Virginio Merola non ne può più di MDP e del «vizio assurdo della sinistra»
Il sindaco di Bologna ha manifestato insofferenza per la piega che ha preso la discussione sulle alleanze del PD in Sicilia
Il prossimo 5 novembre in Sicilia ci saranno le elezioni regionali e da settimane si parla di candidati e coalizioni sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Il Partito Democratico ha proposto come proprio candidato Fabrizio Micari, rettore dell’università di Palermo dal 2015, sostenuto da una coalizione che – sul modello di quella che ha permesso la vittoria Leoluca Orlando a Palermo – comprende anche Alternativa Popolare di Angelino Alfano. Due giorni fa era circolata sui giornali l’ipotesi che Giuliano Pisapia e il suo movimento avessero accettato di far parte della coalizione con Alfano (cosa che in precedenza Pisapia aveva escluso) e questa notizia – che Pisapia non ha né confermato né smentito – ha creato discussioni e polemiche con altri partiti di sinistra tra cui MDP, che hanno minacciato di uscire dalla coalizione e di presentare un loro candidato (circola il nome di Claudio Fava, come sempre quando si parla di cose siciliane a sinistra).
In un’intervista al Corriere della Sera il sindaco di Bologna Virginio Merola, del Partito Democratico ma legato politicamente a Giuliano Pisapia, ha commentato negativamente la posizione di MDP e ha difeso l’ex sindaco di Milano:
«Pisapia non ha detto sì ad Alfano, ha accettato la proposta di Leoluca Orlando di un candidato di stampo civico come il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari»
A un certo punto dell’intervista Merola dice:
«Non ne posso più di questi atteggiamenti da parte di MDP. È il vizio assurdo della sinistra. Sa perché si fa così? Perché ognuno è convinto di essere il depositario della verità. Non ne posso più».
Dunque sbagliano i «compagni» Bersani e Speranza?
«Il concetto è: se tu hai la consapevolezza della tua identità, della tua proposta e dei tuoi valori, non puoi avere preclusioni o veti per confrontarti con qualcuno che non è di sinistra come te».