Cosa sappiamo della liberazione di Otto Warmbier da una prigione nordcoreana
Lo studente americano condannato a 15 anni di carcere in Corea del Nord è stato riportato in Ohio, gravemente malato e in coma
Martedì sera è arrivato nella casa dei suoi genitori a Cincinnati, in Ohio, Otto Warmbier, lo studente americano 22enne arrestato nel gennaio 2016 all’aeroporto di Pyongyang, in Corea del Nord, e condannato a 15 anni di lavori forzati. Warmbier era stato fermato per avere commesso un “atto ostile” nei confronti del regime nordcoreano e al processo – che è durato un’ora – gli era stato imputato il furto di un poster di propaganda. La sua liberazione è avvenuta alla fine di negoziati segreti tra i due governi, che ufficialmente non hanno relazioni diplomatiche, in circostanze che sono ancora molto oscure. Warmbier è stato rilasciato gravemente malato e in stato di coma: sembra che si trovi in queste condizioni da parecchi mesi, forse persino dal processo, ma per ora non si sa molto di più e il governo americano ha detto di non voler diffondere altre informazioni per rispetto della famiglia.
Dei quindici mesi che Warmbier ha passato in una prigione nordcoreana non si sa quasi niente. Le ultime immagini di lui diffuse dal regime risalgono al processo, quando Warmbier sembrava stordito e fu portato via – o meglio, sorretto – da due guardie. La Corea del Nord impedì poi al personale consolare della Svezia, che funge da collegamento tra americani e nordcoreani, di incontrare Warmbier o avere notizie delle sue condizioni mediche.
Bill Richardson, l’ex governatore del New Mexico che ha lavorato per alcuni periodi come negoziatore con il governo nordcoreano, ha detto che Warmbier è in stato di coma da un anno. Secondo fonti di intelligence statunitensi, sarebbe stato ripetutamente picchiato dalle guardie carcerarie nordcoreane; un’altra ipotesi che invece ha sostenuto il governo nordcoreano, e che è stata riferita anche alla famiglia, è che Warmbier abbia contratto il botulismo, una malattia causata da un’intossicazione alimentare provocata dall’ingestione di alimenti nei quali è presente una tossina particolare, e che sia stato poi costretto a prendere dei sonniferi, che gli avrebbero causato lo stato di coma.
Della liberazione di Warmbier si era parlato anche il mese scorso durante i colloqui di Oslo, i cosiddetti “Track 2”, tra funzionari governativi americani e nordcoreani sulla questione del programma nucleare sviluppato dalla Corea del Nord. I rappresentanti dei due paesi si sono poi incontrati il 6 giugno a New York, e sarebbe stato solo allora che il governo americano è venuto a sapere delle condizioni mediche di Warmbier. A quel punto avrebbe chiesto alla Corea del Nord il rilascio immediato del prigioniero sulla base di motivi umanitari. Non si sa nulla di più sull’accordo che c’è stato tra i due governi, ed eventuali concessioni fatte dagli americani per riportare Warmbier negli Stati Uniti: secondo alcuni, potrebbe avere avuto un ruolo anche Dennis Rodman, ex giocatore di basket NBA che negli ultimi anni ha sviluppato un rapporto particolare e di vicinanza con il regime nordcoreano. Rodman è arrivato a Pyongyang proprio il giorno della liberazione di Warmbier, per la sua quinta visita di sempre in Corea del Nord.
Il segretario di Stato americano Rex Tillerson non ha commentato la presenza di Rodman in Corea del Nord. Si è limitato ad annunciare la liberazione di Warmbier e ha detto che il governo sta lavorando per la liberazione di altri tre cittadini americani tenuti nelle prigioni nordcoreane. Non ha diffuso nuovi dettagli sullo stato di salute di Warmbier, e nemmeno sui negoziati che hanno portato alla sua liberazione.
Before his testimony before the SFRC on FY18 budget, Secretary Tillerson spoke about the release of Otto Warmbier from North Korea.#DPRK pic.twitter.com/jkBujWXoa4
— Department of State (@StateDept) June 13, 2017