La più grande campagna acquisti del Milan
Il Milan ha speso più di 200 milioni di euro per comprare almeno otto nuovi titolari: e non si ricorda niente di simile nella sua storia
Anche quando la trattativa tra Fininvest e la Rossoneri Sport Investment Luxembourg per la cessione del Milan si è finalmente conclusa lo scorso aprile, i continui rinvii del “closing” e soprattutto i dubbi che restavano sul conto di Li Yonghong, l’investitore cinese a capo della nuova proprietà, hanno fatto perdurare i timori dei tifosi sul futuro della squadra e sulle sue reali ambizioni. Ora, a distanza di circa quattro mesi, almeno per quanto riguarda le intenzioni della nuova gestione sportiva, di dubbi non sembrano essercene: con i fondi garantiti dalla nuova proprietà — ottenuti principalmente mediante grossi finanziamenti non ancora soggetti alle restrizioni del Fair play finanziario — dal 30 maggio, giorno in cui è stato ufficializzato il primo acquisto, il Milan ha speso circa 220 milioni di euro e ha messo insieme dal nulla un’intera squadra di titolari, che per com’è ora sembra abbia il potenziale per arrivare fra le prime quattro della Serie A. In soli due mesi il nuovo Milan è quindi riuscito ad attirare nuovamente l’interesse dei migliori calciatori al mondo grazie a un progetto sportivo che è iniziato con la più grande campagna acquisti che si ricordi, e non solo in Italia.
Negli ultimi decenni nessun’altra squadra aveva condotto una campagna acquisti imponente come quella del Milan, per spesa complessiva e numero di giocatori comprati. Nella storia recente il caso più simile a quello del Milan è stato il ritorno di Florentino Perez alla presidenza del Real Madrid, nel 2009, e l’acquisto in un’estate di Cristiano Ronaldo, Kakà, Karim Benzema, Xabi Alonso e Alvaro Arbeloa. Il Real di Perez spese 257 milioni di euro — 257 milioni di euro di otto anni fa — e cambiò il volto alla squadra, che però a differenza del Milan aveva già una rosa molto forte da cui partire, e comunque si limitò ad aggiungere “solo” sei titolari. Altro esempio: quando nel 2008 e nel 2011 i fondi d’investimenti di Qatar e Abu Dhabi comprarono il Manchester City e il Paris Saint-Germain consentirono alle due squadre notevoli spese per nuovi giocatori, ma ci vollero dai due ai tre anni per alzare di molto il livello delle due squadre. Il Milan invece ha fatto tutto subito, in poco più di un mese.
Finora il Milan ha concluso l’acquisto di dieci calciatori, almeno otto dei quali saranno presumibilmente titolari nella prossima stagione. Con il recente acquisto di Leonardo Bonucci, che non era solamente uno dei giocatori simbolo della Juventus degli ultimi anni, ma è anche uno dei migliori difensori al mondo e probabilmente futuro capitano della Nazionale italiana, il Milan ha aggiunto alla sua lista di acquisti anche un giocatore di fama internazionale, e non è detto che sia l’ultimo: nei prossimi giorni dovrebbe arrivare a Milano un nuovo attaccante, che probabilmente sarà uno fra Pierre-Emerick Aubameyang, Alvaro Morata o Andrea Belotti, e almeno un’altra riserva.
Complessivamente, i nuovi acquisti del Milan possono essere considerati di fascia medio-alta. Molti sono stati degli affari e, in generale, sembra che rispondano a un’idea precisa di squadra. Ricardo Rodriguez, Hakan Çalhanoğlu e Mateo Musacchio hanno età compresa fra i 23 e 26 anni e sono considerati tre promettenti giocatori del calcio europeo. Per diversi motivi – che vanno dalle prestazioni delle loro vecchie squadre a questioni personali – il loro valore non è salito più di tanto nelle ultime stagioni e il Milan è riuscito ad acquistarli ad un prezzo contenuto, circa venti milioni ciascuno. Lo scorso febbraio Çalhanoğlu, al Bayer Leverkusen dal 2014, era stato squalificato per quattro mesi per delle irregolarità nel suo mancato trasferimento ai turchi del Trabzonspor nel 2011, saltando gli ultimi mesi di stagione con il Bayer già in evidente difficoltà. Rodriguez ha invece passato un’ultima stagione abbastanza complicata con il Wolfsburg, con cui ha rischiato di retrocedere in seconda divisione tedesca salvo poi vincere i playout. Musacchio, infine, negli ultimi tre anni è stato per molto tempo infortunato ed è tornato a giocare regolarmente con il Villarreal solamente nell’ultima stagione.
