Le frasi delle serie tv che citano tutti
E voi non le capite perché non avete visto Breaking Bad o Romanzo Criminale: vi aiutiamo noi, così che non vi sentiate più tagliati fuori
C’è probabilmente qualche studio di un’università scozzese in cerca di finanziamenti facili che spiega scientificamente l’annosa questione delle discussioni sulle serie tv in ogni gruppo di amici, in ogni classe, in ogni posto di lavoro: quelli che hanno visto una determinata serie ne discutono tra loro e la citano come se appartenessero a una setta di iniziati, escludendo gli altri. L’unica risposta a questo comportamento sociale, nella maggior parte delle situazioni, è sopportare stoicamente, aspettando che finisca il momento-fan-di-Twin Peaks e cominci, per dire, quello fan-di-Gomorra.
C’è sempre quello che le ha viste tutte, certo: bravo lui. Per gli altri, la verità è che è inevitabile avere enormi lacune, perché se per un motivo o per l’altro non avete mai visto Lost non è facile decidere nel 2017 di cominciare da zero 114 episodi da 40 minuti. Ma proprio per ovviare a questo problema, salvando la vostra carriera lavorativa o universitaria e soprattutto preservando le vostre necessarie ore di sonno giornaliere, abbiamo pensato a una lista di frasi ed espressioni che tornano sempre in queste discussioni, e le abbiamo spiegate. Così la prossima volta che qualcuno dice “I am the one who knocks” voi saprete benissimo chi l’ha detto e perché, anche se Breaking Bad lo avete mollato dopo tre episodi. Ne manca qualcuna, sicuramente: sentitevi liberi di arricchire la lista nei commenti.
Twin Peaks: “The Owls Are Not What They Seem”
I gufi non sono quello che sembrano
È una delle frasi più famose di una serie piena di frasi famose. Si sente per la prima volta nel secondo episodio della seconda stagione, quando il maggiore Briggs fa visita all’agente Cooper per parlargli di alcuni messaggi che ha ricevuto dallo spazio: solitamente sono numeri senza senso compiuto, ma la notte in cui qualcuno ha sparato a Cooper ne è arrivato uno che dice “i gufi non sono quello che sembrano”, seguito dal nome di Cooper ripetuto molte volte. In uno dei suoi sogni successivi, poi, l’agente vede il Gigante (uno spirito buono che lo aiuta nelle indagini) ripetergli la frase dei gufi. In realtà la frase non viene mai spiegata: i gufi sono un animale ricorrente nella serie, e rappresentano le cose misteriose e malvagie che accadono nei boschi di Twin Peaks, ma il senso della frase non viene svelato (magari succederà nella terza stagione, cominciata a maggio). È diventata comunque molto citata, perché in un certo senso è un buon riassunto delle cose strane di Twin Peaks.
Ma i vostri amici impallinati di Twin Peaks potrebbero citarne altre: “a damn fine cup of coffee”, che dice Cooper quando beve la sua bevanda preferita al RR Diner, oppure più semplicemente “Chi ha ucciso Laura Palmer?”, la frase con cui veniva pubblicizzata la serie, che ruota appunto intorno al misterioso omicidio di una ragazza di una piccola e tranquilla città.
Game of Thrones: “Winter is coming”
L’inverno sta arrivando
È il titolo del primo episodio della prima stagione di Game of Thrones, ed è anche il motto della casa Stark, quella di Ned, Robb, Sansa, Arya, Bran, Rickon e – anche se a suo modo – di Jon Snow. La frase viene ripetuta più volte nel corso della serie finché, alla fine dell’ultimo episodio dell’ultima stagione andata in onda, pare che l’inverno sia arrivato davvero. E l’inverno di Game of Thrones non è cosa da poco, perché può capitare che duri anche un’intera generazione e che durante quell’inverno arrivino gli Estranei, le creature brutte e cattive che stanno oltre la barriera.
