«Volevo ucciderlo»
Era il 28 giugno 1997 e Mike Tyson staccò a morsi un pezzo di orecchio di Evander Holyfield, suo sfidante per il titolo mondiale dei pesi massimi
Quando nel 1996 vennero decise le date dei suoi due incontri con Evander Holyfield, Mike Tyson era da poco tornato in attività, e in libertà. Nei primi anni Novanta era stato infatti accusato di stupro da una donna, Desiree Washington, e poi condannato a sei anni di carcere. Restò in prigione dal febbraio del 1992 al marzo del 1995 e quando uscì, nonostante fosse vicino alla fine della carriera e non più nel pieno delle forze, tornò a combattere nel giro di cinque mesi. Nel marzo del 1996, un anno dopo essere uscito di prigione, riconquistò il titolo WBC dei pesi massimi e a settembre riuscì anche a vincere il titolo WBA.
Forte del titolo dei pesi massimi appena conquistato, il team di Tyson fissò un incontro con Evander Holyfield, pugile dell’Alabama vera e propria «montagna di muscoli», ben più alto e grosso di Tyson, che invece era più compatto e famoso per la cattiveria che mostrava sul ring.
Holyfield aveva inoltre una storia molto particolare. Due anni prima dell’incontro con Tyson i medici gli avevano detto che aveva un forame ovale pervio, cioè un difetto congenito al cuore che avrebbe potuto provocargli ischemie e altri problemi. Fra le cure e un periodo di riposo, Holyfield aveva frequentato anche un predicatore. Stando a quello che è solito raccontare, al loro primo incontro il predicatore gli toccò il petto con una mano e poi gli disse di andare a casa. Tornò a curarsi con i metodi tradizionali e quando lo fece i medici si accorsero che il cuore non presentava più anomalie.
Il primo dei due incontri tra Tyson e Holyfield si tenne nel novembre del 1996 all’MGM Grand di Las Vegas. Vinse Holyfield, che ottenne così da Tyson la cintura di campione dei pesi massimi. L’incontro fu abbastanza duro, e già era stata notata la particolare cattiveria con cui Tyson lo aveva affrontato, ancora più evidente del solito. La rivincita — pubblicizzata come The Sound and the Fury — fu programmata per il 28 giugno del 1997 e divenne uno degli incontri di pugilato più famosi della storia: non tanto per lo spettacolo visto sul ring, ma per il morso con cui a un certo punto Tyson staccò un pezzo di orecchio sinistro a Holyfield, per poi sputarlo a terra.
Tyson morsicò Holyfield perché – secondo lui – fin dall’inizio del match aveva ricevuto diverse testate non sanzionate dall’arbitro, che gli avevano ferito il sopracciglio sinistro. L’incontro non finì con quel morso, ma continuò ancora per qualche secondo: Tyson era visibilmente nervoso e continuò a morderlo fino a quando l’arbitro non interruppe definitivamente l’incontro assegnando la vittoria a Holyfield. Tyson venne poi multato di 3 milioni di dollari e squalificato per un anno. Al suo ritorno combatté per un’altra decina di incontri, ma più per il bisogno di soldi che per veri obiettivi agonistici, trovandosi costantemente vicino alla bancarotta.
Nella sua autobiografia scrisse che quella sera non voleva solamente morsicare l’orecchio di Holyfield, ma era talmente arrabbiato e provava così tanto odio nei suoi confronti che sentiva «il desiderio di ucciderlo». E infatti, dopo averlo morsicato, Tyson gli si avvicinò ripetutamente, fino a quando il ring si riempi di gente. Quella sera sia nel ring che nel palazzetto e addirittura per strada ci fu una rissa dietro l’altra, fra sostenitori dei due pugili ma anche fra semplici spettatori.
Tyson e Holyfield si sono riappacificati da tempo e più di una volta si sono ritrovati a parlare di quell’incontro davanti alle telecamere. In questo video, parte di una registrazione che Fox Sports dedicò ai due pugili, Holyfield spiega come reagì al momento del morso più violento di Tyson, ridendoci su.
I due hanno anche girato una pubblicità per Foot Locker in cui Tyson si presenta a casa di Holyfield chiedendogli per l’ennesima volta scusa, dandogli come regalo il pezzo di cartilagine che gli staccò a morsi dall’orecchio.