La Scozia per ora rinuncia a un nuovo referendum sull’indipendenza

La prima ministra Nicola Sturgeon ha detto che il governo farà «reset» sul piano che aveva presentato solo pochi mesi fa

(Andrew Milligan/PA via AP)
(Andrew Milligan/PA via AP)

La prima ministra della Scozia Nicola Sturgeon ha detto che il suo governo ha deciso di rinunciare per il momento a organizzare un nuovo referendum sull’indipendenza dal Regno Unito, dopo che lei stessa lo aveva proposto – ottenendo l’appoggio del Parlamento – poco più di tre mesi fa.

Oggi vi confermo che dopo aver ascoltato e riflettuto, il governo scozzese ha deciso di fare reset con il piano che ho presentato il 13 marzo. Non cercheremo di approvare immediatamente una legge per organizzare un nuovo referendum. Invece, in buona fede, raddoppieremo i nostri sforzi e ci metteremo al lavoro per influenzare le trattative su Brexit per proteggere gli interessi della Scozia.

 

Il repentino cambio di posizione del governo scozzese si deve probabilmente al cattivo risultato del partito della prima ministra – lo SNP – alle ultime elezioni legislative. Dopo il grande risultato del 2015, quando aveva vinto in 56 su 59 collegi scozzesi, lo scorso 8 giugno lo SNP ha perso in 21 collegi contro candidati Conservatori, Laburisti e Liberal Democratici: molto spesso – secondo esperti e giornalisti – proprio per il timore di molti che si arrivasse a un nuovo referendum sull’indipendenza. Nel 2014, al referendum sull’indipendenza voluto dal predecessore di Sturgeon, più del 55 per cento degli scozzesi aveva votato per rimanere nel Regno Unito.