L’oceano per chi non può andare in crociera
Colori, paesaggi e scene di tranquille vacanze raccolte nella serie At Sea, di Anna Beeke
La vacanza in crociera è diventata nel tempo molto più che un modo per passare le ferie, trasformandosi da simbolo di spensieratezza e benessere a bersaglio di chi critica consumismo e omologazione. È stata agognata, esaltata, disprezzata e presa in giro, ed è spesso raccontata in libri, film, e progetti fotografici, come quello della fotoreporter americana Anna Beeke, At Sea. Beeke non era particolarmente incuriosita da vacanze di questo tipo finché iniziò a riflettere sull’oceano e sui luoghi che lo rendono più accessibile. Da qui è nata l’idea della serie fotografica, che unisce gli studi artistici di Beeke e il suo lavoro come giornalista e che affianca in modo armonioso immagini molto diverse tra loro: ritratti di persone e delle navi, panoramiche di paesaggi e tramonti, contrasti cromatici tra i blu del cielo e del mare e gli altri colori.
Beeke ha raccontato al Post che stava già lavorando al suo progetto quando lesse per la prima volta il famoso reportage Una cosa divertente che non farò mai più, che lo scrittore statunitense David Foster Wallace scrisse nel 1996 su una nave da crociera extralusso nel mare dei Caraibi, e che inizia così:
«Ho visto spiagge di zucchero e un’acqua di un blu limpidissimo. Ho visto un completo casual da uomo tutto rosso col bavero svasato. (…) Ho visto tramonti che sembravano disegnati al computer e una luna tropicale che assomigliava più a una specie di limone dalle dimensioni gigantesche sospeso in aria che alla cara vecchia luna di pietra degli Stati Uniti d’America che ero abituato a vedere. Ho partecipato (molto brevemente) a un trenino a ritmo di conga».
Il libro, considerato un capolavoro di comicità, le era stato prestato da un amico al termine della sua prima crociera; Beeke ha detto al Post di essersi immedesimata perfettamente in alcuni passaggi, e in particolare quello in cui Foster Wallace racconta che il film Jurassic Park veniva trasmesso continuamente dalle tv a bordo: vent’anni dopo, a Beeke è successa la stessa cosa.
Le foto della serie riportano in basso a sinistra le coordinate del posto in cui la nave si trovava nel momento in cui fu scattata la foto. Secondo Beeke, è un’informazione a cui gli ospiti della nave prestano poca attenzione durante il viaggio, continuamente intrattenuti e accuditi dai membri dell’equipaggio fino a dimenticarsi di essere in mezzo al mare, senza punti di riferimento. Segnare le coordinate è stato un modo per celebrare questa momentanea incoscienza e insieme un omaggio agli equipaggi di queste navi, che col loro lavoro permettono ai passeggeri di non preoccuparsi di nulla, nemmeno di dove si trovino.