Tutti vogliono bene a Frances McDormand
Compie oggi 60 anni, la conosciamo per i suoi personaggi burberi ma buoni e per suo marito: e a lei sembra stare benissimo così
«Il fatto che faccio sesso con il regista potrebbe avere avuto un ruolo», disse una volta Frances McDormand all’intervistatore che le chiese come avesse avuto la sua parte in Fargo, il film dei fratelli Coen del 1996 in cui interpretava una poliziotta incinta, e per il quale vinse l’Oscar come migliore attrice protagonista. È un’uscita che dice più cose sulla simpatia di McDormand che sul suo talento, visto che la sua interpretazione in quel film fu apprezzatissima e la rese molto celebre, al di là del suo matrimonio con Joel Coen. In questi vent’anni ha fatto molte altre cose, è stata ancora molto simpatica a tutti, e oggi compie sessant’anni.
Se è vero che il fatto che sia la moglie di Joel Coen è una delle prime cose che viene in mente quando si pensa a McDormand, lo è anche che l’hanno voluta per recitare moltissimi registi che non sono sposati con lei. Nacque il 23 giugno 1957 a Chicago, e fu adottata da un pastore protestante e da un’infermiera canadesi. Da piccola si spostò continuamente con la propria famiglia, per poi stabilirsi in Pennsylvania, dove si diplomò. Studiò recitazione, laureandosi alla Yale School of Drama, e nel 1984 fece il suo primo film: Blood Simple dei fratelli Coen, in cui interpretava Abby, la protagonista che viene pedinata dal marito e finisce in mezzo a uno dei classici intrighi violenti e comici alla-Coen. Lo stesso anno sposò Joel Coen, che la fece recitare nei suoi primi quattro film insieme al fratello, anche se con ruoli meno importanti (in Barton Fink fa soltanto la voce narrante).
Ma in mezzo fece molte altre cose: condivise un appartamento nel Bronx con l’attrice Holly Hunter e il regista Sam Raimi, recitò nella quinta stagione della serie Hills Street Blues, fece teatro, e ricevette una candidatura all’Oscar come migliore attrice non protagonista per Mississippi Burning, il film di Alan Parker con Gene Hackman e Willem Dafoe, sul famoso caso dei tre attivisti afroamericani uccisi nel 1964. Il momento più importante della sua carriera fu, appunto, Fargo, che ebbe un notevole impatto sulla cultura popolare americana. Quattro anni dopo fu tra i protagonisti di Quasi famosi di Cameron Crowe, nel quale interpretò la madre dell’aspirante giornalista musicale protagonista. Ottenne l’ennesima nomination all’Oscar, come migliore attrice non protagonista, e un’altra ancora arrivò cinque anni dopo per North Country – Storia di Josey. Intanto continuava a recitare nei film del marito, da L’uomo che non c’era a Burn After Reading.
Negli ultimi anni non ha fatto moltissimi film: ma tra questi ci sono stati This Must Be the Place di Paolo Sorrentino, in cui faceva la moglie di Sean Penn, Moonrise Kingdom di Wes Anderson e Ave, Cesare!, l’ultimo dei fratelli Coen. Ha fatto meno film soprattutto perché è stata impegnata a fare Olive Kitteridge, la mini serie di HBO in cui interpreta una professoressa di matematica in pensione con un caratteraccio, che vive in una piccola città del Maine e soffre di depressione. Ma nonostante le premesse non ci è riuscita neanche in quell’occasione, a stare antipatica: perché viene fuori un personaggio burbero ma bonario, come moltissimi altri che ha fatto. Un po’ come ce la si immagina anche senza una telecamera davanti, Frances McDormand, la mattina mentre beve il caffè.