Trentotto persone sono state condannate in Thailandia con l’accusa di traffico di esseri umani in seguito al ritrovamento di fosse comuni che ospitavano i corpi di decine di migranti
Un tribunale thailandese ha condannato 38 persone in uno dei più grandi processi contro il traffico di esseri umani nella storia del paese. Il processo riguarda in tutto 102 persone, tra cui 21 funzionari governativi, accusato di aver favorito il traffico di persone provenienti dal Bangladesh e dal Myanmar. Il processo è cominciato in seguito al ritrovamento di alcune fosse comuni nel sud del paese, nella primavera del 2015.
Le fosse ospitavano i corpi di 26 persone morte in seguito alle durissime condizioni dei campi nella giungla in cui venivano detenuti i migranti. La rete di trafficanti operava nella vicina Malesia, dove sono state rivenute numerose altre fosse comuni. Tra i migranti, molti dei quali hanno testimoniato nel corso del processo, molti sono Rohingya, una minoranza di religione musulmana che abita in Myanmar e che è da anni duramente perseguitata.