Il Tribunale di Milano ha bloccato le vendite del nuovo disco di Roger Waters
Perché la copertina è stata ritenuta un plagio delle "cancellature" di Emilio Isgrò
Con un decreto cautelare la Sezione Specializzata in materia di Impresa del Tribunale di Milano ha bloccato le vendite del nuovo disco di Roger Waters, bassista, cantante e fondatore dei Pink Floyd, che ha 73 anni ed è uno dei più famosi musicisti nella storia del rock. Il provvedimento è stato motivato dal riconoscimento “degli estremi del plagio” delle opere dell’artista siciliano Emilio Isgrò, note come “cancellature”, nelle illustrazioni del disco Is This the Life We Really Want?, dalla copertina al libretto illustrativo contenuto nelle copie in vendita nei negozi.
La copertina di “Is This the Life We Really Want?”, a sinistra, e una delle “cancellature” di Isgrò.
Il nuovo disco di Waters potrà essere comunque messo in commercio, ma solo dopo la sostituzione delle grafiche con cui è stato pensato e con cui ora si trova in vendita in molti altri paesi. La sezione del Tribunale di Milano ha definito il provvedimento “proporzionato”, date le riconosciute somiglianze con le opere di Isgrò: le sue “cancellature” risalgono agli anni Sessanta, quando l’artista le realizzò per la prima volta su libri ed enciclopedie, e per le quali è famoso in tutto il mondo. Lo scorso anno Isgrò ha realizzato uno dei suoi ultimi lavori, l’immagine dell’edizione della “Giornata del contemporaneo”: si intitolava “Preghiera per l’Europa” e mostrava un’Europa cancellata che estende i suoi confini al di là di quelli dell’UE, verso i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Sony, che si occupa della distribuzione in Italia di Is This the Life We Really Want? per conto della Columbia Records, avrà a disposizione un’udienza, fissata il prossimo 27 giugno, per opporsi al provvedimento e ottenere la possibilità di reintrodurre in commercio il disco così come è stato ideato. Se però il provvedimento dovesse essere confermato, il blocco delle vendite potrebbe essere esteso al resto del mondo per via della Convenzione di Berna sul diritto d’autore.