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  • Domenica 23 luglio 2017

Quelli che vogliono sostituire l’Ucraina

I separatisti filo-russi di Donetsk hanno proposto la creazione di un nuovo stato chiamato Malorossiya, ma nemmeno la Russia sembra d'accordo

Un soldato ucraino ad Avdiivka, nella regione di Donetsk (ANATOLII STEPANOV/AFP/Getty Images)
Un soldato ucraino ad Avdiivka, nella regione di Donetsk (ANATOLII STEPANOV/AFP/Getty Images)

Martedì scorso i separatisti filo-russi della regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale, hanno annunciato la creazione di un nuovo stato chiamato Malorossiya, che significa “Piccola Russia”, un nome che veniva usato nella Russia zarista per indicare i territori che oggi formano l’Ucraina. Nei progetti dei ribelli, la Malorossiya dovrebbe sostituire l’Ucraina (tutta, ad eccezione della Crimea, annessa alla Russia nel 2014), considerata “uno stato fallito”. L’annuncio è stato accolto senza grandi entusiasmi. È stato immediatamente condannato dal governo ucraino, come prevedibile, ma ha ricevuto poche attenzioni anche dai leader di Luhansk, l’altra regione separatista dell’Ucraina orientale, e dal governo di Mosca, che fin dall’inizio della crisi ucraina ha sostenuto i separatisti. Boris Gryzlov, l’inviato del governo russo ai colloqui di pace per la guerra in Ucraina, ha detto che l’annuncio dei separatisti di Donetsk non ha forza legale e non è compatibile con il cosiddetto “processo di Minsk”, iniziato dopo l’accordo di pace trovato nella capitale bielorussa nel 2015.

Una mappa diffusa dai separatisti di Donetsk che mostra cosa sarebbe il nuovo stato, la Malorossiya: tutta l’Ucraina, in pratica, ad eccezione della Crimea

I separatisti hanno anche diffuso quella che dovrebbe essere la bandiera del nuovo stato, basata su quella di Bogdan Khmelnitsky, un leader cosacco ucraino del Diciassettesimo secolo che organizzò una ribellione contro il governo polacco e trasferì i territori ucraini al controllo della Russia.

La bandiera della Malorossiya. La retorica dei separatisti è legata alla complicata storia dell’Ucraina: buona parte dei territori che formano l’attuale stato ucraino erano parte dell’Impero russo, e poi della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. L’Ucraina divenne stato indipendente solo nel 1991, con la caduta dell’Unione Sovietica

L’annuncio della nascita della Malorossiya è stato fatto da Alexander Zakharchenko, leader dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk. Zakharchenko ha detto: «Offriamo ai cittadini ucraini un modo pacifico per uscire da questa difficile situazione, senza la guerra. È la nostra ultima offerta, non solo agli ucraini, ma anche a tutti quei paesi che hanno sostenuto la guerra civile nel Donbass», cioè in Ucraina orientale. Secondo alcuni analisti, la mossa di Zakharchenko avrebbe l’obiettivo di indebolire gli accordi di pace di Minsk, che furono firmati dalla Russia e da alcuni paesi europei, ma senza la partecipazione dei separatisti.

UKRAINE-RUSSIA-CRISIS-ZAKHARCHENKOAlexander Zakharchenko (DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images)

L’annuncio della nascita di Malorossiya dice anche altre cose. Racconta per esempio come ancora oggi, dopo quattro anni di guerra, la situazione in Ucraina orientale sia molto instabile e caotica. Le due regioni separatiste, di Donetsk e Luhansk, entrambe al confine con la Russia meridionale, sono governate da leader diversi e non sempre vanno d’accordo tra loro: per esempio i leader ribelli di Luhansk, a differenza di quelli di Donetsk, si sono mostrati molto più riluttanti nell’annunciare la loro volontà di unirsi alla Russia. Per di più il governo russo ha mostrato di non avere l’intenzione di sostenere tutte le richieste dei ribelli e in molti casi di non essere nemmeno coinvolto nelle loro iniziative. Secondo il giornale russo RBC un funzionario del governo russo avrebbe confermato che Vladimir Surkov, responsabile della politica russa in Ucraina, non sarebbe stato nemmeno consultato prima della decisione presa dal leader di Donetsk. Questo non significa che la Russia abbia smesso di appoggiare i ribelli: su molte altre questioni, come per esempio sulla storia dell’abbattimento del volo MH17, i media russi continuano ancora oggi a riprendere e sostenere la versione dei ribelli, anche se non sta più in piedi da un pezzo.

I separatisti filo-russi avevano già proposto un concetto simile a Malorossiya: era quello di Novorossiya, “Nuova Russia”, un termine che si riferiva però solo all’Ucraina orientale, in particolare a quei territori dell’impero ottomano che furono conquistati dall’impero russo alla fine del Diciottesimo secolo. Ad ogni modo, nonostante l’annuncio di Zakharchenko, non è nato alcuno stato al posto dell’Ucraina e al momento non c’è ragione per pensare che succederà. I separatisti controllano solo una zona piuttosto limitata dell’Ucraina orientale, mentre non esercitano alcuna influenza nel resto del paese; inoltre la stragrande maggioranza della comunità internazionale non riconosce la legittimità dei ribelli, e anche la Russia, come hanno dimostrato gli ultimi sviluppi sulla Malorossiya, non è sempre disposta a soddisfare le loro richieste.