È un giorno pieno di cose, a Hong Kong
C'è stata la visita del presidente cinese Xi Jinping, scontri e arresti, per il 20esimo anniversario del passaggio della sovranità sulla città alla Cina
A Hong Kong si sta celebrando il ventesimo anniversario del trasferimento della sovranità della città dal Regno Unito alla Cina comunista, avvenuto il primo luglio 1997 sotto lo slogan “One country, two system”, “Un paese, due sistemi”. Il presidente cinese Xi Jinping è stato per alcuni giorni in visita a Hong Kong, dove sta partecipando a una serie di cerimonie pubbliche insieme a Carrie Lam, la nuova governatrice, che ha ufficialmente ricevuto il suo incarico oggi. È stata la prima volta che Xi visita Hong Kong da quando è diventato presidente nel 2013.
In città ci sono state varie proteste contro il governo comunista per chiedere maggiore democrazia e la liberazione del dissidente e premio Nobel per la pace Liu Xiaobo, che ha un tumore in stadio terminale. Molte persone che oggi hanno partecipato a una manifestazione sono state arrestate dopo uno scontro con la polizia, al quale ha partecipato anche un gruppo di sostenitori del governo comunista, che sventolava bandiere e cantava cori di propaganda. Tra gli arrestati ci sono cinque membri di Demosisto e quattro della Lega dei Socialdemocratici, partiti locali che chiedono più democrazia; una delle persone arrestate è l’attivista Joshua Wong, leader del gruppo Scholarism e del Movimento degli ombrelli, il movimento di protesta nato nel 2014. Gli scontri di oggi sono durati circa un’ora. La polizia ha detto che la manifestazione in difesa della democrazia non era stata autorizzata.
Nel frattempo Xi stava partecipando alla cerimonia di insediamento di Carrie Lam e del suo governo. Lam è la prima governatrice donna di Hong Kong ed è un’alleata di Pechino. Nel suo discorso Xi ha detto che Hong Kong non ha mai avuto tante libertà come oggi ma ha fatto anche un avvertimento contro le «inammissibili» sfide all’autorità di Pechino sulla città: «Ogni tentativo di mettere in pericolo la sovranità della Cina e della sicurezza, di mettere in discussione il potere del governo centrale o di usare Hong Kong per portare avanti attività di infiltrazione e sabotaggio contro la patria è un atto che varca una linea rossa ed è assolutamente inammissibile».
La nuova governatrice di Hong Kong Carrie Lam giura di fronte al presidente cinese Xi Jinping al Centro per le conferenze e le esposizioni di Hong Kong, il primo luglio 2017 (ANTHONY WALLACE/AFP/Getty Images)
Negli ultimi anni le tensioni politiche tra i sostenitori della Cina comunista e quelli favorevoli a più autonomia e democrazia sono diventate sempre più gravi. Wong era già stato arrestato mercoledì insieme a 25 altri attivisti che si erano arrampicati sulla statua della Bauhinia dorata (rappresenta il fiore simbolo di Hong Kong, quello che si vede anche sulla bandiera della città) che la Cina donò alla città nel 1997. Giovedì Wong e gli altri attivisti erano stati rilasciati su cauzione senza essere stati incriminati.
Attivisti in difesa della democrazia sulla statua della bauhinia dorata avvolta con una bandiera che dice «Libertà a Liu Xiaobo! Libertà a tutti i prigionieri politici! Suffragio universale ora!», il 28 giugno 2017; il monumento si trova davanti al Centro per le conferenze e le esposizioni di Hong Kong (ANTHONY WALLACE/AFP/Getty Images)