La Serie A è già più divertente con loro
Storie su cinque nuovi acquisti stranieri, sia giovani che esperti, con in comune il talento e qualcosa di speciale
A due settimane dalla fine della sessione estiva del calciomercato, le venti squadre del campionato hanno speso complessivamente circa 780 milioni di euro: in media 1 milione e centomila euro per ciascuno dei 665 trasferimenti avvenuti fin qui. Non ci sono stati acquisti eclatanti dall’estero, per i limiti di spesa dei club e forse perché rispetto agli ultimi anni le squadre di alta classifica sono mediamente più forti. I trasferimenti più importanti sono avvenuti fra le squadre di Serie A mentre dall’estero sono stati acquistati soprattutto giovani, dato che quelli italiani tendono a costare molto per le ragioni spiegate qui. Non solo gli italiani costano parecchio, ma anche gli Under 21 europei ormai richiedono spese sempre più gravose per i bilanci dei club italiani, che quindi spesso vanno alla ricerca dell’affare in Sud America e nei campionati minori.
L’arrivo di un giocatore straniero in una squadra di Serie A porta sempre più entusiasmo di quello di un italiano, a meno che non si tratti di Leonardo Bonucci. Spesso inoltre attorno ai nuovi stranieri si crea un’immagine che non ha niente a che vedere con le loro reali caratteristiche, e le aspettative sono alte fin da subito. Ma adattarsi al campionato italiano può richiedere del tempo, che non sempre viene concesso, in alcune squadre più che in altre. Fra i nuovi giocatori comprati dell’estero negli ultimi mesi, cinque calciatori in particolare hanno le potenzialità per guadagnarsi uno spazio importante in Serie A e soprattutto far vedere delle belle giocate e divertire il pubblico, come hanno già fatto fin qui nei loro campionati. Da questo discorso però bisogna escludere Douglas Costa: lui è probabilmente l’unico grande giocatore arrivato in Italia dall’estero e il suo spazio nella Juventus già ce l’ha.
Ricardo Centurion
Ala argentina di 24 anni, giocherà nel Genoa
Probabilmente i tifosi del Genoa al suo posto avrebbero preferito un giocatore costante, affidabile e con una certa conoscenza del calcio europeo, meglio ancora se italiano: a maggior ragione dopo l’ennesima stagione deludente della squadra, iniziata bene e poi conclusa con la salvezza raggiunta solo a fine campionato, e nel mezzo di una complicata cessione societaria di cui non si sa molto, se non che è stata rimandata a settembre. E invece la dirigenza ha deciso di riportare in città la talentuosa e imprevedibile ala argentina Ricardo Centurion, che è già stato al Genoa dal 2013 al 2014 senza però lasciare un gran ricordo. Centurion è stato acquistato per circa 3,5 milioni di euro più un bonus sulla sua prossima cessione che spetterà alla società che lo ha venduto, il San Paolo.
Nell’ultima stagione Centurion non ha giocato in Brasile ma in Argentina con il Boca Juniors, dove in 20 partite ha segnato 6 gol e ha fatto vedere a tratti quello in cui è più bravo e che al Genoa sperano finalmente di vedere: dribbling, accelerazioni in fascia, passaggi a smarcare e assist. Ma Centurion è una scommessa, e anche bella rischiosa. La sua carriera è stata un continuo alto e basso, con brevi periodi contraddistinti da ottime prestazioni e altri, di norma più lunghi, in cui è stato utilizzato poco o in cui addirittura non si è visto per settimane.
Centurion ha avuto anche qualche problema con la giustizia: cercandolo su Google, le prime immagini che compaiono lo mostrano a 16 anni con in mano una pistola, completamente nudo o con in braccio un fucile, in questo ordine. Si dice che sia per questioni disciplinari che il Boca Juniors non lo abbia comprato al termine del prestito: qualche mese fa, infatti, Centurion è stato coinvolto in una rissa in un locale di Lanus dove sarebbero partiti pugni e spuntate delle pistole. Il Genoa, che quando si tratta di affari così è sempre in prima linea, ne ha fiutato uno e ne ha approfittato per riprenderselo pagandolo relativamente poco. Lo affiderà a Ivan Juric, un allenatore sotto cui in pochi sgarrano e che quando gli è stata data la possibilità di allenare in tranquillità ha saputo tirare fuori molte cose buone dai suoi giocatori.
