Maduro avrà la sua Assemblea costituente
In Venezuela è stata votata – da quanti non si sa – durante un’altra giornata di grandi proteste e violenze, con almeno 10 morti
In Venezuela ieri si è votato per eleggere un’Assemblea costituente voluta dal presidente Nicolás Maduro e molto osteggiata dalle opposizioni. Non si conoscono ancora i risultati definitivi, ma si sa che l’astensione è stata molto elevata: secondo il Consiglio nazionale elettorale l’affluenza è stata del 41,43 per cento, mentre secondo le opposizioni – che avevano chiesto al proprio elettorato di boicottare il voto – è andato a votare solo il 12 per cento degli aventi diritto. In tutto saranno eletti 545 membri dell’Assemblea costituente, che servirà a riscrivere la Costituzione. Le opposizioni venezuelane, che controllano il Parlamento, sostengono che la nuova assemblea consentirà a Maduro per ottenere ulteriori poteri e di instaurare una dittatura, aggirando il Parlamento,.
Come succede da mesi a questa parte, domenica ci sono stati proteste e scontri tra manifestanti anti-governativi, sostenitori di Maduro e polizia. Da sabato sera a oggi sono state uccise almeno dieci persone, rafforzando quella che El País ha definito una «frattura difficilmente ricomponibile tra le società e le istituzioni» del Venezuela. Gli scontri non sono avvenuti solo a Caracas, la capitale: cinque persone sono state uccise durante le proteste che si sono tenute nella provincia andina di Mérida, una nello stato di Lara, nel nord-ovest del paese, e un’altra a Sucre, sulla costa nord-orientale. La nuova Assemblea costituente entrerà in carica 72 ore dopo la proclamazione dei suoi membri e Maduro ha detto che, in caso di ulteriori proteste, il suo governo è «pronto ad affrontare qualsiasi scenario».
Negli ultimi quattro mesi, da quando cioè si sono intensificate le manifestazioni dell’opposizione contro Maduro, si stima che almeno 100 persone siano morte negli scontri con gli agenti in tutto il paese, che 1.500 siano state ferite e che più di 500 siano state arrestate. Due settimane fa le opposizioni avevano organizzato un referendum informale sulla proposta di Maduro, al quale avevano partecipato circa 7 milioni di cittadini: il 98 per cento aveva votato contro la nuova Assemblea costituente. Il referendum non era bastato a convincere Maduro ad annullare le elezioni di ieri, come speravano le opposizioni. Oltre alla grave crisi politica, in Venezuela l’inflazione è fuori controllo, con la conseguenza che ci sono stati grandi aumenti dei prezzi dei beni di prima necessità; la situazione è anche aggravata dalla diminuzione del prezzo del petrolio, che rappresenta il 95 per cento delle entrate delle esportazioni venezuelane.