Hanno riesumato il corpo di Salvador Dalí per fare dei test del DNA, perché una donna sostiene fosse il suo vero padre
Il corpo del grande pittore surrealista spagnolo Salvador Dalí è stato riesumato ieri sera per fare dei test del DNA, dopo che un tribunale aveva accolto la richiesta di Pilar Abel, una donna che sostiene che sua madre avesse avuto una relazione con il pittore, morto nel 1989. Il corpo di Dalí è sepolto in una cripta a Figueres, sotto il museo che l’artista progettò personalmente. L’operazione, mascherata con delle tende per evitare riprese con i droni, è durata quattro ore, e sono stati estratti campioni di DNA dai denti, dalle ossa e dalle unghie per stabilire se Dalí sia il vero padre della donna: in caso affermativo, potrebbe ottenere parte della sua eredità, che il pittore aveva lasciato allo stato spagnolo e alla fondazione che porta il suo nome (perché non aveva altri figli). Abel prova a dimostrare che Dalí era suo padre da circa dieci anni, e dice che la sua somiglianza fisica con il pittore è tale per cui le mancano «soltanto i baffi». Dice che nella sua famiglia si è sempre saputo che Dalí fosse suo padre, avuto negli anni Cinquanta da una relazione con la madre, che faceva la domestica. Già nel 2007 erano stati fatti due test del DNA su dei campioni estratti da oggetti personali di Dalí, che però non avevano provato la paternità. La fondazione Gala-Salvador Dalí aveva provato senza successo ad opporsi all’ultima autorizzazione del giudice a procedere con la riesumazione. Si stima che i risultati dei nuovi test saranno diffusi tra uno o due mesi.