Douglas Costa
Esterno brasiliano di 26 anni, giocherà nella Juventus
I grandi giocatori sono quelli che cambiano le partite. Nella Supercoppa italiana tra Juventus e Lazio, Douglas Costa è entrato a secondo tempo iniziato da dieci minuti e ha cambiato la partita portandola – per quel che ha potuto – dalla parte della Juventus. Ha richiesto la doppia marcatura e i giocatori della Lazio, più stanchi, gli sono stati dietro a fatica. Il rigore fischiato ad Alex Sandro è nato da sua una azione personale con cui ha tagliato tutto il campo da destra a sinistra senza che nessuno sia riuscito a fermarlo. Un giocatore con le caratteristiche di Douglas Costa in Italia può fare la differenza forse più che in altri paesi, soprattutto se inserito in una squadra che dal punto di vista tattico è una delle migliori al mondo.
La tattica è probabilmente l’unico vero aspetto del gioco che dovrà migliorare. Per il resto Douglas Costa è un giocatore da grande club europeo, e non a caso è stato portato dall’Ucraina al Bayern Monaco da Pep Guardiola. È un mancino che sa usare bene anche il piede destro ed è proprio dall’uso dei suoi piedi che varia la sua utilità in campo. Può giocare sia nel 4-2-3-1 sia nel 4-3-3, due moduli che prevedono compiti e spazi diversi. Schierato a sinistra Douglas Costa può sfruttare il piede mancino per crossare in area, e lo fa particolarmente bene quando calcia il pallone teso e con una certa potenza. Schierato a destra, invece, riesce a garantire un minor numero di cross ma può sfruttare appieno il suo piede sinistro accentrandosi con dei movimenti molto rapidi o con il dribbling sugli avversari. In questa posizione, come si è visto in Supercoppa, è molto più imprevedibile.
Alla Juventus, che lo ha comprato per circa 40 milioni di euro, Douglas Costa si aggiungerà agli esterni d’attacco già presenti, Juan Cuadrado e Marko Pjaca. Difficilmente entrerà in competizione con Mario Mandzukic, giocatore con caratteristiche completamente differenti. In questo momento, tuttavia, anche Douglas Costa sembra avere un posto da titolare, perché né la Juventus né le altre grandi squadre della Serie A possiedono un giocatore come lui, che sembra nato per saltare gli avversari e che garantisce sia sostegno agli attaccanti che rapidità e grandi doti offensive.
Cengiz Ünder
Ala turca di vent’anni, giocherà nella Roma
Il campionato della Roma non sembra stia cominciando nel migliore dei modi, nonostante la stagione italiana sembri almeno in partenza più aperta del solito. La squadra ha perso in malo modo le ultime due amichevoli estive disputate contro due squadre spagnole – Siviglia e Celta Vigo – e parlando delle due partite Eusebio Di Francesco, nuovo allenatore della Roma, ha detto senza giri di parole: «Ci hanno massacrato, è stata una disfatta sotto tutti i punti di vista». Di Francesco sta chiedendo dei rinforzi alla società, gli ultimi che mancano nella lista di richieste concordata con i dirigenti a inizio estate. Fra quelli già arrivati, il più entusiasmante e talentuoso sembra essere il turco Cengiz Ünder.
Come per Centurion al Genoa, probabilmente i tifosi della Roma si aspettavano un nome più noto per migliorare la rosa. Ünder è molto giovane, la sua carriera per ora conta solo una stagione da titolare in un campionato di prima divisione, e per giunta minore come quello turco. Ma nei rapporti degli osservatori di molte squadre europee Ünder è segnato come un talento con grandi prospettive davanti a sé. Nella passata stagione è stato protagonista del grande campionato disputato dall’Istanbul Başakşehir – secondo dietro il Besiktas – che è riuscito a farsi spazio in una città in cui il calcio è “occupato” da anni da tre società ben più ricche, forti e prestigiose. Da esterno d’attacco Ünder ha segnato 9 gol in 40 presenze stagionali, a cui vanno aggiunti una decina di assist decisivi.