Inverno a parte, Game of Thrones ha offerto alcune altre frasi che potreste aver sentito o potreste voler usare d’ora in poi, per far finta di averla vista anche se invece no. Il motto ufficioso dei Lannister – un’altra importantissima famiglia della serie – è “un Lannister paga sempre i propri debiti” (si dice che siano famosi per questo, poi è tutto da vedere). Un’altra frase molto famosa – anche se oggettivamente un filo più complicata da inserire in un contesto di vita quotidiana – è “reclamo un processo per combattimento” (“I demand a trial by combat”). È un’interessante alternativa a un vero processo. Funziona così: si combatte contro qualcuno (o si sceglie qualcuno che combatta al proprio posto contro qualcun altro) e se si vince sì è innocenti, se si perde no.
Gomorra: “Ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost”
Ci riprendiamo tutto quello che è nostro
Questa la dice Pietro Savastano, il boss della camorra protagonista della serie, in un momento in cui il suo clan è in forte difficoltà: ha perso molto del proprio potere, ma ha l’occasione per riprenderselo. Va forte come discorso motivazionale.
House of Cards: “Democracy is so overrated”
La democrazia è sopravvalutata
Anche senza seguire House of Cards, potreste sapere che parla di Frank Underwood, un politico statunitense (con la faccia e la voce di Kevin Spacey) che vuole arrivare sempre più in alto, è disposto a tutto per farlo ed è molto bravo a fare quel “tutto” senza che la maggior parte delle persone se ne accorga. All’inizio della serie Underwood è un deputato Democratico che da molti anni è capogruppo al Congresso. Già nel secondo episodio della seconda stagione (la quinta è su Sky Atlantic in questo giorni) Underwood riesce a diventare vicepresidente. In una delle tante scene in cui “rompe la quarta parete” – cioè si rivolge direttamente agli spettatori guardando fisso in camera – dice: «Sono a un solo passo dalla presidenza e non un singolo voto è stato emesso a mio nome. La democrazia è sopravvalutata».
Westworld: “That doesn’t look like anything to me”
Non mi dice niente
Le premesse in questo caso sono proprio necessarie: Westworld è una delle serie più apprezzate, e di certo la più ambiziosa, tra quelle andate in onda nel 2016. È ambientata non si sa bene dove e non si sa bene quando e parla di un parco tematico in cui vivono dei robot con sembianze umane, il cui unico scopo è intrattenere i visitatori. Il tema del parco è il vecchio West e tutto sembrerebbe andare benissimo finché qualcuno di quei robot, che sembrano in tutto e per tutto esseri umani, inizia a farsi qualche domanda. Nel primo episodio uno di loro, Peter Abernathy, trova per caso una foto che arriva dal mondo vero, fuori dal parco, con veri uomini e con grattacieli, e se ne preoccupa. La mostra allora a Dolores, la figlia, che risponde: «Non mi dice niente». La frase “that doesn’t look like anything to me” è ripetuta altre volte nella serie e si capisce che è una sorta di risposta-di-sicurezza data dai robot quando vedono qualcosa che non gli torna, che li potrebbe turbare e svelare la loro vera natura.
New Girl: “1, 2, 3, 4, JFK!”
È la frase con la quale i protagonisti di New Girl annunciano l’inizio di “True American”, un complicatissimo drinking game con regole assurde che cambiano in continuazione, che prevedono che il pavimento sia lava, e che i giocatori si spostino sulle sedie e i divani bevendo e urlando frasi sulla storia degli Stati Uniti. Qualcuno ha provato a trascrivere le regole del gioco.
The Big Bang Theory: “Bazinga”
Lo dice Sheldon Cooper – uno dei ricercatori protagonisti della serie, il più intelligente e strano – quando fa uno scherzo ai suoi amici, solitamente a Leonard. Il fatto è che ha un senso dell’umorismo molto personale, e sono scherzi che la maggior parte delle volte non sono divertenti, perché totalmente innocui o troppo crudeli.
