La FIFA e il rapporto Garcia
Dopo che la Bild è entrata in possesso del rapporto sulla corruzione all'interno della FIFA, la stessa FIFA ha deciso di pubblicarlo per intero nel suo sito
Lunedì scorso la Bild, il tabloid tedesco più venduto in Germania e nel mondo, ha iniziato a pubblicare i contenuti del rapporto dell’inchiesta sull’assegnazione dei Mondiali di calcio del 2018 e del 2022, condotta nel 2014 dall’avvocato statunitense Michael Garcia. Nello stesso anno, quando la FIFA annunciò la fine dell’inchiesta, i suoi rappresentanti dissero pubblicamente che il rapporto sosteneva che i due paesi indagati commisero delle irregolarità ma «in ambito molto ristretto» e che di conseguenza Russia e Qatar avrebbero ospitato regolarmente il torneo rispettivamente nel 2018 e nel 2022. La FIFA si limitò a “presentarlo”, senza renderlo pubblico per intero: una decisione allora molto criticata anche dallo stesso Garcia, il quale spiegò che il riassunto compilato da Hans-Joachim Eckert, capo dell’ufficio legale del comitato etico della FIFA, conteneva «numerose incomplete ed errate rappresentazioni dei fatti».
Tra lunedì e martedì la Bild ha continuato a pubblicare brevi estratti del rapporto e martedì sera la FIFA ha deciso di renderlo disponibile nel proprio sito, scrivendo in un comunicato di aver “accolto con favore la notizia della pubblicazione della relazione”. Il rapporto conta 430 pagine e non contiene prove sull’avvenuta compravendita dei voti per l’assegnazione dei Mondiali né da parte del Qatar né da parte della Russia. Risultano però evidenti le preoccupazioni di Garcia nei confronti dei rapporti tra rappresentanti del governo qatariota, membri del comitato organizzatore dei Mondiali del 2022 e numerosi ex dirigenti e membri della FIFA, che nel frattempo ha cambiato presidente e gran parte della sua direzione.
Le preoccupazioni di Garcia riguardavano principalmente tutto ciò che i rappresentanti del Qatar mettevano a disposizione dei membri della FIFA, da soggiorni in alberghi di lusso ai frequenti viaggi nei jet privati forniti dal Qatar, che avrebbero violato le regole dell’organizzazione, le quali limitano valore e frequenza di doni e omaggi. La rivelazione che fin qui ha destato più scalpore è quella che riguarda un pagamento di 2 milioni di dollari depositato nel conto della figlia di dieci anni di un membro della FIFA coinvolto nelle votazioni per l’assegnazione dei Mondiali in Qatar.
Per quanto riguarda i Mondiali in Russia del 2018, Garcia non ha trovato nessuna irregolarità nell’assegnazione. Nel rapporto sono citati solamente gli incontri avvenuti nel 2010 tra Vladimir Putin, allora primo ministro russo, e una decina di membri della FIFA aventi diritto di voto nel processo di assegnazione nei mesi precedenti la votazione finale.