Il nuovo “Pirati dei Caraibi” non è piaciuto ai critici
«Sarebbe una fregatura anche se qualcuno vi pagasse per andarlo a vedere», dicono, eppure lo stanno vedendo in moltissimi
Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar (il cui titolo inglese è Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales) è uscito in Italia da mercoledì 24 maggio ed è il quinto capitolo della saga iniziata nel 2003 con Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna, quando a qualcuno venne in mente di fare un film ispirato a una famosa attrazione dei parchi di divertimento Disney. I precedenti quattro film della saga hanno incassato – insieme, nel mondo – 3,7 miliardi di dollari e due su quattro (il secondo e il quarto) sono tra i 30 film che hanno incassato da soli più di un miliardo di dollari. Ci si aspettano ottimi risultati anche da La Vendetta di Salazar, che è costato oltre 230 milioni di dollari. Nei suoi primi due giorni in Italia il film ha già incassato più di un milione di euro (tanti soldi, specie se non nel weekend) e per il primo weekend negli Stati Uniti sono attesi incassi per circa 100 milioni.
Passando dai numeri alle opinioni, la maggior parte di chi scrive recensioni cinematografiche però ha parlato di Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar come di un film deludente, inconsistente, semplicemente brutto. Matt Singer di Screen Crush ha scritto che «è quel tipo di sequel che è così brutto da farti retroattivamente chiedere perché il primo ti era piaciuto così tanto» e A. O. Scott del New York Times ha scritto che «è a malapena un film» e che «sarebbe una fregatura anche se qualcuno vi pagasse per andarlo a vedere».
Le cose da sapere sulla trama sono poche: c’è sempre Johnny Depp che interpreta Jack Sparrow, ci sono sempre battute, effetti speciali, maledizioni e pirati che fanno cose da pirati. Il nuovo cattivo è il Salazar del titolo: una specie di pirata-zombie interpretato da Javier Bardem, che a un certo punto usa anche degli squali-zombie. Ci sono alcuni personaggi dei vecchi film (per esempio Barbossa, interpretato da Geoffrey Rush) ma anche personaggi nuovi e più giovani, interpretati da Brenton Thwaites (il protagonista di The Giver) e da Kaya Scodelario di Skins e Maze Runner. Il film era stato promosso come l’ultimo della saga, ma potrebbe essercene un altro: per farla breve, dipende da come andrà questo. C’è anche una scena in cui Paul McCartney interpreta lo zio di Sparrow, dopo che Keith Richards ne aveva interpretato il padre. I registi sono i norvegesi Joachim Rønning e Espen Sandberg, che nel 2012 diressero il film Kon-Tiki.
Angie Han ha scritto su Mashable che La Vendetta di Salazar «non riesce a giustificare in nessun modo la sua stessa esistenza»; Scott, nello spiegare perché si tratti di una fregatura, ha scritto che «le svolte, le citazioni e i colpi di scena sono scontati o artificiosi» e che il film è «lungo e stancante». Nello spiegare perché è così brutto, Singer ha invece scritto che sembra un episodio di Scooby-Doo, «con un fantasma che fa cose che fanno paura, e tutti corrono e urlano per un po’». Andrew Barker di Variety ha scritto che ci sono solo «vaghe tracce di quelle scintille che trasformarono una poco promettente idea in una saga miliardaria» e che il film è «un visivamente inconsistente esercizio da mercenari, fatto per mantenere in vita un brand». Dan Jolin di Empire ha invece fatto notare l’inconsistenza di alcune parti della trama (in particolare le vicende che riguardano la bussola magica di Sparrow). In effetti vi potrebbe capitare vedendo il film di farvi un paio di domande e di non trovare risposte, anche se avete visto tutti i precedenti.
Proprio Sparrow – e Depp che lo interpreta – sono stati la cosa più notevole dei precedenti film, e a molti critici non è piaciuto quello che Sparrow fa e dice in La Vendetta di Salazar: DeFore ha scritto che il personaggio «sembra la mascotte di un parco divertimenti», Baker ha scritto che la recitazione di Depp non è migliorata o peggiorata rispetto ai film precedenti, «solo che quello che era un approccio anarchico inizia a essere vecchio, come quando un vecchio comico rifà le vecchie battute per farsi riconoscere, più che per far ridere». Jim Vejvoda di IGN ha invece scritto che «è come vedere un vecchio gruppo rock che fa le vecchie hit, con giusto un effimero ricordo di quello che te le aveva fatte apprezzare così tanto la prima volta». Non è piaciuto nemmeno Bardem: Singer ha scritto che «passa il 45 per cento del tempo a sibilare le parole “Jack” e “Sparrow”». Barker ha scritto che è chiaro come Thwaites e Scodelario siano stati messi lì perché ricordano (fisicamente e per i personaggi che interpretano) Orlando Bloom e Keira Knightley, ma che non sono all’altezza di questi due (che recitarono nei precedenti film).
Insomma: se siete tra quelli che decidono se vedere o no un film in base alle recensioni, questo film non è da vedere. Ma c’è anche qualche recensione che ha parlato bene o comunque benino del film. Richard Roeper del Chicago Sun-Times gli ha dato tre stelle su quattro e ha scritto che «funziona bene come film a sé, come uno spettacolo divertente e spaccone» e che il merito è di alcune trovate che rendono interessanti certe scene, di alcuni notevoli effetti speciali e di ottime interpretazioni». Ha però criticato certe battute, specie quelle a sfondo sessuale, spesso nei confronti del personaggio di Scodelario. James Mottram di Total Film ha apprezzato il fatto che il film lasci spazio a tutti i personaggi e non diventi mai “Lo spettacolo di Johnny Depp”. Jamie Neish di CineVue ha scritto che «non è né originale né necessario, ma è una divertente e avvincente avventura nei Sette Mari».
Se vi state chiedendo quanto fossero piaciuto ai critici gli altri film, il Metascore di IMDb trasforma in un voto in centesimi l’opinione delle principali recensioni dei film: per il primo film era 63, nei successivi tre era sceso a 53, 50, 45. Quello di La Vendetta di Salazar è al momento 38. Ma la piccola nicchia di quelli che scrivono recensioni non sempre coincide con il grande numero di persone che guardano i film. Quindi, di nuovo: quattro film e 3,8 miliardi di dollari incassati nel mondo.