Gli attentati di Barcellona e Cambrils sono collegati
Sono stati compiuti dallo stesso gruppo di terroristi, che sembra avesse la sua base ad Alcanar: la polizia ha arrestato quattro persone e ne sta ricercando altre
Nella notte tra giovedì e venerdì c’è stato un altro attentato terroristico in Catalogna, in Spagna, dopo quello di giovedì pomeriggio a Barcellona. Cinque terroristi a bordo di un’auto hanno investito la folla a Cambrils, una città di mare a poco più di un centinaio di chilometri a sud-ovest di Barcellona, vicino a Tarragona: una persona è morta, sei sono rimaste ferite; i cinque terroristi sono stati uccisi dalla polizia. Il governo catalano ha confermato che l’attacco a Cambrils è legato a quello di Barcellona, in cui sono morte 13 persone e più di 100 sono state ferite. I due attentati sono a loro volta legati a un’esplosione avvenuta mercoledì sera in un appartamento ad Alcanar (a sud di Tarragona), che la polizia considera la base del gruppo terroristico. Due delle persone morte a Barcellona sono italiane, ha confermato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: si chiamavano Bruno Gulotta, di Legnano (Milano) e Luca Russo, di Bassano del Grappa (Vicenza).
Ci sono stati in tutto quattro arresti in relazione ai due attentati, ma la polizia sta ancora cercando dei complici, tra cui l’uomo che guidava il furgone sulla Rambla: i giornali spagnoli lo hanno identificato in Moussa Oukabir, 17 anni, ma la notizia non è stata confermata dalle autorità. L’attentato di Barcellona è stato rivendicato dallo Stato Islamico (o ISIS). Tre delle quattro persone arrestate sono di nazionalità marocchina, mentre uno è nato a Melilla, enclave spagnola in Marocco.