Sia Çalhanoğlu che Musacchio e Rodriguez hanno già molta esperienza in campionati importanti, nelle coppe europee e anche con le rispettive nazionali, peraltro considerate di prima fascia (Turchia, Argentina, Svizzera). Considerando anche la loro età e quello che di buono hanno dimostrato in passato, al Milan si trovano nelle condizioni ideali per fare bene.
A questi tre acquisti vanno aggiunti quelli di due fra i migliori giocatori dell’ultima Serie A, Franck Kessié, ventenne centrocampista ivoriano, e Andrea Conti, terzino di 23 anni, compagni di squadra e protagonisti della grande stagione dell’Atalanta di Gian Piero Gasperini. A centrocampo Kessié giocherà con Lucas Biglia, titolare nella nazionale argentina e uno dei migliori centrocampisti visti in Serie A negli ultimi anni. In attacco, poi, in attesa del centravanti principale, è stato comprato il portoghese André Silva, uno dei migliori talenti usciti dal settore giovanile del Porto, squadra con cui nella scorsa stagione, fra campionato e coppe europee, ha segnato 21 gol in 44 presenze.
Con Fabio Borini utile principalmente come rimpiazzo o alternativa, Montella inizierà la nuova stagione con una squadra completamente diversa da quella che ha allenato lo scorso anno: dalla passata stagione, infatti, rimarranno fra i titolari solo Gianluigi Donnarumma, che la società è riuscito a trattenere, Alessio Romagnoli, uno dei difensori italiani più promettenti che con Bonucci accanto avrà la possibilità di crescere ancora, e forse l’attaccante Suso. I giocatori della rosa dell’anno scorso, da Montolivo a Bacca per intenderci, ora sono da considerare come delle riserve ma avranno comunque l’occasione di giocare, dato che quest’anno, per la prima volta dopo tre stagioni, il Milan giocherà in tre diverse competizioni.
Sia con il 3-5-2 che con il 4-3-3, nel nuovo Milan titolare di Montella non sembra esserci spazio per più di tre, quattro “vecchi” giocatori (Donnarumma, Romagnoli, Bonaventura, Suso).
Gli investimenti del Milan tuttavia, potrebbero richiedere del tempo per fruttare i primi risultati, indispensabili per l’assetto economico e finanziario della società. Per il Milan l’Europa League inizierà il 27 luglio, la Serie A il 20 agosto: questo vuol dire che dovrà iniziare una stagione con una squadra interamente nuova e con solo poche settimane di preparazione alle spalle. Nei primi mesi, quindi, Montella potrebbe anche affidarsi ai giocatori che ha già allenato l’anno scorso e la squadra potrebbe aver bisogno di tempo prima di trovare una condizione adeguata alle sue ambizioni: di fatto stiamo parlando di 11 giocatori che non si conoscono per niente e che devono imparare da subito ad essere una squadra.
A semplificare le cose, almeno in Serie A il Milan si ritroverà una situazione meno complicata rispetto alle passate stagioni. In estate Inter e Roma hanno cambiato allenatori e diversi titolari, mentre la Juventus ha perso Bonucci, uno di quei giocatori molto difficili da rimpiazzare per qualsiasi squadra. La squadra che arriverà più preparata alla nuova stagione sarà con probabilmente il Napoli di Sarri — che ha mantenuto la stessa squadra dell’anno scorso e ci sta aggiungendo qualche riserva – per cui secondo molti potrebbe essere l’anno buono per puntare davvero allo scudetto. Dietro, invece, Lazio e Fiorentina appaiono più deboli della passata stagione e nelle prossime settimane potrebbero perdere almeno un paio di titolari a testa. Nel migliore dei casi quindi, il Milan potrà anche provare a portarsi fra le prime squadre del campionato fin da subito e provare poi a rimanere in alto inserendo piano piano tutti i suoi nuovi calciatori.