Le indagini sugli attentati di Barcellona e Cambrils
La polizia sta cercando «due o tre persone», i giornali spagnoli dicono che sono cambiati i sospetti su chi abbia guidato il furgone che ha ucciso 13 persone sulla Rambla
Le indagini della polizia catalana sulla cellula terroristica dietro agli attentati di Barcellona e Cambrils, in Spagna, che tra il pomeriggio di giovedì e le prime ore di venerdì hanno ucciso 14 persone e ne hanno ferite più di 130, stanno andando avanti, anche se nella giornata di sabato non ci sono state grandi novità. Finora ci sono stati quattro arrestati: nessuno con precedenti per terrorismo, tre marocchini e uno spagnolo. Non ci sono state conferme né smentite ufficiali, ma secondo i giornali spagnoli la polizia catalana crede che a guidare il furgone sia stato Younes Abouyaaqoub, un marocchino di 22 anni che la polizia sta ancora cercando, insieme a una o altre due persone.
Intanto prosegue l’identificazione delle persone morte nei due attentati: la donna uccisa a Cambrils è spagnola, mentre due morti di Barcellona sono portoghese, quattro sono spagnoli, uno canadese, uno statunitense, uno belga, e tre italiani: si chiamavano Bruno Gulotta, di Legnano (Milano), Luca Russo, di Bassano del Grappa (Vicenza), e Carmen Lopardo, residente in Argentina. Il ministro dell’Interno spagnolo Juan Ignacio Zoido ha detto che la cellula terroristica dietro agli attentati è stata smantellata, il suo omologo catalano e la polizia catalana hanno fatto capire che è ancora presto per dirlo. Oggi la Spagna ha deciso di mantenere il livello 4 di allerta per la minaccia terroristica, lo stesso che vige dal giugno 2015.