Sempre di Big Bang Theory potreste sentire spesso “that’s my spot”, quello è il mio posto: Sheldon ha un posto del divano in cui si siede sempre, perché secondo lui è nella posizione perfetta nella stanza. Non lascia che nessun altro si sieda lì, e non riesce a sedersi da un’altra parte.
Breaking Bad: “I am the one who knocks”
È la conclusione di uno dei più memorabili monologhi di Walter White, che a questo punto della serie è già diventato un potente e pericoloso trafficante di metanfetamine. Sua moglie gli sta dicendo che se è in pericolo è meglio andare dalla polizia, lui risponde che non ha capito la situazione: è lui il pericolo, quello che deve essere temuto. «Un tipo apre la porta di casa sua e viene ucciso, e tu pensi sia io? No. Io sono quello che bussa».
Romanzo criminale – La serie: “Pijamose Roma”
Dopo il romanzo di Giancarlo De Cataldo e dopo il film di Michele Placido è arrivata la serie, ideata e diretta da Stefano Sollima. È ispirata alla vera storia della banda della Magliana ed è stata la seconda serie prodotta da Sky, e la prima ad avere grande successo e diffusione. Questa la dice il Libanese, il personaggio di Francesco Montanari, nel primo episodio della prima stagione, aggiungendo anche: “E pijamosela mo’, prima che lo faccia qualcun altro».
The Office: “That’s what she said”
Disse la ragazza
The Office sono due serie tv: la prima è britannica, con Ricky Gervais, la seconda è statunitense, con Steve Carrell. Il contesto necessario in questo caso è minimo: basta sapere che è girata come se fosse un documentario sui colleghi di un ufficio, e fa molto ridere. “That’s what she said” è una frase della versione statunitense, ripetuta più volte (qui ci sono tutte) come frase che aggiunge un significato sessuale a una cosa che prima non ce l’aveva. Nella versione britannica era “as the actress said to the bishop” (“come disse l’attrice al vescovo”), con lo stesso significato comico.
Streghe: “Il potere del trio coincide col mio”
Ok, ok, forse qualitativamente paga un po’ di distacco rispetto ad altre serie tv di questa lista, ma in redazione c’è chi ha fatto numerose pressioni perché questa frase fosse inserita, e abbiamo poi convenuto che ne valesse la pena. Streghe è incasinatissima e non è forse il caso di riassumerla: sapere che parla di tre streghe è tutto quello che c’è da sapere (ma qui abbiamo scritto come finisce, nel caso vi interessasse). Se siete in tre, e avete bisogno di forza reciproca o di una frase-che-fa-gruppo, questa è quella giusta. Tipo “uno per tutti, tutti per uno”, ma più moderna. Non c’è in inglese perché tanto non ci crediamo che la guardavate in inglese.
Utopia: “Where is Jessica Hyde?”
Dov’è Jessica Hyde?
Utopia parla di un gruppo di persone che scoprono in un graphic novel delle informazioni segrete su una misteriosa organizzazione che sta progettando un’arma di distruzione di massa. “Dov’è Jessica Hyde?” è la frase ricorrente di Arby, il crudele sicario la cui missione è quella di trovare Jessica Hyde, una fuggitiva che conosce dei segreti sull’organizzazione. Lo chiede a tutti, anche a chi non c’entra niente: poi li uccide.
Seinfeld: “These pretzels are making me thirsty”
Questi pretzel mi fanno venire sete!
Kramer, uno dei quattro protagonisti della serie – quello più eccentrico – ha ottenuto una battuta in un film di Woody Allen che stanno girando a New York. Nella scena è insieme ad Allen in un bar, e deve dire: «Questi pretzel mi fanno venire sete!». Jerry, Elaine e George gli consigliano allora come dirla, senza convincerlo. È una scena che non vuol dire sostanzialmente niente, ma Seinfeld si reggeva proprio su questo: e fa molto ridere.
How I Met Your Mother: “It’s going to be legen – wait for it – dary!”
Sarà leggen – non ti muovere – dario!
