Il Calcio storico è stato sospeso
Durante una partita giocata domenica in piazza Santa Croce, a Firenze, è stato aggredito un arbitro e ora la finale è a rischio
Nell’ultimo fine settimana a Firenze si sono tenute le due semifinali del Calcio storico, la rievocazione del gioco diffuso in città a partire dal Cinquecento. Dopo circa due secoli di interruzioni, si è tornati a giocare il Calcio storico nel 1930, ogni giugno in piazza Santa Croce, in occasione delle festività di San Giovanni Battista, patrono di Firenze. Il Calcio Storico Fiorentino, dice il sito ufficiale, è «una grande rievocazione storica che anima una tradizione locale contribuendo a tener vivo, anche in clima moderno, il carattere fiero della città, conservando l’antico volto di Firenze». L’edizione di quest’anno, tuttavia, rischia di non avere una finale. Nella seconda semifinale giocata domenica pomeriggio, un arbitro è stato aggredito dai calcianti — si chiamano così i giocatori del Calcio storico — e la polizia è intervenuta direttamente in campo. La partita è stata sospesa e nelle prossime ore il comitato organizzatore del Calcio storico prenderà una decisione in merito: tra le possibilità che saranno esaminate ci sarà anche quella che prevede di far terminare il torneo senza giocare la finale, come già successo un’unica volta tre anni fa.
Ogni anno prendono parte al torneo del Calcio storico quattro squadre, che rappresentano i quattro principali quartieri di Firenze: i “Bianchi” di Santo Spirito, gli “Azzurri” di Santa Croce, i “Rossi” di Santa Maria Novella e i “Verdi” di San Giovanni. Il torneo, le cui partite si giocano tutte nello stadio creato per l’occasione in piazza Santa Croce, è composto da tre partite. Due semifinali, che si giocano in un unico fine settimana, e la finale, che si gioca ogni anno il 24 giugno fra le vincenti delle prime due partite. Ciascun incontro dura cinquanta minuti e una squadra è composta da ventisette calcianti: vince chi segna più “cacce”, ovvero la squadra che riesce a depositare la palla nella rete posta nel lato corto avversario del campo rettangolare. Il Calcio storico può essere ritenuto un incrocio fra dinamiche del rugby, del football americano e della lotta libera: in ciascuna squadra ci sono i calcianti che hanno il compito di portare la palla fra le linee avversarie, per segnare, i difensori che cercano di evitarlo e poi tutti gli altri, che in mezzo al campo possono ingaggiare dei duelli con gli avversari, che in pratica sono delle lotte, quasi disinteressandosi di come stia andando la partita.
Sabato 10 e domenica 11 giugno si sono giocate, come da tradizione, le semifinali per decidere le due squadre che si affronteranno in finale il prossimo 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista. Nella prima i Rossi di Santa Maria Novella hanno vinto contro i Verdi di San Giovanni per 11 cacce e mezzo a 4. La seconda, invece, a cui ha assistito anche l’ex attaccante della Fiorentina Gabriel Omar Batistuta, non ha ancora un vincitore. È stata sospesa a circa venti minuti dall’inizio, dopo che uno degli arbitri in campo è stato prima spintonato e poi preso a calci da due giocatori degli Azzurri di Santa Croce. Nei minuti precedenti si era creata la solita confusione con entrambe le squadre che reclamavano di aver subito scorrettezze non sanzionate e di aver ricevuto troppe sanzioni, in particolare gli Azzurri. A quel punto le due squadre, di nuovo raggruppate, hanno dato inizio a una rissa che ha poi richiesto l’intervento della polizia, che ha diviso i giocatori. La partita è stata sospesa e poco dopo definitivamente chiusa.
(Il video inizia con l’aggressione all’arbitro)
Se il torneo continuerà o meno lo deciderà la commissione del calcio storico, che ora si riunirà per prendere una decisione. Al momento della sospensione, quando mancava ancora mezz’ora al termine della partita, gli Azzurri erano in vantaggio di due cacce e mezzo: ma essendo la squadra dei due calcianti che hanno aggredito uno degli arbitri, non è escluso che la vittoria possa essere data a tavolino ai bianchi. La commissione, tuttavia, potrebbe anche decidere di annullare la finale, come già accadde nel 2014, quando il sindaco Dario Nardella decise di non farla disputare dopo le irregolarità che si verificarono in entrambe le semifinali.