Il nuovo primo ministro del Kosovo potrebbe non piacere per niente alla Serbia
Il leader della coalizione che ieri ha vinto le elezioni è un ex comandante kosovaro processato e assolto per crimini di guerra
Domenica si sono tenute le elezioni parlamentari in Kosovo, le terze da quando il paese ha dichiarato la sua indipendenza dalla Serbia nel 2008. Con più dell’80 per cento delle schede scrutinate, è avanti la coalizione guidata dal Partito Democratico del Kosovo, la principale forza politica di centrodestra del paese. Il suo leader, Ramush Haradinaj, ha già ricoperto la carica di primo ministro tra il dicembre 2004 e il marzo 2005. Ramush è noto anche fuori dal Kosovo perché durante la guerra contro la Serbia fu comandante dell’Esercito di liberazione del Kosovo, e perché dieci anni dopo fu processato a assolto due volte per crimini di guerra da un tribunale internazionale.
Dietro la coalizione guidata dal Partito Democratico del Kosovo, che finora ha preso il 33 per cento dei voti, sono arrivati la coalizione guidata dalla Lega Democratica del Kosovo, anch’essa di orientamento di centrodestra e attualmente al governo, e il partito Autodeterminazione! di centrosinistra. Sembra che entrambi si fermeranno tra il 25-26 per cento dei voti. Senza una chiara maggioranza, il Partito Democratico del Kosovo dovrà formare un’alleanza con un’altra forza politica per ottenere la fiducia per poter sostenere un governo.
Nonostante non ci siano ancora i risultati definitivi, domenica sera Haradinaj ha festeggiato la sua vittoria a Pristina, la capitale del Kosovo. La probabile nomina di Haradinaj a primo ministro farà arrabbiare la Serbia, che lo accusa da tempo di avere torturato e ucciso molti civili serbi mentre era comandante dell’Esercito di liberazione del Kosovo, tra il 1998 e il 1999. Uno dei temi più urgenti di cui dovrà occuparsi il prossimo primo ministro kosovaro sarà comunque la situazione economica, ancora molto traballante: il Kosovo ha il tasso di disoccupazione più alto di tutta Europa, più del 30 per cento, oltre ad avere un grosso problema con la corruzione.