È una delle molte frasi ricorrenti di Barney Stinson, uno dei protagonisti della serie, con un grande gusto per la teatralità. La usa per esempio prima di una serata che crede sarà molto divertente, che nel suo caso vuol dire che riuscirà a rimorchiare. A un certo punto una stagione della serie si chiude lasciando la frase a metà, e riprendendola nella prima scena di quella successiva.
Un’altra frase di Barney Stinson che forse vi è capitato di sentire è “sfida accettata”, che dice quando qualcuno suggerisce che fare una determinata cosa sia impossibile, e lui decide di smentirlo.
Lost: “We have to go back”
Dobbiamo tornare indietro
Lost è piena di momenti memorabili – “move the island!” – ma forse la frase più citata di tutta la serie è “dobbiamo tornare indietro”, detta da Jack Shepard a Kate Austen. Per spiegarla bisogna fare degli spoiler, ma tanto per Lost ormai vale: è un flash forward del finale della terza stagione, tra gli episodi più riusciti di tutta la serie. Jack e Kate sono tornati al mondo di tutti i giorni dopo essere riusciti a scappare dall’isola, ma una parte dei passeggeri del volo precipitato nel Pacifico è rimasta là. Jack prova a convincere Kate a salire di nuovo sul volo della Oceanic Airlines tra Sydney e Los Angeles per sperare che cada e li riporti sull’isola. Lei non è per niente d’accordo, in quel momento.
Star Trek: “Engage”
Attivare
È la frase ricorrente di Jean-Luc Picard, capitano dell’Enterprise di specie umana (oppure meme del facepalm, dipende se siete fan della serie o no). Lo dice come ordine, alternandolo a “make it so”: quest’ultima arriva dal gergo della marina britannica, ed era usata quando un superiore autorizzava un subordinato a fare una determinata cosa.
Narcos: “Plata o plomo”
Soldi o piombo
La serie racconta la vita del narcotrafficante colombiano Pablo Escobar. La frase si sente la prima volta dopo circa 15 minuti dall’inizio del primissimo episodio e la dice proprio Escobar. È ripetuta più volte nel corso della serie ed è un’efficace sintesi del modo in cui operava. Vuol dire “fatti corrompere, accetta i soldi, oppure preparati a essere ucciso” (piombo = proiettili). Non è un’invenzione della serie, è una cosa vera. Facciamo però che la usate scherzando, in ben altri contesti.
Doctor House: “Everybody lies”
Tutti mentono
Questa è da dire con un po’ di superiorità, un po’ di disprezzo e molta sfiducia negli altri. Così come la diceva Gregory House, il diagnosta genialoide e tormentato protagonista della serie. Poi se qualcuno di quegli altri vi rinfaccia di esagerare potete rispondere, sempre citando House, “Non sono triste, sono complicato. Alle donne piace”.
Friends: “How you doin?”
La dice molto spesso Joey Tribbiani, uno dei sei protagonisti. È italoamericano e ci sa molto fare con le donne. “How you doin?” è la frase che dice a molte di loro, per attaccare bottone. Da dire con la stessa faccia che fa lui, se ci riuscite.
Un’altra frase molto famosa è “we were on a break”. La dice Ross a Rachel ogni volta che lei gli rinfaccia di essere stato con un’altra ragazza; lui le risponde che l’ha fatto perché – per l’appunto – i due si erano presi una di quelle pause di riflessione.
1992: “Da un’idea di Stefano Accorsi”
Non è una frase detta nella serie tv, ma è un messaggio che appare prima che inizi. Della serie Stefano Accorsi è ideatore e attore (il suo personaggio si chiama Leonardo Notte). Quando c’è questa scritta vuol dire che la persona non ha fatto la sceneggiatura e tutto il resto ma ha appunto pensato le premesse, l’idea di base del racconto, la storia generale da cui la sceneggiatura viene sviluppata. Soprattutto ai tempi di 1992 (ora siamo a 1993) la cosa fu molto presa in giro.