In giro per il mondo di Richard Scarry (Mondadori)
Per milioni di bambini i disegni di Richard Scarry sono stati il primo approccio alla geografia. Sono stati personaggi come l’ispettore algerino Cuscus, il gatto londinese Pip Pip e il gatto Smokey pompiere a New York o la tigre indiana Rajah a portarli per la prima volta in giro per il mondo. Busy Busy World uscì nel 1965, ma la serie incominciò nel 1963.
Atlante tascabile delle isole remote. Cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò di Judith Schalansky (Bompiani)
È forse il libro che ha venduto di più, quello che ha iniziato la moda degli atlanti illustrati e che più è stato imitato. È una sfilata di cinquanta isole lontane che pochi hanno visitato, con grandi mappe illustrate e brevi testi che descrivono le isole e le loro leggende. Judith Schalansky è tedesca e ha 37 anni. Il libro uscì nel 2009.
Avventure in piccole terre. 51 isole italiane da leggere e immaginare di Ambrogio Borsani (Neri Pozza)
Anche se non contiene illustrazioni, questo libro avrebbe potuto benissimo intitolarsi «atlante tascabile delle isole vicine», almeno a chi vive in Italia. Ogni capitolo è un’isola di cui si raccontano l’aspetto, il carattere, le storie, e alcuni dei suoi insospettabili e celebri abitanti, che le scelsero soprattutto per invecchiare e a volte morire: Hemingway a Torcello, Boccioni sul Lago Maggiore, Yourcenar sull’isola dei pescatori, Nureyev a Gallolungo, Maupassant a Salina, Mussolini prigioniero in un castello gotico alla Maddalena.
Atlante leggendario delle strade d’Islanda di J. R. Hjalmarsson (Iperborea)
È appena stato pubblicato da Iperborea. Non è propriamente un atlante, ma un viaggio a tappe sull'unica strada islandese degna di questo nome, che si avvolge in circolo intorno all’isola. Di ogni località sono raccontate le leggende e descritte le creature fantastiche – donnefoca, stregoni, draghi – da cui secondo gli islandesi erano popolate.
Atlas Obscura. Guida alle meraviglie nascoste del mondo di Joshua Foer, Dylan Thuras, Ella Morton (Mondadori)
Le meraviglie del mondo possono anche esistere. Non è indispensabile inventarle. Il sito Atlas Obscura, creato da Joshua Foer (fratello di Jonathan Safran Foer, lo scrittore), raccoglie gallerie sotterranee, lunapark abbandonati, dipinti misteriosi nascosti in tutta la Terra. Per chi non lo conoscesse, qui c’è una gallery pubblicata a suo tempo dal Post. Il libro in lingua inglese è uscito qualche anno fa. L’edizione italiana è stata appena pubblicata.
Atlante dei luoghi insoliti e curiosi di Alan Horsfield e Travis Elborough (Rizzoli)
Il principio è lo stesso principio di Atlas Obscura. Contiene molte foto e mappe.
Atlante dei luoghi maledetti di Olivier e Sibylle Le Carrer (Bompiani)
Per gli appassionati del genere – siamo in zona Giacobbo – è un librio perfetto che elenca le leggende più paurose elaborate dagli uomini in ogni angolo del pianeta: fantasmi, suicidi, pipistrelli, vampiri.
Atlante delle città perdute di Aude de Tocqueville (Bompiani)
Anche le città finiscono. Il libro racconta la storia di quarantaquattro città che non ci sono più, perché sono state distrutte dall’acqua, dalla foresta dagli uomini: Pryp’jat’, in Ucraina, evacuata dopo Cernobyl’; Sanzhi, a Taiwan, inventata da costruttori fan del futurismo; Antinoupoli in Egitto; Mari in Siria; Varosha a Cipro.
Atlante delle emozioni umane. 156 emozioni che hai provato, che non sai di aver provato, che non proverai mai di Tiffany Watt Smith (UTET)
Le emozioni dipendono anche dalle parole che abbiamo per definirle. Il libro descrive 156 emozioni che non abbiamo riconosciuto perché ci mancavano le parole, e lo fa attraverso le parole di altre culture: gli inuit provano iktsuarpok quando si sentono eccitati e ansiosi per l’arrivo di qualcuno; se i baining di Papua hanno nostalgia di un amico lontano provano awumbuk; se, invece, un finlandese è inspiegabilmente nostalgico di un luogo dove non è mai stato prova kaukokaipuu. La mappatura delle emozioni ha una storia antica. In una delle più famose e imitate – La Carte du Pays de Tendre (Carta dei Paesi di Tenero) del Seicento – c’è il Lac d’indiference.
