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  • Domenica 16 luglio 2017

Gli incredibili fratelli Barrett

Sono otto, figli di due atleti neozelandesi: tre di loro giocano insieme negli All Blacks e il più vecchio è stato più volte il migliore al mondo

di Pietro Cabrio

I fratelli Scott Barrett, Beauden Barrett e Jordie Barrett posano insieme con la maglia degli All Blacks (Phil Walter/Getty Images)
I fratelli Scott Barrett, Beauden Barrett e Jordie Barrett posano insieme con la maglia degli All Blacks (Phil Walter/Getty Images)

Nonostante la Nuova Zelanda abbia appena quattro milioni di abitanti, gli All Blacks sono da sempre la nazionale di rugby più forte al mondo e i rappresentanti di un paese in cui il rugby è una vera tradizione popolare. Per una questione di tradizioni che poi si tramandano di famiglia in famiglia, e di padre in figlio, tanti fratelli, cugini e parenti più alla lontana hanno giocato nella Nazionale neozelandese, a volte anche nello stesso periodo. Prima dei fratelli Barrett, tuttavia, non si erano mai visti tre fratelli assieme nella stessa squadra. È successo per la prima volta nel giugno del 2017, quando Beauden, Scott e Jordie Barrett sono stati convocati dall’allenatore Steve Hansen per far parte della selezione scelta per la serie contro i British and Irish Lions.

I tre fratelli sono figli di Kevin e Robyn Barrett. Il padre è un ex rugbista con più di 150 presenze fra la squadra provinciale di Taranaki e gli Hurricanes, la franchigia professionistica di Wellington. La madre viene descritta come «una brillante ex atleta» neozelandese. I fratelli Barrett sono otto: oltre a Beauden, Scott e Jordie ci sono Kane, Blake e le loro tre sorelle, Jenna, Zara and Ella. Sono tutti cresciuti nella fattoria di famiglia nella provincia di Taranaki, dove i genitori vivono e lavorano tuttora.

In passato quattro diversi trii di fratelli hanno giocato per gli All Blacks, ma mai insieme e nello stesso periodo. I Barrett non si limitano a giocare assieme nella loro Nazionale: sono estremamente talentuosi e capaci di giocate brillanti. Beauden, il più vecchio dei tre, nato nel 1991, è il mediano d’apertura titolare sia degli All Blacks che degli Hurricanes e della squadra provinciale di Taranaki, gli stessi due club in cui giocò il padre. Per due anni, grazie alle sue impressionanti prestazioni con la Nazionale, è stato eletto miglior rugbista al mondo dalla World Rugby, la federazione mondiale. Per essere un All Blacks ha un fisico tutto sommato “normale” – è alto 1 metro e 88 e pesa circa 90 chili – ma è uno dei giocatori più veloci, tecnici e intelligenti in attività.

La terza e decisiva meta segnata da Barrett nella finale della Coppa del Mondo del 2015 contro l’Australia

Scott è due anni più giovane di Beauden e dicono che somigli di più al padre che alla madre. È infatti il più massiccio dei tre (è alto quasi 2 metri per 110 chili) e di ruolo è seconda linea. Gioca con i Crusaders, la franchigia di Canterbury, ed è nel giro degli All Blacks dal 2016, quando venne convocato per una tournée negli Stati Uniti. Lì fece il suo esordio e l’allenatore, a fine partita, disse che andò in campo come se lo avesse già fatto parecchie altre volte. In primavera ha firmato anche lui con la squadra provinciale di Taranaki.

L’ultimo Barrett ad aver esordito con gli All Blacks è stato Jordie, di vent’anni, il più giovane dei tre e il secondo più giovane della famiglia dopo Blake, che sembra promettere bene ma è ancora troppo giovane per far parlare di sé. Neanche a dirlo, Jordie gioca con Beauden negli Hurricanes e da quest’anno anche con Taranaki. Fisicamente sembra un incrocio fra Beauden e Scott: è alto due metri ma più leggero di Scott e più pesante di Beauden. Ha giocato la sua prima partita con gli All Blacks in un test match contro Samoa, a giugno. Nell’ultima partita della serie contro i British Lions, oltre a essere stato uno dei migliori in campo ha segnato anche una delle due mete dell’incontro.

Salvata

I fratelli Barrett nel rugby sarebbero potuti essere quattro, anche negli All Blacks. Il più anziano infatti, Kane, nato nel 1990, giocò nei Blues e con Taranaki fra il 2013 e il 2014. Dovette però ritirarsi dall’agonismo dopo aver ricevuto una gomitata alla mandibola nel corso di un allenamento: quell’infortunio si aggiunse ad altri colpi ricevuti precedentemente alla testa (le cosiddette “concussion”, annoso problema del rugby) e continuare a giocare avrebbe rappresentato un grosso rischio. Ora Scott vende bestiame e lavora con i genitori, ma ha detto più volte che se un giorno i problemi derivati dagli infortuni dovessero sparire, sarebbe pronto a tornare a giocare per il piacere di farlo.

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