La geometria di Michelangelo Antonioni
Le forme, le linee e le trame che si vedono in alcune delle sue inquadrature (spesso con dentro Monica Vitti)
Michelangelo Antonioni è uno dei più importanti registi italiani di sempre, uno di quelli che ancora oggi è facile sentire nominare quando si chiede a un importante regista di Hollywood chi siano quelli che lo hanno influenzato di più. Era nato a Ferrara nel 1912 e morì a Roma il 30 luglio di dieci anni fa, lo stesso giorno in cui morì il regista svedese Ingmar Bergman. Antonioni ha diretto, tra gli altri, L’avventura, La notte e L’eclisse (tutti e tre con Monica Vitti) e poi Il deserto rosso, Blow-Up, Zabriskie Point e Professione: reporter.
I film di Antonioni non sono tra i più facili da vedere – L’avventura, La notte e L’eclisse sono noti per far parte della cosiddetta trilogia dell’incomunicabilità – e anche Blow-Up, probabilmente il suo film più famoso, è complicato e spiazzante. Alcune cose del suo cinema sono però piuttosto semplici. Per esempio la geometria e le scelte di composizione delle sue inquadrature: cioè le linee, le trame e le forme che si creano nelle immagini dei suoi film. Un video pubblicato dall’utente di Vimeo Fandor ne spiega alcune: ci sono per esempio molti casi in cui qualcuno guarda fuori da una finestra, esce o entra da una porta aperta o cammina (spesso accompagnato da un partner) in un grande spazio all’aperto. E poi: linee orizzontali, diagonali, convergenti o che creano triangoli. E no, non sono lì a caso.