La nave di una ong spagnola è stata sequestrata per due ore dalla Guardia costiera libica
Ieri la ong spagnola Proactiva Open Arms ha scritto sui social network che la sua nave che opera nel Mediterraneo per soccorrere i migranti, Golfo Azzurro, era stata sequestrata dalla Guardia costiera libica in acque internazionali ed era stata poi costretta – sotto la minaccia delle armi – ad andare fino in acque libiche. Proactiva ha raccontato che, al momento del sequestro, Golfo Azzurro si trovava a più di 20 miglia nautiche dalle coste libiche, quindi fuori dalle acque territoriali della Libia, ma all’interno della zona “ricerca e soccorso” istituita la scorsa settimana dal governo libico. La Libia non ha specificato quanto sia estesa questa zona, ma ha avvertito le ong che non sono più autorizzate a entrarvi per le operazioni di soccorso dei migranti, a meno di ricevere una specifica autorizzazione dalle autorità. Golfo Azzurro è stata libera di andarsene dopo due ore dall’inizio del sequestro.
#URGENTE #ESTAPASANDO Secuestro #GolfoAzzurro Aguas Internacionales por Guarda Costas libios.Amenazan con disparar si no seguimos órdenes pic.twitter.com/0vY5Kbt0Wp
— Open Arms (@openarms_fund) August 15, 2017
(Sequestro della nave Golfo Azzurro in acque internazionali da parte della Guardia costiera libica. Minacciano di sparare se non obbediamo agli ordini)
Proactiva è una delle poche ong che ancora operano nel Mediterraneo dopo l’approvazione del cosiddetto “codice di condotta” da parte del governo italiano, e soprattutto dopo l’istituzione della zona “ricerca e soccorso” da parte della Libia.