L’Iran si sta inventando nuovi modi di fare propaganda
Usando rapper, video con effetti speciali e richiami nazionalistici: lo ha raccontato Thomas Erdbrink sul New York Times
Thomas Erdbrink, corrispondente del New York Times a Teheran, ha raccontato come il regime dell’Iran stia cambiando il modo di fare propaganda, con l’obiettivo di coinvolgere e convincere sempre di più i giovani iraniani a sostenere le azioni del governo dentro e fuori il paese. Dal 1979 l’Iran è una teocrazia islamica governata dai religiosi sciiti, e praticamente da allora ha relazioni pessime con gli Stati Uniti. Gli slogan e i simboli anti-americani usati dal regime iraniano negli ultimi 38 anni, tuttavia, sembrano non avere più presa sulle giovani generazioni: le urla “morte all’America”, molto frequenti nelle manifestazioni pubbliche, e le raffigurazioni della Statua della Libertà fatte con i teschi, sono viste dai più giovani come qualcosa che appartiene al passato. È per questo motivo, ha raccontato Erdbrink, che il regime si è inventato dei modi nuovi di fare propaganda, e ha cominciato a sfruttare di più la tecnologia: ad esempio attraverso Apparat, la versione locale di YouTube, e l’app Telegram.
Erdbrink ha scelto cinque video che mostrano bene il nuovo modo di fare propaganda del regime iraniano: ci sono molte azioni di guerra, notevoli effetti speciali e finali tutti uguali, con l’inevitabile vittoria dell’Iran sugli americani.
Il famoso disegno della Statua della Libertà con il teschio fuori dall’ex ambasciata americana a Teheran, in Iran (AP Photo/Vahid Salemi)
Il rapper Amir Tataloo
Due anni fa, per esempio, uscì il video di “Energy Hasteei”, una canzone del rapper iraniano Amir Tataloo. Sia la canzone che il video erano molto particolari. Tataloo cantava a bordo della fregata iraniana Damavand, impiegata nel mar Caspio, e il ritornello faceva: «Questo è un nostro diritto assoluto, avere un Golfo Persico armato» ed era seguito da frasi che parlavano della necessità di proteggere l’Iran da ingerenze esterne.
Di fatto Tataloo, rapper con una fama e atteggiamento da gangster e molto popolare tra i più giovani, aveva scritto una canzone per elogiare il regime iraniano e per celebrare la presenza militare iraniana nel Golfo Persico. La cosa ancora più notevole, ha scritto Erdbrink, è che in Iran la musica rap è vista dai più conservatori come un tabù, e il ballarci sopra è ancora oggi tecnicamente illegale: Tataloo era anche stato arrestato due volte prima del 2015, accusato di promuovere “valori occidentali, non iraniani e immorali”. Poi, però, Tataloo ha cambiato idea.
Resisteremo
Un anno dopo, nel 2016, Soureh Film Group, una produzione appoggiata dal regime e incaricata di rinnovare la propaganda governativa, diffuse un video di otto minuti dai toni epici e nazionalistici. Il video – intitolato Resisteremo – racconta la resistenza iraniana di fronte a un attacco militare degli Stati Uniti. Inizia con alcune immagini girate su una spiaggia, dove ci sono dei bambini che giocano a calcio e delle famiglie che si divertono e bevono tè.
A un certo punto da una nave militare americana parte un missile che colpisce un aereo di linea iraniano: il riferimento è a un episodio realmente avvenuto, cioè l’abbattimento di un aereo della Iran Air nel 1988, nel quale morirono tutte le 290 persone a bordo. Seguono scene molto violente – per esempio viene mostrata una bambina morta portata fuori dall’acqua – e l’inizio di un attacco aereo americano contro le persone sulla spiaggia. La resistenza iraniana è guidata da un giovane uomo, che è anche un cantante religioso molto noto in Iran: lui e altre persone prendono la bandiera dell’Iran e con la sola forza di volontà riescono a distruggere l’intera Quinta flotta degli Stati Uniti, quella impiegata nel Golfo Persico.
La battaglia del Golfo Persico
È il titolo di un film in 3D di 90 minuti uscito in Iran nel 2017 e proiettato in moltissimi cinema iraniani. Il protagonista è il generale Qassem Suleimani, capo delle forze Quds, un’unità di élite delle Guardie Rivoluzionarie, un corpo dell’esercito iraniano nato dopo la rivoluzione del 1979 e che risponde direttamente alla Guida suprema, la principale autorità politica e religiosa iraniana. Suleimani non è un generale come un altro: è una figura molto celebrata in Iran e allo stesso tempo molto temuta dai suoi nemici. È il militare responsabile delle operazioni dell’Iran in altri paesi, quindi della parte più aggressiva della politica estera iraniana.
Nel film si vedono molte scene di battaglie guidate da Suleimani, che a un certo punto dice: «Questo è l’Iran, la fine del mondo per tizi come voi», e poi: «Lo faremo diventare il vostro cimitero», riferendosi agli americani. Nell’ultima scena del video qui sotto – che raccoglie tre trailer del film – si vedono due missili iraniani che colpiscono Riyadh, la capitale dell’Arabia Saudita, paese nemico dell’Iran e alleato degli Stati Uniti.
The Shield
È il titolo di un video prodotto dalla Seraj Cyberspace Organization, una società che si occupa di videogiochi di guerra, e celebra l’impegno iraniano in Siria contro lo Stato Islamico (o ISIS). L’Iran combatte da tempo in Siria a fianco del presidente siriano Bashar al Assad, per lo più nella guerra di Assad contro i ribelli siriani (nel video comunque non si fa cenno alle atrocità compiute dalle forze alleate ad Assad, scrive Erdbrink). L’impegno militare dell’Iran contro lo Stato Islamico – soprattutto in Iraq – è stato il motivo principale dell’attentato compiuto dall’ISIS a Teheran lo scorso giugno.
Il protagonista del video è Hamid Zamani, cantante iraniano noto anche per la sua vicinanza al regime e protagonista di diversi video di propaganda. Il video è dedicato a Sayyida Zaynab, figlia di Ali, cugino e genero di Maometto: secondo la tradizione sciita, la tomba di Zaynab si troverebbe nella moschea Sayyida Zaynab, nell’omonima città a sud di Damasco, in Siria; per i sunniti sarebbe invece in una moschea con lo stesso nome al Cairo, in Egitto. In una delle ultime scene del video, si vedono dei soldati iraniani che salvano una famiglia che era stata appena catturata da alcuni miliziani dello Stato Islamico: alla fine, ovviamente, c’è un’altra vittoria per l’Iran.
U.S.A.
Un’altra canzone molto nota è U.S.A., scritta e interpretata da Hamid Zamani, lo stesso cantante di The Shield. In U.S.A., Zamani se la prende con la bandiera americana e con la Statua della Libertà, dicendo, riferendosi agli Stati Uniti: «I vostri crimini sono così tanti che nemmeno la morte sarebbe sufficiente per voi»; oppure: «Siete i migliori nella conoscenza, la conoscenza di uccidere le persone». Nel video c’è anche molto fuoco, che brucia sia alcune bandiere americane sia una rappresentazione della Statua della Libertà fatta a teschio e ossa.