Gli incendi sul Vesuvio sono dolosi
È stata aperta un'inchiesta contro ignoti e si parla di inneschi ritrovati: i vigili del fuoco intanto stanno spegnendo gli ultimi tre roghi
La procura di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ha aperto un’inchiesta per stabilire le cause del grande incendio che si è sviluppato a partire dal 10 luglio alle pendici del Vesuvio: la procura ritiene che l’incendio – o meglio, la serie di incendi – abbia avuto origine dolosa, ma per ora l’accusa è a carico di ignoti. Che gli incendi siano di origine dolosa è stato confermato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che oggi pomeriggio ha detto: «Voglio dirlo con molta fermezza: faremo di tutto per catturare i colpevoli». Galletti ha anche annunciato che un piromane è stato arrestato dai carabinieri mentre era intento ad appiccare il fuoco.
Il sito di news Fanpage, di solito ben informato sulle cose che succedono in Campania, ha scritto che i vigili del fuoco hanno individuato almeno otto inneschi usati per appiccare il fuoco; il Mattino ha scritto che gli otto inneschi, tutti posizionati in aree difficili da raggiungere, sono stati attivati contemporaneamente e qualcuno ha ipotizzato che gli autori degli incendi avessero usato dei gatti (cosparsi di benzina e poi fatti correre per i boschi) per farli partire. Il Corpo Forestale, contattato dal Corriere della Sera, ha smentito la cosa.
L’incendio non è ancora stato spento del tutto: tre aerei canadair e squadre di vigili del fuoco che lavorano da terra insieme alla Protezione civile stanno lavorando per spegnere i roghi di Ottaviano, Torre del Greco ed Ercolano. Tra le aree colpite dall’incendio c’è il Parco nazionale del Vesuvio.
Anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha detto di essere convinto che gli incendi siano stati appiccati per una «attività criminale». De Magistris ha anche detto che per lui dovrebbe essere dichiarato «lo stato di emergenza nazionale sia per quanto riguarda la siccità che per l’emergenza incendi», e ha criticato l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato all’interno dell’Arma dei Carabinieri, avvenuto all’inizio dell’anno. Anche l’ex comandante regionale del Corpo Forestale Vincenzo Stabile ha criticato la decisione perché ora sono i carabinieri a indagare sulle cause degli incendi e a occuparsi della prevenzione, mentre i vigili del fuoco si occupano di gestire le emergenze: in precedenza tutti questi compiti spettavano ai forestali, cosa che secondo Stabile faceva funzionare meglio le operazioni (ma Stabile non ha fornito argomenti a sostegno di questa tesi). La Protezione civile della Campania ha detto che tra il 15 giugno e il 10 luglio 2015 nella regione c’erano stati 158 incendi; nello stesso periodo di quest’anno gli incendi sono stati 927.