Renzi non crede più nelle elezioni anticipate
Intervistato dal Corriere della Sera ha detto che si voterà «nel 2018, alla scadenza della legislatura»
Dopo che l’8 giugno è venuto meno l’accordo per una nuova legge elettorale che avrebbe dovuto coinvolgere una larga maggioranza composta da PD, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega Nord, le elezioni anticipate sono considerate piuttosto improbabili. È d’accordo anche il segretario del PD Matteo Renzi, che in un’intervista al Corriere della Sera ha detto: «Era doveroso provarci; ma adesso la partita è chiusa. Ora abbiamo un orizzonte di quasi un anno prima del voto. Lavoriamo per l’Italia. Prepariamoci con l’approccio del maratoneta, non del centometrista». Renzi ha parlato anche dell’atteggiamento dei deputati del Movimento 5 Stelle – «i grillini si sono mostrati attendibili sulla legge elettorale come lo sono sui vaccini o sulle scie chimiche» – e ha detto che i “franchi tiratori” del PD (i deputati sfruttando il voto segreto hanno votato contro il proprio partito) sono stati «sei o sette su 300». Alla domanda “Quando si vota?” Renzi ha risposto:
«Nel 2018, alla scadenza della legislatura. Come ho sempre detto. Questo governo è il nostro governo. Noi lo difendiamo. Non ero io a chiedere a tutti i costi di votare».
Il 2018 è l’anno in cui scadrà l’attuale legislatura, iniziata nel marzo 2013 dopo le elezioni di febbraio. Sul Corriere della Sera c’è anche un’intervista a Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Camera, che sembra confermare che la legislatura in corso arriverà alla fine del suo mandato. Di Maio ha detto: «Siamo intorno al 30 per cento. Possiamo crescere convincendo chi ci guarda ma non ha deciso, con candidature credibili fino alle elezioni che, temiamo, saranno nel 2018».