Il violentissimo parlamento di Taiwan
Questa settimana i deputati si sono lanciati sedie e gavettoni, ma quella delle risse parlamentari è una lunga tradizione nel paese
Questa settimana ci sono stati scontri molto violenti dentro al parlamento di Taiwan. All’inizio, deputati di maggioranza e opposizione si sono lanciati gavettoni e bottiglie d’acqua, per poi passare alle sedie e agli altri mobili presenti nell’aula. Ci sono stati anche scontri corpo a corpo, con deputati che si placcavano e colpivano a vicenda.
La ragione dello scontro è la discussione di un vasto piano di investimenti pubblici proposto dal partito di maggioranza, il Partito Democratico Progressista (DPP). Secondo l’opposizione, formata dal Kuomintang (KMT), il partito nazionalista, il piano è studiato per favorire quelle aree del paese dove il partito di governo è più forte, in modo da avvantaggiarsi in vista delle elezioni amministrative del 2018.
Gli scontri all’interno del parlamento taiwanese non sono una novità. Come ha scritto BBC: «Schermaglie e risse ricorrono diverse volte l’anno e spesso ogni pochi giorni o settimane». In genere, gli scontri sono organizzati scrupolosamente: i deputati indossano casacche, bandane o altri indumenti con slogan e messaggi politici, oppure utilizzano cartelloni per sottolineare il loro punto politico anche mentre lanciano oggetti ai loro avversari.
Uno scontro nel luglio del 2010
Spesso, ha detto a BBC un giornalista parlamentare taiwanese che ha preferito restare anonimo, queste risse sono più che altro delle manifestazioni simboliche, anche se violente. Sono il modo più elementare di comunicare ai propri elettori che il deputato “sta lottando duramente” (in senso letterale) per gli interessi della comunità che lo ha votato.
Uno deputato indossa un casco durante uno scontro nel 2013
Nel 2013, mentre si discuteva di un referendum sulla costruzione di un nuovo impianto nucleare, l’opposizione si è barricata nell’aula del parlamento, bloccando le porte con mucchi di sedie legate le une alle altre. Il partito di maggioranza, a quel punto, ha forzato l’ingresso, scatenando una rissa notevole soprattutto perché uno dei partecipanti aveva deciso per prudenza di indossare un casco da motociclista.
Nel 2004 lo scontro su una serie di acquisti per l’esercito si trasformò in una battaglia con lancio di cibo da entrambe le parti. Nel 2006, una deputata strappò la proposta di legge per creare un collegamento diretto con la Cina continentale dalle mani di un altro deputato e cercò di ingoiarla per evitare che venisse messa ai voti (foto). I suoi avversari riuscirono a fargliela sputare tirandola per i capelli, ma lei riuscì comunque a stracciarla con le mani.
Nel parlamento taiwanese ci sono anche momenti meno violenti e più goliardici: come la “protesta del maiale” del maggio 2016, quando l’opposizione, aiutata dai manifestanti fuori dal parlamento, riuscì a impedire al presidente di tenere un discorso ufficiale. Al culmine della protesta, i manifestanti spinsero oltre i cancelli del parlamento il pupazzo di un maiale gigante. A quel punto, il maiale fu preso in carico dai deputati dell’opposizione, che riuscirono a portarlo al centro dell’aula. Il presidente ritenne troppo imbarazzante tenere il suo discorso di fronte al grosso pupazzo e decise così di rinunciare all’occasione solenne.
Come molte altre avvenute in passato, anche le risse di questi giorni sono soprattutto un modo piuttosto infantile che hanno i deputati di farsi notare. La proposta di investimento infrastrutturale attualmente in discussione è lunghissima: oltre 10mila pagine. Il giornalista parlamentare che ha preferito restare anonimo, ha raccontato a BBC che quasi nessuno è riuscito a leggerla tutta e che quindi i suoi contenuti restano in buona parte un mistero. Anche per questo i deputati preferiscono fare a pugni: sembra un modo molto più semplice di rapportarsi con i loro elettori rispetto a studiare il complicato piano e cercare di spiegarglielo.