drago
Nella periferia di Approdo del Re ci sono le rovine dove un tempo i Targaryen mettevano i loro draghi (com’è finita lo sapete). È li che si trovano almeno una decina di personaggi principali che – come in molte altre puntate di Game of Thrones, specie in questa stagione – passano gran parte dei primi minuti a dirsi cose. C’erano quasi tutti: Cersei, Jaime, Qyburn e Euron Greyjoy, da una parte; Jon, Daenerys, Missandei, Tyrion, Varys, Jorah Mormont, Ser Davos, il Mastino, Brienne e Theon dall’altra. E poi qualcun altro – Podrick e Bronn, che è sempre bello quando si rivedono e rivedono Tyrion – e, in mezzo, una cassa con dentro un non morto. Seguono: battutine, battutacce, occhiatine, occhiatacce, minacce, Cersei che prova a far finta di niente quando Daenerys arriva con due draghi e la dimostrazione su come si uccida un non morto. Le avete viste. Potreste invece non aver visto il video dietro-le-quinte su quell’incontro: dato che per un po’ non potremo più vederli nella parte, è interessante per guardare:
– Attori, che interpretano personaggi che si odiano, guardare insieme cellulari e scherzare;
– Attori che raccontano come ci si sente a girare una scena di quel tipo;
– Un non morto con una di quelle buffe tutine verdi;
– Persone della troupe che spiegano quanto è difficile girare qualcosa del genere, dando uno sguardo, una frase, un momento a tutti quelli che se lo meritano;
– Peter Dinklage (cioè Tyrion) che dice che dopo l’occhiataccia di Lena Headey (cioè Cersei) voleva andarsi a nascondere;
– Kit Harington (cioè Jon Snow) che dice che si è divertito a star lì con tutti gli altri, dopo aver passato mesi a girare scene al freddo, sempre con i soliti attori;
– Dinklage e Headey che guardano un cellulare e ridono;
– L’attrice che interpreta Brienne che gratta la barba all’attore che interpreta Ser Davos.
Cleganebowl, quasi
Tra i tanti incontri, ne abbiamo scelto uno. Quello tra due fratelli: Sandor Clegane, il Mastino, e Gregor Clegane, la Montagna. “Cleganebowl” è un nome inventato da internet qualche stagione fa, per paragonare quest’incontro a quello tra le due più forti squadre del campionato statunitense di football americano: il Super Bowl. Prima di quell’incontro, Cersei aveva detto alla Montagna: «Se qualcosa va storto, prima uccidi la cagna dai capelli d’argento, poi mio fratello e infine il bastardo del Nord. Tutti gli altri puoi ucciderli nell’ordine che vuoi». La Montagna però non uccide nessuno. È il Mastino, che fregandosene di tutti e della liturgia del momento, va verso il fratello per dirgli quanto è diventato brutto e per chiedergli che gli hanno fatto. La Montagna non risponde e il Mastino dice che non finisce lì, e aggiunge: «Sai chi sta venendo a cercarti. L’ha sempre saputo». Non sappiamo a cosa si riferisca quella frase: qualcuno dice che il Mastino stia parlando di Arya, ma forse no. Lo sapremo tra non meno di un anno, nel caso.
Chaos is a ladder
«Spesso per cercare di capire le motivazioni di una persona, faccio un piccolo gioco. Vedere il lato peggiore. Mi chiedo: qual è il motivo peggiore che potrebbe avere per dire ciò che dice e per fare ciò che fa?». Lo dice Ditocorto a Sansa, che impara piano ma impara. E che dopo aver fatto il corso avanzato di complotti sibilati, agisce di conseguenza, fa 2 + 2 e, probabilmente grazie alle utili informazioni di intelligence fornitele da suo fratello Bran, fa uccidere Petyr “Ditocorto” Baelish da Arya. Arya lo uccide con lo stesso pugnale con cui lui, nella prima stagione, aveva cercato di far uccidere Bran. Scegliete voi se odiarlo per quello che ha fatto e per come stava appoggiato a quel muro facendo i suoi sorrisetti, o se rispettarlo perché è uno che ci ha provato, e perché provandoci ha assicurato un sacco di svolte della trama. A questo punto, lista essenziale delle sue colpe:
– Ha cospirato con Lysa Arryn per far uccidere suo marito Jon Arryn (il motivo per cui Ned va ad Approdo del Re nella prima stagione);
– Ha detto a Lysa di mentire a sua sorella Catelyn Stark, dando ai Lannister la colpa della morte di Jon Arryn;
– Ha tradito Ned Stark;
– Ha detto a Catelyn che il pugnale era di Tyrion;
– Ha fatto scoppiare una guerra;
– Ha ucciso Lysa Arryn;
– Ha consegnato Sansa a Ramsey Bolton.
