È morto Otto Warmbier
Lo studente statunitense di 22 anni era stato rilasciato la settimana scorsa dalla Corea del Nord ed era in coma da circa un anno
Otto Warmbier, lo studente statunitense di 22 anni rilasciato dopo un anno di detenzione in Corea del Nord, è morto a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Warmbier era in coma da circa un anno, per cause ancora non chiarite, ed era ricoverato presso lo University of Cincinnati Medical Center in Ohio. La notizia della sua morte è stata confermata dalla famiglia, che ha diffuso un comunicato, nel quale oltre a ringraziare i medici per l’assistenza dice:
Quando Otto è tornato a Cincinnati il 13 giugno non poteva parlare, non era in grado di vedere e non poteva nemmeno reagire ai comandi verbali. Sembrava a disagio e tormentato. Anche se non avevamo più potuto sentire la sua voce, dopo un giorno la sua espressione era cambiata, sembrava in pace. Era a casa e crediamo che lo potesse percepire.
Warmbier era stato arrestato all’aeroporto di Pyongyang, la capitale nordcoreana, nel gennaio 2016 con l’accusa di avere commesso un “atto ostile” nei confronti del regime, ovvero di avere rubato un poster di propaganda; era stato sottoposto a un processo di un’ora e condannato a 15 anni di lavori forzati. Martedì scorso, dopo essere stato rilasciato dal governo nordcoreano, era stato riportato negli Stati Uniti, gravemente malato e in coma.
La Corea del Nord sostiene che Warmbier avesse contratto il botulismo, una malattia causata da un’intossicazione alimentare provocata dall’ingestione di alimenti nei quale è presente una particolare tossina, e che poi avesse assunto sonniferi che avrebbero causato lo stato di coma. I medici del Cincinnati Medical Center hanno dato però un’altra spiegazione. Secondo le loro analisi, Warmbier aveva sofferto un grave danno cerebrale diffuso, probabilmente conseguente a un arresto cardio-respiratorio che aveva interrotto il flusso di sangue al cervello. I medici avevano esaminato due risonanze magnetiche realizzate in Corea del Nord e avevano concluso che il danno cerebrale fosse comparso all’incirca ad aprile dello scorso anno. Il dottor Daniel Kanter, direttore della Neuroscience Intensive Care Unit, aveva detto che le condizioni neurologiche di Warmbier potevano essere descritte come uno “stato vegetativo”: Warmbier apriva spontaneamente gli occhi e sbatteva le palpebre, ma non mostrava segni di capire ciò che gli veniva detto.