In Guatemala il presidente si è messo contro una potente commissione anti-corruzione
Jimmy Morales, ex comico diventato politico, sta facendo di tutto per liberarsi del procuratore che vorrebbe indagare su di lui
Venerdì in Guatemala è cominciata una crisi politica molto grave che coinvolge il presidente del paese, Jimmy Morales, ex comico televisivo eletto nel 2015, e una commissione anti-corruzione molto rispettata dai cittadini guatemaltechi. Morales, nonostante sia stato eletto con la promessa di combattere la corruzione e di essere più onesto dei suoi predecessori, ha annunciato domenica una decisione sorprendente e criticata: ha ordinato l’espulsione dal Guatemala di Iván Velásquez, il procuratore colombiano che presiede una commissione internazionale anti-corruzione. Per capire la portata della decisione di Morales, basti pensare che fu proprio un’indagine della commissione a portare alle dimissioni dell’ex presidente guatemalteco Otto Pérez Molina, che nel 2015 rinunciò all’incarico dopo venti giorni di proteste di piazza. Per il momento la decisione di Morales non è stata applicata, perché la Corte costituzionale guatemalteca l’ha temporaneamente bloccata. Non è chiaro cosa potrebbe succedere ora.
La procuratrice generale guatemalteca, Thelma Aldana, e il capo della Commissione internazionale contro l’impunità in Guatemala, Iván Velásquez, in una conferenza stampa a Città del Guatemala il 24 agosto 2017 (JOHAN ORDONEZ/AFP/Getty Images)
La commissione anti-corruzione, il cui nome per intero è Commissione internazionale contro l’impunità in Guatemala (CICIG), fu creata nel dicembre 2006 da un accordo firmato tra governo guatemalteco e Nazioni Unite. Nacque come organo indipendente, il cui compito era indagare sui crimini commessi dai membri delle forze di sicurezza illegali e degli apparati clandestini dello Stato, che in Guatemala sono frequentissimi e impuniti. Nel giro di poco tempo la CICIG è diventata una delle istituzioni anti-corruzione più rispettate dentro e fuori il paese, tanto che l’ONU ha cercato di replicarla in altri stati centroamericani. Il New York Times ha scritto che Velásquez e Thelma Aldana, procuratrice generale del Guatemala che lavora di frequente con la commissione, «sono diventati degli improbabili eroi in un paese dove le élite economiche e politiche hanno esercitato a lungo un potere senza freni».
La crisi è iniziata venerdì, quando Velásquez e Aldana avevano annunciato che avrebbero cercato di togliere a Morales l’immunità di cui gode per il suo incarico, accusandolo di non avere dichiarato alcune donazioni anonime ottenute durante la sua campagna elettorale. Già da qualche tempo il rapporto tra Velásquez e il presidente Morales era diventato teso: settimane fa un figlio e un fratello di Morales, rispettivamente José Manuel Morales e Sammy Morales, erano stati accusati di corruzione al termine di un’indagine che era stata seguita proprio da Velásquez e Aldana. Morales non aveva cercato di bloccare le indagini, ma aveva smesso di cooperare con la commissione anti-corruzione. Venerdì scorso, dopo l’annuncio dei due procuratori, Morales aveva cercato di rimuovere Velásquez dal suo incarico, ma l’ONU si era opposta: Velásquez aveva ottenuto anche l’appoggio del dipartimento di Stato americano e dell’Unione Europea. Fallito il primo tentativo, domenica Morales ha diffuso sui social network un video nel quale ha annunciato la sua decisione di espellere immediatamente dal paese Velásquez.
El presidente @jimmymoralesgt al pueblo de Guatemala informa: pic.twitter.com/1GkUtxy3li
— Gobierno Guatemala (@GuatemalaGob) August 27, 2017
Dal minuto 1.09, Morales dice: «Dichiaro persona non grata il signor Iván Velásquez Gómez nella sua qualità di commissario della Commissione internazionale contro l’impunità in Guatemala, e ordino che abbandoni immediatamente la Repubblica di Guatemala»
Dopo essersi riunita d’urgenza, la Corte costituzionale – con 3 voti a 2 – ha però bloccato l’espulsione, lasciando così a Morales due opzioni: o sfidare la decisione della Corte, o fare un passo indietro.
Non è ancora chiaro cosa succederà ora, ma intanto si sono già viste le prime conseguenze della crisi. Un’ora dopo l’annuncio di Morales di domenica, il governo guatemalteco ha detto di avere sostituito il ministro degli Esteri, Carlos Raúl Morales, cioè colui che avrebbe dovuto far applicare l’ordine di espulsione; inoltre si sono dimessi la ministra della Sanità, Lucrecia Hernandez Mack, e uno dei consiglieri economici più importanti del governo, Quique Godoy. Il segretario delle Nazioni Unite, António Guterres, ha detto di essere rimasto “scioccato” quando ha sentito dell’ordine di espulsione e ha aggiunto di aspettarsi che le autorità guatemalteche trattino Velásquez con il rispetto dovuto al suo incarico. Intanto Aldana ha detto che se per qualche ragione Velásquez dovesse essere estromesso, anche lei si dimetterà.