È morta la donna rimasta ferita in piazza San Carlo a Torino
Aveva 38 anni ed era rimasta schiacciata nella ressa causata da un falso allarme durante la finale di Champions League
Nella tarda serata di oggi è morta Erika Pioletti, la donna di Domodossola di 38 anni rimasta ferita in piazza San Carlo a Torino la sera del 3 giugno, nella ressa causata da un falso allarme mentre migliaia di persone guardavano la finale di Champions League in piazza.
La Stampa scrive che Pioletti aveva subito un arresto cardiaco «a causa dello schiacciamento della cassa toracica» ed era tenuta in coma farmacologico dal momento del ricovero, sabato 3 giugno. Da giorni le sue condizioni erano molto gravi e oggi pomeriggio Repubblica aveva detto che gli esami effettuati dai medici dell’ospedale San Giovanni Bosco avevano accertato un gravissimo danno cerebrale, che la prognosi era «pessima» e che «pertanto purtroppo ci si aspetta il decesso della paziente in un brevissimo periodo temporale, al momento non quantificabile». Erika Pioletti è morta alle 21.56 di questa sera. I suoi genitori hanno espresso la volontà di donare i suoi organi.
La sindaca di Torino Chiara Appendino ha commentato la notizia su Twitter:
Ogni parola è superflua. A nome mio e della Città esprimo le mie condoglianze per la morte di Erika.
Sarà proclamato il lutto cittadino pic.twitter.com/NT6seZW6J4— Chiara Appendino (@c_appendino) June 15, 2017
In segno di solidarietà alla famiglia di Erika Pioletti la seduta della Commissione d’indagine istituita dal Consiglio comunale è stata rimandata: era prevista l’audizione della sindaca Chiara Appendino.
Sabato 3 giugno a Torino, in Piazza San Carlo, migliaia di persone che si erano radunate per seguire la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid erano scappate prese dal panico dopo un falso allarme, provocando una violenta ressa in cui erano rimaste ferite 1527 persone. La maggior parte aveva riportato ferite lievi, con graffi dovuti alla grande quantità di bottiglie di vetro in terra o contusioni. Un’altra donna è tuttora ricoverata in prognosi riservata.
Non è ancora chiara l’esatta dinamica dei fatti di quella sera: molte persone presenti hanno raccontato di aver sentito una o più esplosioni sul lato destro della piazza, altre ancora di aver sentito urlare “bomba” e di non avere avvertito nessuna esplosione, altre infine hanno parlato del cedimento delle ringhiere che proteggono i sottopassaggi verso il parcheggio sotterraneo che avrebbe provocato un boato simile a quello di un’esplosione. Non è comunque esplosa alcuna bomba in piazza San Carlo. L’inchiesta giudiziaria sta raccogliendo testimonianze, video e anche documenti in Prefettura, municipio e questura per capire se ci siano state anche delle carenze nell’organizzazione dell’evento. La Stampa dice che «c’è una pista che si segue con interesse: quella delle persone che hanno avvertito difficoltà respiratorie e sintomi simili a quelli prodotti da sostanze urticanti. Per questo la Procura di Torino ha affidato ai vigili del fuoco degli accertamenti sull’impianto di aerazione del parcheggio sotterraneo, rimasto aperto».