Al suo arrivo a Roma era sconosciuto anche ai nuovi compagni di squadra. Dopo un paio di settimane di preparazione, Daniele De Rossi, il capitano, ha detto: «Non l’avevo mai sentito nominare, ma ci sta facendo capire perché la Roma ci abbia creduto». Ünder e alto poco più di 1 metro e 70 e non fa di certo della presenza fisica una delle sue doti migliori. È uno di quei giocatori molto rapidi in tutto: nel pensiero, senza palla, nella corsa, nel tiro e palla al piede. Nelle situazioni d’attacco torna sempre in qualche modo utile, perché sa lanciare lungo con precisione, si muove bene negli spazi stretti e riesce a caricare dei gran tiri, anche dalla distanza, pur potendo sfruttare solo un piccolo quadratino di campo. Quando tira – come si vede spesso con giocatori fisicamente molti simili – scarica tutto il peso del corpo sulla palla e distende completamente la gamba con cui calcia: molti dei suoi gol sono vengono infatti da tiri che partono dal basso e vanno spediti verso l’alto, cosa che riescono a fare bene solo giocatori con un certo tipo di struttura fisica.
Rafik Zekhnini
Ala norvegese di 19 anni, giocherà nella Fiorentina
Da quando a fine giugno è stata messa ufficialmente in vendita dalla famiglia Della Valle, la Fiorentina ha perso quasi tutti i suoi giocatori più forti, quelli che l’avevano resa una squadra da metà alta della classifica. Se ne sono andati il capitano, due dei suoi centrocampisti più forti e il suo talento più promettente. Nelle ultime settimane se ne è andato anche il portiere titolare, e probabilmente anche il centravanti titolare lascerà a breve la squadra. Quello che adesso preoccupa di più i tifosi fiorentini non è tanto l’indebolimento della rosa (che pure preoccupa) ma la desolante assenza di prospettive.
Uno dei dirigenti più contestati è il direttore sportivo Pantaleo Corvino. Negli anni, tuttavia, Corvino ha scovato parecchi giovani calciatori che poi hanno avuto delle buone carriere in Italia e in Europa. Visto il rapido impoverimento della squadra e lo scarso budget a disposizione, Corvino ha puntato molto sull’acquisto di giocatori giovani e di discreti titolari per squadre di metà classifica. Fra i primi, quello più curioso è il norvegese di origini marocchine Rafik Zekhnini, che deve gran parte della popolarità raggiunta finora ad una grande prestazione nei preliminari di Europa League di due anni fa che la sua squadra, l’Odd, giocò contro il Borussia Dortmund.
Zekhnini è molto giovane. Tra i professionisti ha giocato solamente una stagione e mezza; in Norvegia se si hanno delle doti tecniche sopra la media, come nel suo caso, ci si fa notare facilmente. È ancora in fase di sviluppo e si vede guardandolo in campo. Alla Fiorentina avrà l’opportunità di giocare in Serie A, dove potrà migliorare: per ora è un’ala pura che concentra le sue azioni esclusivamente sulla sinistra del campo, accentrandosi solo all’altezza dell’area di rigore. Sa saltare gli avversari e ha un buon piede, con cui può portare a termine le sue avanzate in diversi modi. Se in Norvegia gli è andata spesso bene, in Serie A è tutto un altro discorso: quest’anno si potrà vedere se ha abbastanza talento da adattarsi e imparare rapidamente.
Lyanco Vojnović
Difensore brasiliano di vent’anni, giocherà nel Torino
Dopo quattro esterni d’attacco, un difensore centrale di 1 metro e 90. “Lyanco è stato finora il migliore dei nuovi acquisti, ma a volte va frenato”. A dirlo è stato Sinisa Mihajlovic, che quest’anno si troverà ad allenare un difensore con cui potrebbe trovarsi molto bene. Lyanco è un centrale brasiliano di origini serbe (da lì il cognome) e portoghesi. È cresciuto nel Botafogo e negli ultimi due anni ha giocato nel San Paolo. È uno dei convocati della Nazionale brasiliana Under-20 e ha firmato con il Torino lo scorso marzo, che lo ha pagato al San Paolo circa 7 milioni di euro superando l’offerta della Juventus.
È un difensore centrale molto esuberante, alto e prestante ma anche bravo a gestire il pallone e passarlo ai compagni. Ciò che lo rende particolare è la sua propensione a uscire con la palla al piede dalla difesa: in questo potrebbe ricordare un po’ Lucio, ex difensore brasiliano di Bayern Monaco e Inter. È ancora abbastanza giovane e dovrà controllarla un po’ questa cosa, perché in Serie A troverà qualcuno che gli ruberà palla in una zona del campo in cui è vietato perderla per chiunque. Certo è che avere in squadra un difensore con queste caratteristiche, in grado pure di segnare su azione, è una carta in più per Mihajlovic e un investimento potenzialmente molto redditizio per il Torino.