C’eravate cascati?
Torniamo a sud, più precisamente nelle stanze di Approdo del Re. Quelle in cui Cersei lascia intendere a Tyrion di essere incinta (sì? no? forse?) e quella in cui Jaime scopre – e noi con lui – che quel breve lampo di umanità era solo un trucco, e che Cersei ha lasciato credere a Tyrion e a tutti gli altri di voler combattere la Grande Guerra, quella dei vivi contro tutti gli altri, insieme a loro. Invece no. E quando Jaime se ne accorge, se ne va (con Cersei che un po’ di umanità alla fine ce l’ha, perché non lo fa uccidere). Jaime – che in sette stagioni è passato dall’essere un grande stronzo con un’innegabile somiglianza col principe tonto di Shrek, all’essere un personaggio complesso e, alla fine, buono – se ne va a cavallo, sotto la neve, diretto verso nord: dove esattamente non sappiamo. Nel caso arrivasse a Grande Inverno, nemmeno sappiamo come lo accoglierebbe Bran (che comunque ormai accoglie tutti con gran distacco). Un problema, in tutto questo, è: Cersei lascerà che Jaime vada a nord a dire il suo piano a tutti? Anche in questo caso, tocca aspettare. Intanto Cersei resta sempre più sola, aspettando che, grazie ai soldi di Alto Giardino, Euron torni da Essos, con i circa 20mila mercenari della compagnia dorata.
La compagnia dorata?
È una di quelle cose che sa chi ha letto i libri o fatto il giusto giro su internet, perché nella serie se ne è parlato pochissimo. È un esercito di mercenari scelti, composto da esiliati di Westeros o da figli di esiliati di Westeros che non vedono l’ora di trovare qualcuno con tanto oro che li faccia tornare a combattere a Westeros. Il loro motto è “our word is as good as gold”. Conoscete anche uno che ci ha combattuto: Jorah Mormont. E sì: hanno gli elefanti da guerra.
The Golden Company was founded by Aegor Rivers (Bittersteel) ~100 years ago and employs war elephants in its forces #GameofThrones #GOTS7 pic.twitter.com/vdQOaut5Qw
— Thrones Facts | HOTD 🐉 (@Thrones_Facts) August 28, 2017
Targaryen, Aegon Targaryen
La ribellione di Robert, quella che non si vede nella serie ma che sta alla base di tutto, «è costruita su una bugia». Quella secondo cui Rhaegar Targaryen – cioè il figlio di Aerys (il Re Folle) e il fratello maggiore di Daenerys (non quello ucciso da Khal Drogo, un altro) – rapì Lyanna Stark, sorella di Ned. In realtà, come vede Bran in una delle sue visioni/viaggi-nel-tempo, i due si amavano. Fuga d’amore, non rapimento. E come fa notare Sam – tralasciando completamente che a farglielo presente è stata Gilly – i due sono sposati e il loro figlio è quindi legittimo. Loro figlio, lo sapete, è Jon Snow, che abbiamo ora scoperto chiamarsi Aegon Targaryen. Quindi: Jon Snow è in realtà un Targaryen (ed è anche mezzo Stark), quello che avrebbe diritto a sedersi sul trono di spade, e Daenerys è sua zia. Erano tutte cose che quasi sapevamo; ora ne siamo sicuri.
Il problema – come evidenziato da un efficace montaggio tra le cose che scopre Bran e Jon e “Dany” che finiscono a letto insieme – è che ora bisogna dire a due innamorati/alleati che sono parenti, e che il trono spetterebbe a lui e non a lei. Se non vi basta tutto questo, due domande: perché Tyrion vede cosa sta per succedere tra Daenerys e Jon (pensavate anche voi fosse Jorah, vero?) e sembra non approvare per niente? Non lo sappiamo. Sappiamo però che, contro ogni previsione, anche Bran riesce a far ridere:
Forse serve ripassare un paio di cose
È una storia lunga e incasinata. Le cose da sapere sono: Rhaegar – che tra l’altro aveva già avuto un altro figlio, poi ucciso, che si chiamava Aegon – fu ucciso durante la ribellione di re Robert; Lyanna, come già sappiamo da tempo, morì dopo il parto, appena prima di dire a suo fratello Ned chi era e come si chiamava quel bambino.
