Il Belgio chiese alla Spagna se l’imam di Ripoll – sospetto leader della cellula ISIS di Barcellona – avesse legami con il terrorismo islamista

L'imam di Ripoll, Abdelbaki Es Satty, in una foto trasmessa dalla televisione spagnola Sexta
L'imam di Ripoll, Abdelbaki Es Satty, in una foto trasmessa dalla televisione spagnola Sexta

Nel 2016 le autorità del Belgio chiesero a un corpo della polizia spagnola – non si sa se la Guardia civile, la polizia nazionale o i Mossos, la polizia catalana – se l’imam Abdelbaki Es Satty avesse legami con il terrorismo islamista. Es Satty è l’imam sospettato di essere il leader della cellula terroristica che la scorsa settimana ha compiuto gli attentati in Catalogna: è morto il giorno prima dell’attacco sulla Rambla di Barcellona, nell’esplosione avvenuta in un appartamento di Alcanar (Tarragona) considerato la base logistica del gruppo.

Le autorità belghe avevano avuto dei sospetti dopo che Es Satty era arrivato a Vilvoorde, cittadina belga di 40mila abitanti della periferia di Bruxelles, molto nota per essere un centro dell’estremismo islamista: da Vilvoorde tra il 2011 e il 2014 partirono 28 persone per andare a combattere in Siria. Es Satty aveva chiesto di poter lavorare come imam in una moschea di Diegem, un comune vicino a Vilvoorde, ma quando gli erano stati chiesti i documenti per dimostrare di non avere precedenti penali era sparito. Il sindaco di Vilvoorde ha detto al Pais: «La polizia locale e i responsabili dell’anti-radicalizzazione cercarono tutte le informazioni possibili e contattarono i servizi di intelligence. Ci furono molti contatti tra la polizia federale e quella di Vilvoorde con forze di sicurezza di Barcellona». Finora nessun corpo di polizia spagnola ha confermato di avere scambiato queste informazioni con le autorità belghe, ma le autorità belghe hanno detto che gli spagnoli confermarono che Es Satty non aveva precedenti per terrorismo.