Le fotografie di Andrea DiCenzo da Mosul
Una brava fotografa americana è andata dove l'esercito iracheno sta combattendo contro le ultime resistenze dell'ISIS in Iraq, e da dove migliaia di civili stanno scappando
Lo Stato Islamico (o ISIS) sta per essere sconfitto a Mosul, in Iraq. I suoi miliziani controllano ancora tre quartieri della parte occidentale della città, ma sono circondati dai militari iracheni e dai loro alleati. Negli ultimi giorni ci sono stati molti scontri nel quartiere di Zanjili, dove migliaia di civili stanno cercando di lasciare le loro case per evitare di rimanere intrappolati nelle violenze. Reuters ha scritto che a Zanjili, vicino alla linea del fronte dei combattimenti, i soldati iracheni hanno trovato centinaia di corpi di civili, uccisi dallo Stato Islamico che voleva impedire loro di lasciare la zona. Centinaia di altre persone sono riuscite a raggiungere i territori sotto il controllo dell’esercito iracheno: molte sono arrivate ferite, altre trasportando i corpi dei propri famigliari, altre ancora piangendo e urlando.
La battaglia a Mosul occidentale, che lo Stato Islamico non sembra avere alcuna possibilità di vincere, è stata particolarmente violenta. Qualche giorno fa Andrea DiCenzo, fotografa americana che normalmente sta ad Erbil, in Iraq, è andata insieme ai militari iracheni a Zanjili, dove si stanno svolgendo i combattimenti tra esercito e Stato Islamico. DiCenzo, che lavora anche per grandi giornali internazionali, ha fotografato quello che sta succedendo a Zanjili, in particolare la sofferenza dei civili che sono costretti a lasciare le loro case. DiCenzo si può seguire anche su Instagram, qui.
Le operazioni militari dell’esercito iracheno a Mosul sono iniziate a ottobre dello scorso anno. I militari iracheni hanno riconquistato prima la parte orientale della città, poi hanno cominciato le operazioni a ovest, una zona densamente popolata e nella quale sono ancora bloccate 200mila persone. La sconfitta dello Stato Islamico a Mosul significherebbe di fatto la fine della parte irachena del Califfato Islamico, la cui nascita era stata annunciata dal gruppo nell’estate 2014.