Rhaegar, primo dei tre figli del Re Folle, sposò Elia Martell quando ancora i suoi fratelli Daenerys e Viserys non erano nati. Con Elia Martell – sorella di Oberyn (quello ucciso dalla Montagna) – ebbe due figli: una bambina, Rhaenys, e un bambino, Aegon. Non Jon Snow, un altro precedente figlio, anche lui chiamato Aegon. Rhaegar, che a quel punto aveva solo due figli, ne voleva tre (per via di una profezia); Elia non poteva però averne un terzo. A un torneo tra cavalieri, Rhaegar incontrò Lyanna – la donna amata da Robert (che ancora non era re) – e fuggì con lei. Qualcuno pensava l’avesse rapita, noi abbiamo visto che non è così. Fu comunque per quel motivo (non solo, ma tocca essere sintetici) che Robert iniziò la sua ribellione contro i Targaryen. Senza che nessuno lo sapesse (fatta eccezione per Ned Stark, che tenne il segreto), Rhaegar ebbe con Lyanna il suo terzo figlio: Aegon.
Durante la ribellione, Robert uccise Rhaegar. Verso la fine di quella ribellione, la Montagna uccise Aegon e Rhaenys, i due figli avuti da Rhaegar e Elia Martell. Come ci viene ricordato spesso, il Re Folle fu invece ucciso da Jaime. A quel punto – siamo sempre a cose successe prima di quelle raccontate nella serie – restavano, per quanto pensavano tutti tranne Ned Stark, solo due possibili eredi al trono che di cognome facevano Targaryen: i due giovani fratelli di Rhaegar (Daenerys e Viserys, che furono portati di nascosto a Essos). Invece, c’era e c’è anche Aegon, cioè Jon Snow.
Here's a #GameOfThones Stark / Targaryen family tree. Deanerys is Jon Snow's auntie 😳 pic.twitter.com/sfcHjBRgtT
— Keith™ (@Keith_McIndoe) August 23, 2017
Ora andiamo ancora più indietro. Perché nella storia della famiglia Targaryen è pieno di Aegon Targaryen, compreso il più importante di tutti i Targaryen. È Aegon il conquistatore; quello che diverse generazioni prima di Daenerys e Jon (è quello in cima a questo intricatissimo albero genealogico) arrivò da Essos, con la sua folta chioma bionda e con i suoi draghi, e conquistò Westeros. Fu lui a costruire il trono di spade e, tra le tante altre cose, anche il tavolo-mappa di Roccia del Drago. Come ha scritto Joanna Robinson, quell’Aegon Targaryen, il primo, è «la cosa più vicina a un padre fondatore che ci sia a Westeros».
Beh, sì, poi ci sono anche gli Estranei che hanno distrutto la Barriera con un DRAGOZOMBIE che sputa fuoco blu
Con il loro passo tutt’altro che spedito, anche gli Estranei e il loro esercito di non morti (tra cui, se ne siete fan, c’erano anche i membri del gruppo heavy metal Mastodon) sono arrivati alla Barriera, distruggendola grazie al drago recentemente acquisito. Quello che ci chiedevamo cosa avrebbe sputato e abbiamo scoperto sputare una sorta di fuoco blu di cui, purtroppo, sappiamo dirvi ben poco. Non sappiamo nemmeno come stiano Beric e Tormund, che erano su un immenso muro di ghiaccio che è crollato su se stesso. Immaginatevi se, dopo tutto quel discorso sul morire per uno scopo fatto a Jon Snow, Beric dovesse essere morto così. La scena che volete rivedere è qui:
OK, ma ora che si fa?
Prima ancora che l’abbiano visto tutti quelli che devono, “The Dragon and the Wolf” è già l’episodio più visto della storia di Game of Thrones. Sappiamo che le prime scene dell’ottava e ultima stagione inizieranno a girarle a ottobre, e sappiamo che sarà fatta di sei episodi, tutti probabilmente lunghi quanto o più di “The Dragon and the Wolf”. L’ottava stagione potrebbe uscire dalla fine del 2018 in poi, ma è davvero troppo presto per fare ipotesi. E di certo dovremo aspettare la fine dell’ottava e ultima stagione prima di vedere le eventuali serie spin-off (o “storie successive”, come dice George R. R. Martin) di Game of Thrones: ce ne sono cinque possibili, ma non si sa quali verranno nel caso girate. Nemmeno c’è una data per l’uscita del prossimo libro di Martin, che scrive con lo stesso ritmo con cui marciano gli Estranei.