La Juventus avrà una squadra femminile
Ed è una notizia importantissima per il movimento calcistico femminile italiano, il meno sviluppato dei grandi paesi europei
La Juventus FC Women è la prima squadra femminile nella storia della Juventus: la sua creazione è stata annunciata ufficialmente ad inizio agosto da Stefano Braghin, capo del settore femminile del club. La Juventus Women – che in questi giorni sta svolgendo la preparazione estiva in Valle d’Aosta – parteciperà al prossimo Campionato Femminile di Serie A, che inizierà a settembre. È una notizia importantissima per il movimento calcistico femminile italiano — molto più arretrato rispetto ai maggiori campionati europei — poiché dopo la Fiorentina, la Juventus sarà il primo grande club di Serie A ad avere una propria squadra femminile, che potrà usufruire delle strutture della prima squadra maschile e avrà risorse e mezzi simili a quelle delle grandi squadre femminili europee.
La Juventus ha istituito la sua prima squadra femminile e l’ha iscritta alla Serie A dopo aver rilevato il titolo sportivo del Cuneo Calcio. Ha affidato l’incarico di allenatrice a Rita Guarino, ex calciatrice che negli ultimi anni ha allenato la Nazionale femminile Under-17. Juventus Women si aggiungerà quindi al settore giovanile femminile che la Juventus ha istituito nel 2015, le cui squadre partecipano regolarmente a tornei nazionali e internazionali: le ragazze che ora si allenano con la Juventus avranno quindi l’opportunità di ottenere un posto in prima squadra quando avranno l’età per farlo.
In Italia quasi tutti gli sport, per esempio il basket, la pallanuoto o la pallavolo, hanno un campionato sia maschile che femminile, entrambi di ottimo livello; in alcuni casi, come nel tennis, le atlete italiane sono da anni nettamente più forti, seguite e vincenti degli atleti uomini. Nel calcio questa cosa non vale. Fino ad oggi in Italia non è esistita alcuna attenzione per il calcio femminile, e non è necessariamente colpa di tifosi e appassionati. Negli ultimi anni, per esempio, alcuni dei più importanti dirigenti calcistici italiani si sono espressi con toni sprezzanti verso il calcio femminile, confermando in parte la causa principale che ha impedito allo sport di ricevere investimenti e attenzioni al pari di altri paesi europei. Il calcio è ritenuto ancora uno “sport da uomini” ed è ancora molto diffusa l’idea che le donne non siano in grado di giocare a calcio a un livello accettabile, e quindi che il calcio femminile in ultima istanza non sia vero calcio.
In altri paesi europei la situazione è decisamente diversa. In Germania, Inghilterra, Francia e nei paesi scandinavi molti dei club più importanti hanno sia una squadra maschile che una femminile. In questi paesi poi il calcio femminile è popolare abbastanza da permettere l’esistenza anche di singole società femminili professionistiche. Le federazioni, inoltre, stanziano diversi milioni di euro ogni anno per sostenere le loro attività. In altri paesi come Stati Uniti, Giappone, Canada, Corea del Sud e Brasile il calcio femminile è estremamente popolare, principalmente perché favorito dall’inserimento dello sport nelle attività scolastiche.
L’investimento della Juventus è quindi fondamentale per la crescita del calcio femminile italiano, e arriva due anni dopo quello della Fiorentina, il primo club ad aver istituito una squadra femminile inserita a tutti gli effetti all’interno della società. Poco dopo l’istituzione della squadra, la presidente della divisione femminile della FIFA Tatjana Haenni disse che era quello il modo più efficace per aiutare il movimento italiano. I club hanno infatti a disposizione strutture, dipendenti e staff tecnico che le singole squadre femminili non potrebbero mai permettersi.
La Juventus sta ultimando in questi giorni la composizione della rosa, dato che l’ha dovuta creare da zero. Ha preso giocatrici della Nazionale italiana, altre dalla Serie A e alcune anche dall’estero, come l’inglese Katie Zelem, arrivata a Torino dopo cinque anni passati con il Liverpool. Nel corso della conferenza stampa di presentazione, Guarino ha parlato delle ambizioni della squadra e del ruolo che Juventus Women avrà nello sviluppo del calcio femminile italiano, un tema che conosce molto bene avendoci a che fare da trent’anni: «La Juventus sta dimostrando di voler entrare nel calcio femminile in modo attivo e partecipe, sviluppando in breve tempo anche progetti di portata più grande. Calco i campi di calcio da trent’anni e ho sempre vissuto nella speranza che questo momento arrivasse, che una società così importante potesse consentire al calcio femminile di guardare al futuro in maniera più rosea».
La presenza della Juventus nel calcio femminile potrà spingere gli altri club di Serie A a dedicare risorse nell’istituzione di una propria squadra, e in alcuni casi — l’Inter ad esempio potrebbe fare una cosa simile — questi investimenti sembrano prossimi. Oltre a questo, la presenza di club di Serie A nel movimento calcistico femminile potrà servire ad introdurre il professionismo in tutto lo sport femminile italiano, che ora non viene considerato tale.