È stata una giornata complicata per il VAR
Le dichiarazioni di Buffon dopo Genoa-Juventus e un contestato intervento in area di rigore durante Roma-Inter hanno suscitato parecchie polemiche
Dopo una prima giornata di campionato relativamente tranquilla, la seconda è stata caratterizzata soprattutto da molte critiche e polemiche attorno alla Video Assistenza Arbitrale, il VAR. Ad aumentarle notevolmente sono state soprattutto le cose che ha detto il portiere della Juventus e capitano della Nazionale Gianluigi Buffon, che dopo Genoa-Juventus si è lamentato delle eccessive interruzioni di gioco, visibilmente contrariato. Parlando con Sky Sport, Buffon ha detto:
Mi sembra di giocare a pallanuoto: ogni volta che si toccano l’arbitro ferma. È un qualcosa di molto brutto, perché perdi veramente il feeling con l’azione, con il sentimento che si crea intorno al campo, spezzi tutto. Secondo me è veramente molto brutto.
Buffon ha poi spiegato meglio la sua posizione in una intervista successiva a Juventus TV:
Secondo me [con il VAR] si perdono due cose: la valutazione della bravura dell’arbitro e la sensibilità che ha un arbitro nel gestire una gara, perché ogni contatto in area non significa che sia rigore. È chiaro che se poi uno vede la fredda immagine vedendo il contatto può fischiare. Ma secondo me la bravura dell’arbitro è proprio avere la sensibilità nel capire se è un contatto realmente lesivo o meno. In questo momento per ogni protesta loro si avvalgono di questo aiuto.
Durante Genoa-Juventus l’arbitro ha richiesto due volte l’intervento del VAR a gioco fermo. Nel primo caso – il più contestato – ha fermato il gioco e assegnato un rigore a favore del Genoa per un fallo di Daniele Rugani sull’attaccante bulgaro Andrej Galabinov. Ma nella stessa azione, poco prima di subire il fallo, lo stesso Galabinov si trovava in fuorigioco e i due arbitri addetti al VAR non lo hanno rilevato nel corso della revisione: il rigore, quindi, non avrebbe dovuto esserci.
Nel secondo episodio l’arbitro ha interrotto il gioco per giudicare meglio un presunto fallo di mano di Darko Lazovic nella sua area di rigore, che effettivamente c’era. La revisione ha quindi concesso il rigore con cui la Juventus ha segnato il gol del pareggio.
Nella stessa giornata, poche ore dopo, il mancato utilizzo del VAR è stato contestato in particolar modo dalla Roma per un presunto fallo da rigore di Milan Skriniar su Diego Perotti, accaduto nel secondo tempo quando la Roma si trovava in vantaggio di 1-0. L’arbitro Massimiliano Irrati ha prima assegnato un calcio d’angolo, che non c’era perché Skriniar non aveva toccato la palla, e poi ha comunicato con gli addetti al VAR per giudicare meglio l’azione: gli stessi addetti hanno consigliato a Irrati di non assegnare il calcio di rigore e procedere normalmente con la battuta del calcio d’angolo, che non è stato annullato perché fuori dalle competenze del VAR. Dopo la partita Irrati è stato criticato per non aver usufruito del VAR per osservare le immagini del presunto fallo di Skriniar su Perotti.
Il VAR è intervenuto poi in Benevento-Bologna, dove ha annullato il gol del pareggio del Benevento per la posizione in fuorigioco dell’autore del gol ed è poi servito a chiarire uno scambio di persona nell’assegnazione di un cartellino giallo al Bologna. In Spal-Udinese, invece, ha convalidato il secondo gol della Spal — realizzato da Manuel Lazzari — dopo aver rilevato un tocco di Danilo, difensore dell’Udinese, che ha quindi rimesso in gioco la posizione di Lazzari. In Napoli-Atalanta è servito a chiarire un possibile rigore a favore dell’Atalanta per un presunto fallo di mano di Hamsik: l’azione è stata rivista dagli assistenti e il fallo di mano non è stato rilevato.
In Torino-Sassuolo è stato utilizzato per non assegnare un calcio di rigore contro il Sassuolo dopo che Paolo Cannavaro aveva toccato il pallone con il braccio in un goffo intervento a terra.
Nei minuti finali della stessa partita l’arbitro ha negato un rigore al Sassuolo dopo averlo assegnato per un presunto fallo di De Silvestri su Ragusa: la revisione ha fatto notare il fuorigioco di Ragusa.