Parigi e Los Angeles ospiteranno le Olimpiadi del 2024 e del 2028
Erano entrambe in competizione per il 2024, il Comitato Olimpico Internazionale ha fatto vincere entrambe per garantirsi più stabilità
Oggi il Comitato Olimpico Internazionale (IOC) ha approvato a Losanna, in Svizzera, un accordo con le città di Parigi e di Los Angeles per l’assegnazione delle Olimpiadi estive del 2024 e del 2028. La decisione definitiva su quale città si occuperà di un’edizione e quale di un’altra sarà assunta il prossimo 13 settembre, nel corso di una conferenza dell’IOC a Lima, in Perù. Parigi sembra essere ampiamente favorita per il 2024, mentre Los Angeles sembra abbia accolto la proposta di ospitare le Olimpiadi nel 2028.
Stando al calendario iniziale fissato dall’IOC, le candidature per le Olimpiadi del 2028 dovevano essere presentate a partire dal 2019, con un processo di selezione che sarebbe terminato nel 2021. Preoccupati dallo scarso interesse manifestato negli ultimi anni per ospitare i giochi olimpici, che offrono certo grande visibilità ma comportano anche sforzi economici e organizzativi non indifferenti, l’IOC aveva proposto alle due città finaliste per il 2024 di comprendere anche le Olimpiadi del 2028 e di spartirsele. Inizialmente Los Angeles aveva rifiutato la proposta, ripensandoci poi grazie ad alcune concessioni organizzative offerte dall’IOC.
Il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, ha detto nel corso di una conferenza stampa di «non vedere l’ora di lavorare insieme, magari non in modo competitivo, ma collaborando con Parigi». La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha accolto la decisione dell’IOC, ricordando gli sforzi organizzativi e per mantenere buoni rapporti con Los Angeles.
L’accordo di oggi dovrebbe garantire all’IOC dieci anni di maggiori stabilità e sicurezze, anche considerata la grandezza e la rilevanza mondiale delle due città che si occuperanno di organizzare le Olimpiadi. Questa scelta ha inoltre fatto evitare lo scenario per cui il perdente della competizione per il 2024 avrebbe probabilmente rinunciato a ricandidarsi per il 2028.