Atlante dei pregiudizi di Yanko Tsvetkov (Rizzoli)
Ottanta pagine di mappe su cui, al posto dei nomi dei luoghi, ci sono i pregiudizi tipici della visione dominante in alcuni periodi storici. Per gli antichi greci il Nord Africa era popolato dai Trombacammelli e il Nord Europa da gente fulva e maleodorante. Nel Medioevo si credeva che il popolo degli Iperborei vivesse nell’attuale Siberia e che nell’Africa occidentale fossero tutti ermafroditi; per i tedeschi nostri contemporanei l’Italia è «Pizza e Musei» e la Turchia «Forza lavoro»; mentre per i greci l’Europa è «l’Unione degli stakanovisti spilorci». Ah, Yanko Tsvetkov, l'autore, è bulgaro (quindi potrebbe essere «un ottuso comunista forzuto»).
Il Mondo senza parole. Atlante muto (Garzantina)
Quando Wikipedia non esisteva, il modo più agile per sapere qualcosa del mondo erano le Garzantine: piccole enciclopedie compatte di ogni argomento dello scibile umano, compresa la geografia. Prima del declino, fecero la fortuna della casa editrice Garzanti. Il Mondo senza parole contiene quindi mappe senza scritte, in modo da costringere lo studente a ricordare i nomi dei luoghi (toponimi).
Atlante del mondo. Con adesivi di Sam Baer (Edizioni Usborne)
Un altro libro per bambini: è una variazione sul tema degli atlanti muti, o dei mappamondi, se preferite. L’idea in più è sono gli adesivi (che sono 350) di luoghi e animali da attaccare nei vari luoghi, possibilmente esatti.
Mappe. Un atlante per viaggiare tra terra, mari e culture del mondo di Aleksandra Mizielinska e Daniel Mizielinski (Electakids)
È un atlante per bambini che illustra in 67 mappe le stranezze del mondo (e spiega dove trovarle): baobab, canguri, deserti, aurore boreali.
Map. Exploring the world (Phaidon)
Per gli appassionati di cartografia e di coffee table books, questo libro raccoglie 300 mappe della cartografia antica – per esempio quelle di Mercatore e Cook – e contemporanea.
Carta psicogeografica di Parigi di Asger Jørn e Guy Debord
La collaborazione tra Guy Debord, autore di La società dello spettacolo, e il pittore danese Asger Jørn non sfociò mai in un libro, ma in una serie di dipinti che sono fondamentali per capire da dove nasce la geografia immaginaria contemporanea. Per i situazionisti la cartografia non poteva essere disgiunta dagli occhi e dai corpi di chi attraversava lo spazio rappresentato. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, i situazionisti realizzarono una serie di mappe psicogeografiche delle città europee, ricavate da deambulazioni metodologicamente casuali. La più famosa – Guide psychogéographie de Paris: discours sur les passions de l’armour – fu realizzata nel 1957.
New York City di Saul Steinberg (New Yorker)
Non è un libro e non è in vendita. Ma la copertina del New Yorker disegnata da Saul Steinberg e pubblicata nel 29 marzo 1976 è importante perché apre alla cartografia una direzione a cui in qualche modo si rifà l’ondata degli atlanti pubblicati in questi anni. Come per i situazionisti, anche per Steinberg non si tratta di riprodurre fedelmente una città – sul tema aveva già dato Jacopo de' Barbari nel Cinquecento con la sua mappa di Venezia a volo d’uccello – ma mostrare come la si vede. A Steinberg il New Yorker dedicò un portfolio di dieci mappe nel numero del 21 febbraio 2000.
Atlante dei paesi sognati di Dominique Lanni (Bompiani)
Per i viaggiatori bugiardi la vita era molto più semplice quando Google Maps non esisteva: potevano inventarsi mondi, popoli e creature e nessuno l’avrebbe mai scoperto. Questo libro, come molti altri, è una geografia dei Paesi immaginari che per secoli gli uomini hanno creduto reali.
Storia delle terre e dei luoghi leggendari di Umberto Eco (Bompiani)
Come indica correttamente il titolo non è un atlante, ma un libro illustrato e raccontato sui luoghi di fantasia, dalla misteriosa Atlantide e dal regno sotterraneo di Agharttha al bosco dei Sette nani, alle terre dei Thugs inventate da Salgari e al Paese di Cuccagna di Collodi. Oltre alle storie di Umberto Eco, il libro riproduce decine di opere antiche che mostrano il modo in cui questi mondi furono raffigurati.
