I primi guai del nuovo governo francese
Nel giro di due giorni si sono dimessi due ministri, quella della Difesa e quello della Coesione territoriale, accusati di essere coinvolti in alcuni scandali
Stamattina la nuova ministra della Difesa francese Sylvie Goulard ha annunciato le sue dimissioni a causa di un’inchiesta preliminare che coinvolge il suo partito, MoDem, alleato del movimento del presidente francese Emmanuel Macron, che domenica ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi all’Assemblea Nazionale. Il presidente Macron ha «accettato» le dimissioni di Sylvie Goulard e «rispetta la sua scelta», ha fatto sapere la presidenza francese in una nota. È la seconda volta che succede una cosa del genere nel giro di due giorni: ieri Macron aveva chiesto di dimettersi a un altro dei suoi ministri, Richard Ferrand, ministro della Coesione territoriale, accusato di aver favorito sua moglie nell’acquisto di una proprietà pubblica. Macron dovrebbe annunciare domani i sostituti che prenderanno il posto dei due ministri dimissionari.
Goulard è stata membro del Parlamento Europeo fino allo scorso 17 maggio, quando ha accettato l’incarico da ministra. Era membro del gruppo liberale ALDE e lo scorso gennaio si oppose all’alleanza con il Movimento 5 Stelle su cui si era accordato il capo del suo gruppo, il belga Guy Verhofstadt. È stata la seconda donna ad essere nominata ministro della Difesa in Francia. Il suo partito, MoDem, è accusato di aver utilizzato i fondi del Parlamento europeo per pagare degli assistenti parlamentari – fra cui alcuni che lavoravano con Goulard – che operavano in Francia e non si occupavano di questioni europee. Il presidente del partito, François Bayrou, un importante alleato di Macron, ha respinto tutte le accuse.
Ieri Macron aveva chiesto le dimissioni di un altro ministro, quello della Coesione territoriale, Richard Ferrand, un ex deputato socialista diventato poi un importante dirigente del movimento fondato da Macron, La République En Marche! (LRM). Macron ha chiesto a Ferrand di lasciare il ministero e diventare il capogruppo di LRM all’Assemblea Nazionale. Ferrand ha accettato. L’ex ministro è accusato di aver favorito sua moglie nell’acquisto di una proprietà che apparteneva a un fondo pubblico che all’epoca dirigeva.