La Germania riesaminerà 100 mila richieste di asilo
La decisione è stata presa dopo che un soldato tedesco sospettato di preparare un attentato è riuscito a farsi passare come rifugiato siriano
Mercoledì 31 maggio il ministro degli Interni della Germania Thomas de Maizière ha detto che nei prossimi mesi saranno riesaminate decine di migliaia di richieste d’asilo concesse ai migranti arrivati nel paese tra il 2015 e il 2016. I nuovi controlli riguarderanno circa 100 mila casi e coinvolgeranno richiedenti asilo che hanno dai 18 ai 40 anni di età e che provengono da una dozzina di paesi diversi.
La decisione del governo tedesco è stata presa dopo che a fine aprile un soldato delle Forze armate della Germania arrestato con l’accusa di voler organizzare un attentato era riuscito a farsi registrare come rifugiato siriano. Franco Albrecht, 28 anni, originario di Offenbach, faceva parte di un’unità di fanteria franco-tedesca stanziata a Illkirch, in Francia. Lo scorso 3 febbraio, Albrecht era stato fermato mentre recuperava una pistola che aveva nascosto in un bagno dell’aeroporto di Vienna: il sospetto era che volesse usare l’arma per un attentato.
A partire da quell’episodio gli inquirenti avevano scoperto che l’uomo aveva una doppia identità e la seconda, completamente inventata, era quella di un rifugiato siriano che era scappato da Damasco dove, aveva raccontato, faceva il venditore di frutta e legumi. Nel 2016 la Germania gli aveva in effetti concesso il diritto di asilo e il Land della Baviera, dove lui si era registrato, gli versava anche un’indennità mensile pari a 409 euro. Per diversi mesi l’uomo – vicino agli ambienti dell’estrema destra – avrebbe dunque viaggiato e vissuto tra la caserma francese e il centro di accoglienza in Germania dove aveva un posto letto. Malgrado non parlasse arabo, le autorità tedesche non avevano avuto alcun sospetto nei suoi confronti.
Dopo l’episodio delle due identità del soldato tedesco erano state riesaminate altre 2 mila richieste di asilo e Thomas de Maizière ha spiegato che quel caso è risultato «unico». Sono stati però scoperti altri errori e questo ha fatto nascere dei dubbi sul modo in cui più di un milione di richieste di asilo sono state gestite nel paese tra il 2015 e il 2016.