Guida alle elezioni di Piacenza
Alle elezioni dell'11 giugno il sindaco uscente del PD non si ricandida, mentre il centrodestra si presenta unito: e Singapore è un tema di campagna elettorale
Il prossimo 11 giugno tra i comuni dove si andrà a votare per le elezioni amministrative ci sarà anche Piacenza, una città di 102mila abitanti in Emilia-Romagna. Piacenza è un’eccezione in una delle aree con la più forte tradizione di sinistra del paese: nel corso della Prima Repubblica ha avuto un Partito Comunista molto più debole che nelle altre città della regione. Nel corso degli ultimi decenni a Piacenza si sono alternati sindaci comunisti, della Democrazia Cristiana, socialisti e, tra il 1998 e il 2002, anche un sindaco di Forza Italia.
Oggi in città c’è una situazione abbastanza complicata: il sindaco uscente del Partito Democratico Paolo Dosi ha deciso di non candidarsi, dopo che negli ultimi cinque anni ha amministrato la città tra molte divisioni, anche nella sua stessa maggioranza (secondo un recente sondaggio il 75 per cento dei cittadini di Piacenza avrebbe poca o nessuna fiducia in lui). Il PD, quindi, ha deciso di candidare un non iscritto al partito, Paolo Rizzi, 55 anni, professore associato di Economia politica dell’università Cattolica. Rizzi si candida con una lista civica sostenuta dal Partito Democratico. Secondo un sondaggio commissionato alla fine dello scorso marzo, quindi da prendere con molta cautela, Rizzi dovrebbe vincere ma al secondo turno. Altre rilevazioni più recenti indicano che invece avrà qualche difficoltà in più.
Il centrodestra ha discusso a lungo la scelta di un candidato che potesse mettere insieme sia Forza Italia che la Lega Nord. Inizialmente era stato proposto Massimo Trespidi, ex vicesindaco di Forza Italia ed ex presidente della provincia di Piacenza. La Lega Nord, però, non ha accettato la sua candidatura e Trespidi si presenterà da indipendente con una lista civica. Il centrodestra ha scelto al suo posto l’avvocato Patrizia Barbieri, ex sindaco di Castelvetro Piacentino ed ex assessore provinciale. Barbieri è appoggiata da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia.
Anche il Movimento 5 Stelle ha avuto una serie di divisioni durante la scelta del candidato sindaco. L’8 febbraio era stata scelta Rosarita Mannina, 63 anni, che aveva ottenuto 38 voti in un’elezione online tra gli iscritti locali. Il voto è stato però contestato, perché Mannina aveva già avuto in passato esperienze politiche, prima come consigliere comunale tra il 1990 e il 1993 e poi come assessore, tra il 1998 e il 2002. In seguito alle proteste di alcuni dirigenti e militanti locali, l’elezione è stata invalidata e si è svolta una seconda votazione che è stata vinta da Andrea Pugni, 46 anni, direttore di banca. Pugni ha ottenuto 59 voti ed è diventato il candidato ufficiale del Movimento 5 Stelle.
Uno dei temi principali di cui si discute in città è l’apertura di un nuovo polo industriale legato alla logistica e le sue conseguenze sulla città. Piacenza e la sua provincia sono già oggi una delle aree più importanti per il trasporto e le spedizioni: nella zona hanno sede i centri di smistamento di grandi società come TNT, DHL, Ikea e Amazon. Negli ultimi mesi si è parlato di un possibile nuovo investimento da parte di una società controllata dal fondo sovrano di Singapore, che potrebbe portare centinaia di nuovi posti di lavoro. La discussione riguarda soprattutto cosa chiedere agli investitori decisi ad aprire nella zona. Diversi candidati propongono opere infrastrutturali, come lo spostamento dell’autostrada considerata troppo vicina alla città. Alcuni però sono contrari allo sviluppo di nuove aree industriali. Numerosi elettori, secondo un sondaggio soprattutto quelli del Movimento 5 Stelle, ritengono che la logistica non sia un buon investimento per il futuro della città; i suoi magazzini occuperebbero troppo spazio e l’attività di spedizione causerebbe traffico e inquinamento.