Che fine ha fatto la crisi con in mezzo il Qatar
Non è ancora finita, nonostante i diversi tentativi di risolverla: e qualche giorno fa il Qatar ha ristabilito relazioni diplomatiche con l'Iran
Giovedì il governo del Qatar ha annunciato di avere ristabilito le relazioni diplomatiche con l’Iran, dopo più di un anno e mezzo di interruzione. La decisione, per la quale il Qatar non ha dato spiegazioni, potrebbe diventare un ulteriore motivo di tensione per la crisi iniziata tre mesi fa nella regione del Golfo Persico, e non ancora conclusa. La crisi era iniziata con la decisione di alcuni paesi arabi sunniti – Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto, seguiti poi dal Bahrein, paese a maggioranza sciita ma governata da sunniti – di isolare il Qatar, anch’esso paese sunnita: il Qatar era stato accusato di sostenere il terrorismo e di avere sviluppato legami troppo stretti con l’Iran, paese a stragrande maggioranza sciita e nemico numero uno dei sauditi. Negli ultimi mesi sono stati fatti diversi tentativi per cercare di risolvere la crisi – per esempio da parte di Stati Uniti, Kuwait e Germania – ma per ora ci sono stati solo esiti negativi.
In rosso il Qatar, in verde i paesi che hanno preso delle misure per isolarlo: i principali sono Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto (Il Post)
I rapporti diplomatici tra Qatar e Iran si erano interrotti nel gennaio 2016, dopo che un gruppo di iraniani aveva attaccato l’ambasciata saudita a Teheran e il consolato saudita a Mashhad, usando delle bombe molotov. Il governo qatariota, che allora era uno stretto alleato degli altri paesi sunniti del Golfo, aveva deciso di adeguarsi alle azioni punitive decise dai sauditi contro l’Iran. Come detto, non è chiaro il motivo per cui il Qatar abbia deciso proprio ora di rimandare il suo ambasciatore a Teheran, la capitale iraniana: secondo alcuni, la decisione sarebbe la risposta a un incontro avvenuto la scorsa settimana tra un membro della famiglia qatariota, Abdullah al Thani, e il re saudita Salman, nella villa destinata alle vacanze che re Salman ha fuori Tangeri, in Marocco. Il problema è che Abdullah al Thani vive a Londra e proviene da un ramo della famiglia reale qatariota che fu estromesso dal potere in un colpo di stato nel 1972. L’Arabia Saudita non ha dato spiegazioni sulle ragioni dell’incontro, ma i giornali sauditi hanno parlato parecchio della visita di Abdullah al Thani, presentandola come l’inizio di una potenziale sfida all’autorità dell’attuale emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani.
Il re saudita Salman (a sinistra) e il qatariota Abdullah al Thani (Saudi Gazette)
Nonostante pochi analisti pensino che Abdullah possa essere veramente una minaccia, ha scritto il New York Times, i qatarioti hanno interpretato la mossa saudita come una provocazione e come la prova che il blocco di paesi che li ha isolati vorrebbe un cambio nella leadership del Qatar. Non è la prima volta che gli scontri tra Qatar e gli altri paesi sunniti del Golfo avvengono per mezzo stampa: la stessa crisi era iniziata dopo che l’agenzia di news statale qatariota aveva attribuito all’emiro del Qatar una frase che aveva fatto infuriare sauditi ed emiratini: «Non c’è saggezza nel nutrire ostilità nei confronti dell’Iran»; secondo la stessa agenzia, al Thani aveva anche condannato l’inclusione dei libanesi di Hezbollah e dei palestinesi di Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche, definendo entrambi “gruppi di resistenza” e non “gruppi terroristici”. Il governo del Qatar aveva detto che l’agenzia di news era stata hackerata, tesi sostenuta anche da alcune informazioni raccolte dall’intelligence statunitense ed emerse a metà luglio, ma la crisi era ormai iniziata.
Nonostante la riapertura dei rapporti diplomatici tra Qatar e Iran sia stata annunciata solo questa settimana, i contatti e la collaborazione tra i due governi non sono mai venuti meno. Il Qatar ha sempre rivendicato il suo diritto a mantenere relazioni cordiali con l’Iran e negli ultimi tre mesi gli iraniani hanno garantito ai qatarioti rifornimenti di diverso tipo e hanno permesso ai loro aerei di sorvolare lo spazio aereo dell’Iran. L’intervento iraniano in soccorso del Qatar è stato molto importante per due ragioni: perché il Qatar confina solo con l’Arabia Saudita, e quindi la chiusura dei confini terrestri, unita al blocco delle rotte marittime e aeree, ha reso l’isolamento particolarmente problematico; e perché il Qatar è un paese che dipende fortemente dalle importazioni di molti beni diversi. Il rischio, hanno sottolineato alcuni analisti, è che l’Iran possa voler continuare a sfruttare questa rottura nello schieramento dei paesi arabo sunniti del Golfo Persico a proprio vantaggio, aumentando la propria influenza anche in questo pezzo di Medio Oriente.