Chi sono le casalinghe italiane, in cifre
Secondo i dati ISTAT sono meno di 10 anni fa e più del 60 per cento di loro vive nelle regioni del sud e del centro
Il 10 luglio l’ISTAT ha pubblicato un rapporto intitolato Le casalinghe in Italia, dedicato alle donne di almeno 15 anni che hanno come principale occupazione lo svolgimento delle faccende domestiche. Il rapporto si basa su dati aggiornati alcuni al 2014 e altri al 2016: dice, tra le altre cose, che negli ultimi 10 anni il numero totale di casalinghe si è abbassato, che più del 60 per cento di loro vive nelle regioni del centro e del sud Italia e che circa il 40 per cento è membro di una coppia con uno o più figli. Il 23 per cento delle donne italiane fa la casalinga. Abbiamo riassunto i dati più interessanti del rapporto dell’ISTAT in cinque cifre.
7 milioni e 338mila
Il numero di casalinghe in Italia: sono 518mila in meno rispetto al 2006. La loro età media è 60 anni, mentre nel 2006 era 57, perché anche la loro categoria sta invecchiando in linea con il progressivo invecchiamento della popolazione. Quelle con età compresa tra i 15 e i 34 anni sono 625mila. Sono l’8,5 per cento del totale, una percentuale che è scesa rispetto a dieci anni fa. Più del 60 per cento ha più di 55 anni. Per un confronto: secondo i dati ISTAT aggiornati allo scorso maggio, le donne occupate (cioè con un lavoro retribuito, oppure non retribuito ma all’interno di un’attività di famiglia) sono 9 milioni e 599mila e la loro età media è più bassa, 51 anni.
63,8 per cento
Percentuale di casalinghe che vivono nelle regioni del centro e del sud Italia. Questa percentuale è come il negativo di quella delle donne occupate che vivono nelle regioni del nord: sono il 76,8 per cento di tutte le donne occupate. La regione con il maggior numero assoluto di casalinghe è la Campania, seguita dalla Lombardia e dalla Sicilia, ma se si guarda alla percentuale di casalinghe sul totale della popolazione, la regione che ne ha di più è la Sicilia (18 per cento), seguita dalla Campania (17 per cento) e dalla Puglia (16 per cento): solo il 9 per cento delle persone che vivono in Lombardia, la regione più popolosa d’Italia, fa la casalinga. In queste regioni la percentuale di casalinghe rispetto alle sole donne è tra il 30 e il 35 per cento.
74,5 per cento
È la percentuale di casalinghe il cui titolo di studio massimo è la licenza di scuola media inferiore, quindi non diplomate. Le laureate invece sono solo il 3,5 per cento. Questi dati sono aggiornati al 2016.
71 miliardi e 353 milioni
Sono le ore di lavoro non retribuite nella forma di attività domestiche, cura di bambini e anziani, volontariato, «aiuti informali tra famiglie» e spostamenti necessari a svolgere le altre attività svolte nel 2014 in Italia. Il 71 per cento di queste ore di lavoro (50 miliardi e 694 milioni) sono state fatte da donne e quasi il 30 per cento (20 miliardi e 349 milioni) da casalinghe. Le occupate hanno svolto 13 miliardi e 713 milioni di ore, mentre le ritirate dal lavoro (che non contano come casalinghe) 11 miliardi e 683 milioni. In media, ogni anno le casalinghe svolgono 2.539 ore di lavoro non retribuito, contro le 1.507 delle occupate e le 826 degli uomini, occupati e no. Per un confronto: si stima che le ore di lavoro retribuito nel 2014 siano state 41 miliardi e 794 milioni, quindi il lavoro domestico e le attività collegate prendono molto tempo.
Il rapporto dell’ISTAT specifica anche: «Nel 2014 oltre 7 milioni di casalinghe da sole hanno effettuato un numero di ore di lavoro non retribuito simile a quello prodotto da poco più di 25 milioni di uomini di 15 anni e più».
73 per cento
È la percentuale di casalinghe di età compresa tra i 15 e i 34 anni che non cerca lavoro per motivi famigliari. Il rapporto dell’ISTAT dice che «il carico di lavoro domestico per queste donne è elevato». Il 10,8 per cento delle giovani casalinghe invece non cerca più lavoro perché non l’ha trovato in passato e pensa di non poter riuscire a trovarlo in futuro. Poco più della metà di tutte le casalinghe non ha mai lavorato nella vita.
BONUS: 35 minuti al giorno
Il tempo in più che, nelle coppie con figli in cui la madre è casalinga, i padri dedicano al lavoro domestico nel 2014 rispetto al 1989.