Le spugne da cucina sono piene di batteri
Spesso non sono pericolosi ma è comunque una buona idea lavarle e cambiarle spesso, seguendo alcuni consigli
A luglio sulla rivista Scientific Reports è stato pubblicato uno studio sulla quantità di batteri che si trovano dentro le spugne che si usano in cucina. Joanna Klein del New York Times ha scritto un articolo sulle conclusioni dello studio – in particolare sul fatto che sono stati trovati più batteri nelle spugne che venivano lavate regolarmente – e moltissime persone hanno commentato con preoccupazione, facendo domande su come mettersi in salvo dalla sporcizia invisibile. Per tranquillizzare i propri lettori, Klein ha scritto un secondo articolo in cui ha risposto ad alcune delle loro domande dopo aver consultato degli esperti.
Lo studio citato nel primo articolo di Klein era stato fatto per capire come misurare efficacemente la quantità di batteri presenti sugli oggetti d’uso comune nelle case: fino a poco tempo fa questa quantità era sottostimata, perché per fare le stime si usavano spugne sporcate in laboratorio, e non in vere cucine. Per questo studio invece sono state analizzate quattordici spugne provenienti da veri lavandini in cui erano stati lavati dei piatti. I ricercatori hanno scoperto che tra queste quelle regolarmente lavate con acqua e sapone o usando il microonde avevano una maggior quantità di batteri chiamati Moraxella osloensis: sono batteri comuni e generalmente inoffensivi, che però possono provocare infezioni nelle persone con il sistema immunitario debole. Markus Egert, microbiologo dell’Università di Furtwangen e tra gli autori dello studio, dice che anche se questi batteri non sono pericolosi, è meglio gettare via le spugne non appena iniziano ad avere un cattivo odore (è un segno della possibile presenza dei batteri), cercando di trovare un compromesso tra igiene da un lato e il rispetto per l’ambiente dall’altro.
Una cosa importante che Klein fa presente nel suo articolo di approfondimento è che nello studio non è stata fatta una valutazione dei rischi connessi alla presenza dei batteri nelle spugne, dato che non era quello il suo obiettivo. In generale, nelle cucine si possono trovare molti batteri: il loro effetto sul corpo dipende molto dalla singola persona e dalle sue difese immunitarie. Alcune precauzioni, comunque, si possono prendere: la microbiologa norvegese Solveig Langsrud, che lavora per l’istituto di ricerca sulle scienze applicate Nofima, ha dato tre consigli a Klein, basati sui risultati di varie procedure per ridurre la presenza di batteri nelle cucine.
1. Non sporcare le spugne “nel modo sbagliato”
Per evitare che il numero di batteri presenti nelle spugne aumenti, è meglio non usarle per grattare via residui di cibo, per asciugare sangue animale, per pulire la superficie di frutta, verdura e formaggi, o macchie di vomito. In questi casi è meglio usare qualcosa che poi si getta via immediatamente. Un’altra cosa da evitare è usare la stessa spugna per scopi diversi: quella che si usa per i piatti non dovrebbe essere usata per pulire i fornelli, e viceversa.
2. Tenere le spugne pulite
Langsrud consiglia di lavare sempre le spugne dopo averle usate. Questo consiglio sembra contraddire il risultato dello studio di Egert e dei suoi colleghi, ma non è così: il problema è che lavare le spugne è difficile e bisogna farlo nel modo giusto se non si vuole peggiorare la situazione. Per uno studio del 2008 alcune spugne sono state messe in mezzo a carne di manzo macinata e tenute per due giorni a temperatura ambiente per farle riempire di batteri, e poi provare a pulirle: secondo gli esperimenti dei ricercatori i modi più efficaci per uccidere i batteri presenti nelle spugne (anche le muffe) è metterle nel microonde o in lavastoviglie.
Non tutte le spugne, però, possono essere pulite allo stesso modo: quelle metalliche non vanno messe nel microonde, e una spugna sintetica o bagnata può prendere fuoco. In generale bisogna fare attenzione alla temperatura, anche quando si usa la lavastoviglie: un eccesso di calore o di vapore può rendere le spugne un ambiente ideale per la proliferazione dei batteri.
Un altro consiglio di Langsrud è di asciugare le spugne, per evitare che i batteri che amano gli ambienti umidi si moltiplichino. Esistono alcune spugne che ci mettono meno delle altre ad asciugarsi, e che sono migliori per evitare la proliferazione di questi batteri.
3. Buttare le spugne quando sarebbe meglio farlo
È inevitabile che nelle spugne che si usano in cucina ci siano batteri, visto che alcuni sono particolarmente resistenti. Per questo, dice Langsrud, bisogna gettare via le spugne una volta alla settimana, o anche prima se hanno un cattivo odore. Per chi si preoccupa degli sprechi, un’alternativa è usare spazzole e altri tipi di strumenti più facilmente lavabili, al posto delle spugne: come si fa nei ristoranti.