Manuale di zoologia fantastica di Jorge Luis Borges e Margarita Guerrero (Einaudi)
Ogni terra, non solo quelle inventate, è stata popolata da animali immaginari. Molto prima che J.K.Rowling scrivesse Animali fantastici e dove trovarli, furono Jorge Luis Borges e Margarita Guerrero a descriverli uno per uno, basandosi, coerentemente, su fonti reali e immaginarie. Sullo stesso tema, sempre di Borges, esiste anche Il libro degli esseri immaginari, dove si racconta per esempio del Cervo celeste: «Ignoriamo del tutto la struttura del cervo celeste (forse perché nessuno ha potuto vederlo chiaramente); ma sappiamo che questi animali camminano sotto terra e non hanno altra brama che uscire alla luce del giorno. Sanno parlare, e pregano i minatori che li aiutino a uscire. Dapprima cercano di subornarli con la promessa di metalli preziosi; ma fallendo quest'astuzia, li molestano. Gli uomini allora li murano solidamente nelle gallerie della miniera. Si parla anche di uomini torturati... La tradizione aggiunge che se questi cervi emergono alla luce, si convertono in un liquido pestifero che può disseccare il paese».
Atlante di zoologia profetica di Atelier dell’errore, a cura di Marco Belpoliti (Corraini)
Gli animali fantastici si possono anche inventare di nuovo. Quelli di questo atlante sono stati immaginati e disegnati dai ragazzi dell’Atelier dell’errore, un progetto delle cliniche di neuropsichiatria infantile di Reggio Emilia e Bergamo.
Atlante rock. Viaggio nei luoghi della musica di Ezio Guaitamacchi (Hoepli)
Più che un atlante è una guida perché non ha mappe, ma fotografie di posti singoli legati a eventi più o meno decisivi per la storia del rock. Quindi c'è Woodstock e Abbey road, ma anche bar, appartamenti, ponti. Per i nostalgici del rock’n'roll potrebbe essere un regalo gradito.
10 mappe che spiegano il mondo di Tim Marshall (Garzanti)
La geografia è anche geopolitica. Osservando la collocazione e la forma degli Stati li si possono comprendere meglio ed è possibile raccontare le loro relazioni e la loro storia. Il libro seleziona dieci mappe – Russia Crimea, Stati Uniti, Corea, America latina etc – e a partire da esse cerca di spiegare l’attualità e la storia dei luoghi che rappresentano.
The Phaidon atlas of contemporary world architecture (Phaidon)
Mille opere architettoniche terminate o da finire in cinque anni in tutto il mondo, organizzate geograficamente. Ha 809 pagine. Il peso di spedizione è 9 kg.
The New York Times, 36 hours: Europe (Taschen)
La serie di guide del New York Times pubblicate da Taschen sono la versione contemporanea (e cool) della vecchia Guida Michelin perché immaginano viaggiatori ricchi di soldi, ma poveri di tempo (mentre una volta generalmente avveniva il contrario). Sono tratte dalla rubrica 36 hours in cui Barbara Ireland consigliava weekend, peraltro corti. Pur raccogliendo articoli di un quotidiano, sono libri di grande formato, impossibili da trascinarsi in un viaggio, men che meno in un week end. Oltre all’Europa, ne esistono sul Canada, l’Asia e l’Oceania, Canada, Los Angeles e dintorni e, naturalmente, New York.
Atlante degli alberghi remoti di Debbie Pappyn (Rizzoli)
L’aspetto esterno – cioè copertina, formato e titolo – richiama la nuova moda degli atlanti lanciata da Judith Schlansky con le sue isole remote. Invece all’interno il libro si colloca in un territorio che incrocia i coffee table books di Phaidon e Taschen con una Guida Michelin: gli autori hanno scelto in tutto il mondo 22 alberghi “fuori” dal mondo perché inaccessibili e “esclusivi”. O meglio, escludenti.
La guida Michelin Italia 2017: alberghi & ristoranti
È uscita anche quest’anno ed è giusto concludere con lei, nonostante l’assedio di Tripadvisor ne abbia diminuito forza e centralità. Di tutte le guide immaginarie elencate fin qui, forse, la cosa che suscita più meraviglia è che anche oggi ci sia chi sguinzaglia per il mondo schiere di “Ispettori” per giudicare come si dorme e si mangia quando si decide di uscire di casa.
